Tempo d’estate, tempo di grandi pulizie. Le mie librerie sono stracolme di libri sugli scaffali edi roba varia negli armadietti. Qui ho stipato per anni tutta la carta prodotta al lavoro. Una quantità folle di appunti, fotocopie, lucidi, saggi, relazioni e così via.
Nei giorni in cui non ho niente di particolare da fare, mi tuffo tra questi polverosi resti di una professione che fu, e me ne libero senza rimorso e senza rimpianto. Oggi è toccato all’armadietto in basso a sinistra, in particolare ai faldoni con i materiali didattci e di ricerca.
Tra le varie carte ho ritrovato l’articolo Dividing all our loyalties (Sceptic’s View/The European 1992), probabilmente letto e discusso con studenti e/o colleghi. Il parlamentare conservatore Richard Shepherd vi espone con lucidità, passione e preoccupazione il suo punto di vista di cittadino Britannico sugli effetti negativi che il Trattato di Maastricht potrebbe avere sulle libertà delle singole nazioni e dei suoi cittadini.
A due mesi circa dal voto sulla Brexit e a ridosso dell’incontro di Ventotene tra i “grandi” d’Europa, le sue parole suonano particolarmente efficaci e premonitrici di quanto è accaduto nell’Ue negli ultimi 25 anni, dal 1992 ad oggi. Colpisce come da allora non si sia fatto nulla di decisivo e intelligente per “correggere” la rotta pericolosa imboccata dall’Europa, già intuita dalla compagnia degli Euroscettici, che oggi ci sta portando di fatto verso lo strapiombo.
Non ci rimane che auspicarci il rinsavimento dei nostri governanti Europei e nazionali. Difficile vista la statura dei suddetti, ma sperare non costa nulla. Intanto osserviamo con attenzione quanto ci accade intorno.
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