Ma quanto è lungo il cammino verso la perfezione? Trovo molto ricco l’inserto del Corriere della Sera di oggi 29 gennaio, La Lettura. Soddisfa il mio desiderio di varietà e molteplicità. L’ articolo di Richard Nash, tradotto da Maria Sepa, mi interessa particolarmente.
Intanto mi colpisce la dinamica illustrazione di Pierluigi Longo: leggeri toni di verde e giallo per libri-uccelli svolazzanti sullo sfondo rosa “antico” che sa di lampone. (un richiamo a Mr Morris e i suoi flying books?) A seguire, il titolo, che mi cattura: Il LIBRO perfetto per il LETTORE perfetto. Tutto questo parlare di perfezione mi fa sorridere. A fronte di milioni di libri sul mercato, tra e-books e libri tradizionali, i lettori rimangono pochi. Cosa fare?
Il mondo dell’editoria è in cerca della formula magica, ma di fronte alla scelta di un romanzo non esistono algoritmi precisi e infallibili. Un romanzo è per sua natura un mondo di connessioni incontrollabili, legate alla soggettività e al mondo della conoscenza di ogni singolo lettore. I romanzi richiedono un tempo di lettura lunghissimo, ben superiore a quello
“di una canzone di circa 300 volte e contengono tante informazioni ambigue da confondere qualsiasi metodo predittivo”.
Mi incuriosisce viaggiare nei mondi di Richard Nash per cercare di capirne l’offerta. Mi ritrovo in Cursor e Softskull e mi sembra di viaggiare in un universo, in parte noto, all’interno di una tal mole di informazioni, nomi, romanzi, storie, offerte, che immediatamente mi vien voglia di voltarmi verso la mia rassicurante libreria, piena di libri di carta.
Ci vuole velocità. Ci vuole un very quick brain per seguire tutte le connessioni. In fondo io sono una lettrice. Gli editori fanno un altro lavoro. Io leggo e se ho voglia, butto giù quattro parole sul libro che ho letto. Seguo il mio percorso, il mio ritmo e, soprattutto, gestisco il mio tempo in lentezza. Molte persone leggerebbero più libri se avessero più tempo a disposizione per gustarsi pienamente le storie.
Nash getta sul piatto una nuova parola-concetto: Discoverability. Come scovare il libro giusto da leggere nell’oceano delle pubblicazioni a disposizione? Indubbiamente il consiglio di un amico aiuta a scegliere, l’opinione del libraio nella piccola/grande libreria sotto casa o in centro città sono preziosi e lo sono anche tutti i giornali e gli inserti sulla lettura e i siti dedicati, che non elenco qui perché sono troppi, compresi i blog piccoli piccoli, come il mio.
Ma, io rivendico ancora la libertà di scegliere personalmente le mie letture, anche rischiando di cominciare un libro per il suo incipit coinvolgente e trovarlo poi noioso e deludente. O il libro di quel tale autore che abbiamo scoperto per caso e che ci ha fatto trascorrere momenti sublimi. O quello dalla copertina accattivante, dal peso leggero come una piuma, dal prezzo accessibile, dal contenuto vissuto e contemporaneo, dallo stile facile e immediato.
Insomma, rivendico la libertà di creare il mio algoritmo e di affidarmi a lui.
Tante parole per arrivare a segnalare “ifBookThen”2012 , un evento sul futuro dell’editoria digitale: diritto d’autore e tecnologie. Appuntamento a Milano dal 2 Febbraio.
“Si parlerà della nuova relazione tra autore, editore e lettore, di analogie e differenze sulla fruizione di musica e di libri …”
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