April is the cruellest month
canta T.S.Eliot, in apertura di The Waste Land.[i] Crudele, sì, perchè apre l’animo alla speranza d’amore, di vita, di rinascita, che Aprile e la primavera portano con sé. Sperare significa però anche rischiare la delusione e la sconfitta delle aspettative. Direte forse:
“Ma cosa c’entra tutto ciò con quanto stai per dire?”
C’entra perché quel che resta di Aprile e lo splendore di Maggio mi vedranno piacevolmente persa tra le pagine di una storia immortale, lontano dalle atmosfere ancora disarmanti di questa nostra “Pandemic Waste Land 2021″
C’entra perché il romanzo che sto leggendo da speranza e fiducia nella creatività umana, mai disattesa.
C’entra perché questa storia immensa ti permette di rifugiarti in un angolo tutto tuo, eppure universale e meravigliosamente fertile.
Leggere Anna Karenina di Lev Tolstoj sta producendo questi effetti. E siamo solo all’inizio!
[i] The Waste Land fu scritta nel periodo successivo alla devastante pandemia causata dalla febbre Spagnola. “liot wrote his famous poem in the aftermath of the last global pandemic to shut down the world. He and his wife caught the Spanish Flu in December of 1918, and he wrote much of the poem during his recovery…Michael Austin”
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