Quando, dopo una lunga sorsata rinfrescante di parole ormai agli sgoccioli, non hai voglia di uscire per fare “rifornimento” in libreria, né di scegliere e comprare online, ma trovi sparsi per casa questo o quel libro che occhieggiano speranzosi di arrivare tra le tue mani, cosa fai?
Arraffi il primo a portata di mano. Ha una copertina interessante, “seppiosa”, molto “vecchi tempi”. Lo guardi, lo tasti, lo annusi e ti torna in mente che a Vladimiro non era piaciuto. Lo ha trovato stranamente noioso, al punto che non vedeva l’ora che finisse.
Eppure, chissà perché, non riusciva ad interromperne la lettura. Allora cominci a leggerlo, non molto ben disposta è vero, ma spinta dal desiderio di capire perché a lui non è piaciuto.
L’ho finito. Ora capisco perché e condivido… L’idea della signorina stravagante, forse un po’ folle, non è male, ma le manca l’anima narrativa che travolge.
Descrizione
“Siamo negli anni Trenta, all’epoca del fascismo più placido e trionfante. Nella stazione dei Carabinieri di Bellano, sotto gli occhi del carabiniere Locatelli (bergamasco), rivaleggiano il brigadiere Mannu (sardo) e l’appuntato Misfatti (siciliano). Un’anziana signora vuole a tutti i costi parlare con il maresciallo Maccadò. La donna – anzi, la signorina Tecla Manzi – è venuta a denunciare un furto improbabile: il quadretto con il Sacro Cuore di Gesù che teneva appeso sopra la testata del letto. Inizia così una strana indagine alla ricerca di un oggetto senza valore, che porta alla luce una trama di…IBS“
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