I 3 TEMI INEDITI del liceale Gramsci. Perle di cultura dal Fatto Quotidiano.

 

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Leggo con regolarità il Fatto Quotidiano in versione cartacea. Rispetto il rito dell’acquisto in edicola. Scorro le rubriche fisse: l’articolo del Direttore Travaglio  la Cattiveria, e  poi comincio a cercare le analisi che mi interessano di più. Seleziono in base alle autrici e agli  autori. Sul giornale scrivono “Penne” di  grande qualità. 

Ma da un paio di giorni sono stregata dai temi inediti di Antonio Gramsci: Venerdì 24 Giugno il primo- Non si dee l’uomo contentare di fare le cose buone, ma dee studiare di farle anche leggiadre-Giovanni Della Casa;  Sabato 25 l secondo- Conosciuto ancor che tristo, ha i suoi  diletti il vero. G. Leopardi; Oggi, Domenica 26, il terzo-  Le verità invecchiando diventano errori-E .Ibsen

Due pagine sono  dedicate a  ciascun tema. Riportano la versione digitalizzata degli originali, e già questo  esercita un fascino  antico di  bella calligrafia e di segni rossi e blu (pochi e dire il vero!). Segue  il testo stampato, chiaro e leggibile, il titolo originale anch’esso digitalizzato  e la valutazione del professore, Vittorio Amedeo  Arullani, del Liceo  “Dettori” di Cagliari.

 Orientano il lettore anche i titoli  del  Fatto, che mettono a fuoco una delle idee portanti del tema, e  le   brevi analisi di Gad Lerner  in cui viene condensato il senso e soprattutto l’attualità del pensiero espresso  nei singoli temi.

L’uomo continua a commettere errori senza mai imparare,  e continua a crearsi illusioni quasi a voler giustificare la sua esistenza nel mondo.  Che perle i tre temi  di un giovane liceale che sa  pensare  e scrivere con grande precisione, efficacia e visione. E d’altra parte stiamo parlando di Antonio Gramsci,   un impareggiabile  rappresentante del nostro mondo   culturale, politico, umano.

Il terzo tema si conclude così: 

“Passan le glorie come fiamme di cimiteri,

Come scenari vecchi crollan regni e imperi:

 Carducci –  A Victor Hugo

altre glorie si sostituiscono a altri domini, e tutti si credono eterni e incrollabili, sebbene siano sorti da una rovina. È l’eterna natura, che ci dà quest’illusione per farci vivere.”

Il professore scoppia di soddisfazione, gli dà un bel 8+ e scrive:

” Lavoro pieno di maturità nei pensieri, e di forma quasi  ugualmente lodevole”

Le premesse di un Grande c’erano tutte…Questa bellezza la trovo e me la godo  ne Il Fatto Quotidiano.  Complimenti!