il libro degli errori

E sì ragazzi, è proprio vero quello che la saggezza popolare ci racconta da secoli: più si invecchia, più si torna bambini. O forse, più ci si abbandona al fanciullino che vive in noi e che, travolti dagli affanni quotidiani, ricacciamo spesso in un angolino invisibile.
La mia estate continua a vivere sprazzi di luce e fantasia tra le pagine di Rodari.

Una scuola grande come il mondo (p.151)

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C’è una scuola grande come il mondo.
Ci insegnano maestri e professori,
avvocati, muratori,
televisori, giornali, cartelli stradali,
il sole, i temporali, le stelle.

Ci sono lezioni facili
E lezioni difficili,
brutte, belle e così così.

Ci si impara a parlare, a giocare,
a dormire, a svegliarsi,
a voler bene e perfino
ad arrabbiarsi.

Ci sono esami tutti i momenti,
ma non ci sono ripetenti:
nessuno può fermarsi a dieci anni,
a quindici, a venti,
e riposare un pochino.

Di imparare non si finisce mai,
e quel che non si sa
è sempre più importante
di quel che si sa già.

Questa scuola è il mondo intero
Quanto è grosso:
apri gli occhi e anche tu sarai promosso.

Il  Libro degli Errori mi riconcilia con tutti gli errori fatti e quelli che, sicuramente continuerò a fare. Mi riconcilia con la loro natura umana, fallace, ma recuperabile. Prova che ti riprova, qualcosa impari di te e del mondo. Tra le lezioni imparate c’è proprio quella di dar voce più spesso al mio io-bambino.
Bellissima lettura che consiglio vivamente a tutti i “bambini”: giovani e vecchi; importanti e sconosciuti. A tutti coloro che amano questo mondo con tutti i suoi errori e che cercano disperatamente di renderlo sempre più bello.

La torta in cielo (p.143)

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Io sono un sognatore,
ma non sogno solo per me:
sogno una torta in cielo
per darne un poco anche a te.
Una torta di cioccolato
Grande come una città,
che arrivi dallo spazio
a piccola velocità.

Sembrerà dapprima una nuvola,
si fermerà su una piazza,
le daremo un’occhiatina
curiosa dalla terrazza…

Ma quando scenderà
Comeuna dolce cometa
Ce ne sarà per tutti
Da fare festa completa.

Ognuno ne avrà una fetta
Più una ciliegia candita,
e chi non dirà “buona!”,
certo dirà “squisita!”

Poi si verrà asapere
(e la cosa sarà più comica)
Che qualcuno s’era provato
A buttare una bomba atomica,

ma invece del solito fungo
l’esplosione ha provocato
(per ora nel mio sogno)
Una sorta di cioccolato.

Ancora un paio di immagini dal mondo fantastico degli errori:

Per colpa di un accento (p.11)

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Per colpa di un accento
Un tale di Santhià
Credeva d’essere alla meta
Ed era appena a metà.

Per analogo errore
Un contadino di Rho
Tentava invano di cogliere
Le pere dal però.

Non parliamo del dolore
Di un signore di Corfù
Quando, senza più accento,
il suo cucù non cantò più.

Il professore e la bomba (p.20)

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Il professor Grammaticus
Sentì dire da un tale:
Questa bomba all’idroggeno
Chissà poi se fa male!
Il bravo professore
Lo rimbeccò
all’istante:
-La bomba, signore caro,
è già tanto pesante,

con tutti i suoi megatoni
è già tremenda così,
non aggravi il pericolo
raddoppiano la “g”!

Rispose sgignazzando
Quel re degli ignoranti:
-Sono in contravvenzione
Per eccesso di consonanti?

-No signore, non scherzi
Con tali materie:
l’ortografia e la chimica
sono cose assai serie.

Al vecchio gas idrogeno
Chieda subito scusa,
cancelli dal suo nome
la lettera intrusa.
Poi con la stessa gomma,
sa cosa faremo?
Tutte quante le bombe acca
Dalla terra cancelleremo.

“Gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli: per esempio, la torre di Pisa…” in Tra noi padri (prefazione)

Disegni di Bruno Munari