Posted on giugno 19, 2020 by affascinailtuocuore

La trama in pillole…(in-utile sintesi dalla quarta di copertina…)
Durante l’estate del 1937 Simone Sauvelle, rimasta all’improvviso vedova, abbandona Parigi assieme ai figli, Irene e Dorian, e si trasferisce in un piccolo paese sulla costa per sfuggire agli ingenti debiti accumulati dal marito. Trova lavoro come governante per il facoltoso fabbricante di giocattoli Lazarus Jann in una gigantesca magione chiamata Cravenmoore, dove l’uomo vive con la moglie malata. Tutto sembra andare per il meglio… Lazarus si dimostra un uomo gradevole, tratta con riguardo Simone e i figli, a cui mostra gli strani esseri meccanici che ha creato – e che sembrano avere vita propria – mentre Irene si innamora di Ismael, il cugino di Hannah, la cuoca della casa. Ma eventi macabri e strane apparizioni sconvolgono l’armonia di Cravenmoore: spetterà a Irene e Ismael lottare contro un nemico invisibile e svelare l’oscuro segreto che avvolge la fabbrica dei giocattoli, un enigma che li trascinerà nella più emozionante delle avventure in un mondo labirintico di luci e ombre.
Un tuffo nella storia…

Mont St Michel-Maree in Normandia
Ho sempre pensato, sin dal primo momento che l’ho visto, che Mont St Michel fosse un posto magico! Originale, vero? L’impressione che mi ha lasciato, in quel breve viaggio di scoperta di qualche anno fa, l’ho ritrovata, in qualche forma, nel libro di Zafón.
Quel suo apparire e scomparire regolare, in mezzo alle acque per effetto della marea, da un senso di morte e rinascita continua. Luogo ideale per ambientare una storia come questa. Massimo Carloni (Thriller Magazine) precisa alcuni aspetti relativi al setting:
“Ambientata nel 1937 in un paesino di una Normandia un po’ fiabesca (Baia Azzurra, Baia Nera, Grotta dei Pipistrelli: uniche località riconoscibili sono, appena citate, la lontana La Rochelle, peraltro non normanna, e la più vicina Mont-Saint-Michel”
Le Luci di Settembre, dominato da tanta passione tormentata e altrettanti sentimenti innocenti, esercita un fascino notevole sui lettori adolescenti, ma anche su quelli adulti e più smaliziati, con i suoi angeli demoniaci dagli occhi di gemma, con le storie di amore e morte, con l’isola incantata e la gita al faro che non può non evocare Virgina Woolf e la sua To the Lighthouse. Con Ombre malefiche e inquietanti…
Il mondo magico e immaginifico dei giocattoli diventa il luogo dei mostri, degli incubi interiori. il Doppelganger che alberga in ciascuno di noi, regna sovrano in questo romanzo. C’è un giovane Dorian, inconsapevole bambino guidato da sentimenti innocenti, che richiama nel nome il Dorian Gray di Oscar Wilde, ben più tormentato e oscuro. Innocenza e colpa, amore adolescenziale e amore maturo, estremo.
Quanta “tradizione letteraria” in questo libro!
Il fuoco che tutto avvolge, distrugge, purifica…
Il mare, eterno fascinoso tema, solcato dalla barca a vela con un fantastico nocchiero, Ismael, che tutto governa, nonostante la giovane età.
Le grotte, mito millenario e gli uccelli notturni, mostri naturali.
Tutti gli ingredienti creano una miscela dal gusto gradevole. Anche in questo romanzo, come in Il profumo delle foglie di limone di Sanchez,(qui la mia recensione)
“Nulla è come sembra”
Lo pensa Julian, lo dice Lazarus con voce dolce e misteriosa.
Riappare anche Parigi, città natale del bambino che ha sofferto nella sua infanzia, con la rievocazione di atmosfere alla Victor Hugo. Lazarus è cresciuto nel quartiere oscuro di Les Gobelins!
Libro per ragazzi affascinati da mostri di varia natura. Libro per adulti in lotta continua tra le varie anime del sé.
Buona la tensione narrativa, specialmente nella rincorsa frenetica dei due innamorati, Irene e Dorian, da parte dell’angelo-demone e l’attesa tragica, tra la vita e la morte, che la notte passi e la marea si ritiri.
Eduardo con loro direbbe
“adda passà a’ nuttata!”
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Filed under: Recensioni | Tagged: Amore, Doppio, Eduardo De Filippo, Faro, Isola, Letture nel tempo..., Libertà, MARE, Maschere, Mistero, Mont St Michel, To the Lighthouse, Violenza, Virginia Woolf | Commenti disabilitati su Ricordo di uno scrittore molto amato-C.R. Zafón-LE LUCI DI SETTEMBRE su angeli demoniaci, isole incantate, innocenza e colpa.
Posted on dicembre 4, 2012 by affascinailtuocuore

Maigret e Maigret si diverte (Ed. Il sole 24 ore), offrono un’immagine insolita dell’infaticabile commissario che, nonostante abbia a volte temuto di non esistere al di fuori del Quai des Orfèvres, continua, in queste storie, a vivere e a “divertirsi”, anche se è fisicamente lontano dal suo ufficio e dai suoi “amati casi”.

In Maigret, richiamato all’indagine dal coinvolgimento in un delitto di mala dello sprovveduto nipote Philippe, il commissario sfodera tutte le sue armi e mette in campo la sua eccezionale capacità di osservazione dei comportamenti umani, fino ad arrivare alla soluzione del caso. Complice e coinvolgente la caratterizzazione della giovane prostituta Fernande; tenera la figura della cognata, madre di Philippe, che conserva il fascino e il profumo della vita semplice di provincia, sincero e accattivante il suo stupore per la serata a teatro con Maigret; Magistrale e decisivo il confronto con “il Notaio” Cageot.
Simenon, mette in gioco il metodo Maigret e ci offre sguardi realistici e coinvolgenti sulla “nuova” dimensione di vita da pensionato del commissario, costretto a prendere atto dei mutati rapporti umani e di potere sul posto di lavoro, quando ci si torna in posizione di evidente difficoltà, per chiedere aiuto.
Il metodo Maigret fa scuola anche tra i colleghi poliziotti. Si basa sullo studio della personalità del sospetto e anticipa in qualche modo tuttta la serie dei telefilm basati sull’analisi comportamentale, che affollano i palinsesti della televisione.
In Maigret si diverte, finalmente Jules va in ferie. Se l’ è vista brutta di recente e dunque deve assolutamente cominciare a prendersi cura di sè. Decide di restare a Parigi e di godersi la città e la tranquillità dei suoi quartieri, finalmente svuotati dalla folla, che continua invece a vivere, più o meno freneticamente, nei luoghi di villeggiatura.
Con la signora Maigret, sempre pronta ad assecondare le sue scelte, se ne va a spasso per le strade di Parigi, alla ri-scoperta degli angoli amati, dei luoghi del passato e del presente, tanto importanti nella loro vita affettiva.
Ma esistono i giornali e il commissario viene attratto da una storia molto intrigante che si svolge nei quartieri alti della Ville Lumière e che occupa, ogni giorno, pagine e pagine su tutti i quotidiani.
Eveline, giovane e ricca moglie di un dottore famoso, che lei ha contribuito a rendere tale grazie alle sue personali risorse finanziarie, viene trovata morta all’interno dello studio medico del marito. Nuda e piegata in due dentro un armadio.
Le indagini sono affidate a Janvier, sostituto di Maigret in ferie. Il commissario, però, non riesce a starne completamente fuori. Anzi, vive la vicenda in modo nuovo, tra distacco e coinvolgimento, attraverso i resoconti giornalistici, che legge e commenta, con la signora Maigret, durante le loro gite giornaliere in una Parigi estiva, affascinante e tutta da vivere.
Tema centrale della storia si può dire sia l’amore, in tutte le sue fasi di sviluppo e in tutte le sue sfaccettature.
Il metodo? sempre lo stesso! Divertente lo scambio di messaggi tra Janvier e il Capo. Forse poco credibili le lunghe interviste ai protagonisti riportate sui giornali. Assomigliano molto agli interrogatori di Maigret, nel suo ufficio al Quai des Orfèvres.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Filed under: Recensioni | Tagged: Boulevard Haussmann, Fontainebleau, Gustave Caillebotte, Il Sole 24 ore, Impressionismo, Jour de pluie à Paris, La signora Maigret, Letture nel tempo..., Maigret, Mistero, Parigi, Quai des Orfevrès | Commenti disabilitati su IL METODO MAIGRET, tra ferie “divertenti” e vita da pensionato
Posted on giugno 9, 2012 by affascinailtuocuore

Cat Among the Pigeons
Il romanzo ci fa entrare dentro atmosfere che trasudano Britishness, nell’esclusivo college per fanciulle in fiore, di buona famiglia.
Il corpo docente è selezionatissimo e tutto rigorosamente al femminile. Ogni insegnante presenta delle peculiarità magistralmente scolpite dalla narrazione.
Sebbene in un involucro antico, si respira una certa aria di libertà e “apertura” nelle scelte didattiche.
Il college è super attrezzato e la zona dedicata all’Educazione Fisica è superba. Le ragazze possono praticare tanti sport, sotto la guida attenta di un’ insegnante particolare. Ma nella storia domina il tennis. E la copertina indugia proprio su una racchetta: giving a clue?
In questo setting così rassicurante, accade l’impensabile: una serie di omicidi efferati e apparentemente inspiegabili!
Già dall’inizio il lettore si trova di fronte a una successione palpitante di eventi. Entrano in gioco: il giovane e illuminato principe di un piccolo paese del Medio Oriente; colpi di stato; emiri in giro per il mondo; servizi segreti; avventuriere a caccia del tesoro della loro vita; gioielli da favola e donne intraprendenti.
Qui ci vuole Poirot!
Compare, di fatto, a vicenda ben avanzata, su richiesta di una studentessa che si caratterizza come personaggio chiave della storia; quasi una giovane Miss Marple, dotata dell’arguzia necessaria per essere una buona detective.
Poirot, si lascia coinvolgere e risolve a modo suo, come sempre, il “macabro quiz”.
Est
remamente godibile e coinvolgente. Narrare di donne riesce benissimo ad Agatha Christie. Lo fa da dentro, da un punto di vista “esperto” e dunque con la grande, solita “sapienza” umana e narrativa.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Filed under: Recensioni | Tagged: agatha christie, britishness, cat among the pigeons, Detective Stories, Donne, Educazione, Gioielli, Mistero, Poirot, Viaggio | Commenti disabilitati su A. Christie-MACABRO QUIZ. Poirot al lavoro, nel college per fanciulle in fiore
Posted on giugno 7, 2012 by affascinailtuocuore

Le ultime pagine del romanzo, in cui il commissario racconta alla signora Maigret la storia, sono la conclusione perfetta di un romanzo scritto in modo perfetto.
Ho ancora nelle orecchie il tic tac della sveglia nel bar, che scandisce con precisione e lenta regolarità la vita del luogo, ma che sembra diventare sempre più inquietante ed incalzante, man mano che ci si avvicina al climax!
“Stranamente, malgrado la porta chiusa e la distanza si sentiva il tic tac della sveglia: un tic tac così rapido e così ritmato da dare l’impressione che le lancette, a forza di girare così vorticosamente, stessero per spezzarsi.”
Brown, ricco australiano, commerciante di lana di pecora, si stanca della sua vita borghese, bigotta e piccina e impazzisce invece, dietro la flamboyant realtà della Costa Azzurra. Amanti, stravizi, degrado fisico diventano suoi fedeli compagni di vita. Ma quanta “Libertà” dai vincoli soffocanti del suo essere WASP gli offre questa nuova condizione esistenziale!
Copertura del disonore e dello scandalo e protezione dello status quo, diventano invece il motore di azioni, a dir poco “ambigue”, messe in atto dalla sua famiglia, tramite il figlio Harry.
La storia è ricca di ingredienti classici del giallo: omicidi, mistero, testamenti, soldi, ambienti sordidi, poliziotti, bel mondo, piccoli e grandi delinquenti, prostitute e ruffiani…come Joseph l’Italiano.
Maigret è psicologicamente coinvolto. A tratti si immedesima quasi nella figura del vecchio commerciante di lana per capirne meglio l’animo e le spinte ad agire. L’ambientazione è un caleidoscopio di luci e calore; il bianco accecante di abiti leggeri e
d eleganti, il sole e le morbide spiagge e il blù patinato del mare;
le ombre spezzate dai raggi del sole che danzano polverosi e spezzettati nel buio Liberty Bar, dove l’intensità della vita, lentamente, fa il suo corso.
Il tic tac della sveglia da il ritmo alle vite disordinate dei patetici protagonisti; il tic tic tic della macchina da scrivere, nel lussuoso appartamento/ufficio dell’albergo in cui Harry alloggia, è il segnale di un lavoro incessante, produttivo, che non può conoscere sosta… Due rumori, due ritmi, due mondi solo apparentemente opposti…
All’inizio Maigret mostra un certa rudezza nei confronti delle donne della storia. Le due conviventi di Brown, madre e figlia, di fatto sono caratterizzate in modo così negativo che il lettore è portato a condividere il disprezzo che Maigret sembra provare nei loro confronti.
Meno accentuato il suo disprezzo verso le “inquiline” del Liberty Bar: Jaja, sofferente e comprensiva; Sylvie, giovane e sbandata. Anzi, una certa forma di pietas fa capolino tra le righe e tic tac dopo tic tac, viene fuori l’ umanità dell’uomo verso persone, situazioni ed eventi di cui riesce sempre a cogliere l’intima essenza.
Bello immergersi nella lettura di questo romanzo immaginando di passeggiare (e di sudare forse) con il commissario Maigret, vestiti di lino bianco, nel brulichio umano dell’ assolata Antibes.
Per gli amanti di Maigret, Trussel un sito intrigante.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Filed under: In viaggio, L'Angolo di Vladimiro tra Noir, Storia e Fantasy, Recensioni | Tagged: Antibes, Georges Simenon, Maigret, Mistero, Trussel | Commenti disabilitati su Storie di vita al LIBERTY BAR, con Maigret e Simenon
Posted on agosto 4, 2011 by affascinailtuocuore

A. Christie
Poirot a Styles Court
Corriere della Sera/Mondadori 2011
Ottima l’operazione del Corriere della Sera che rispolvera un giallo nella più autentica delle tradizioni e lo ripropone come lettura estiva di qualità.
The Mysterious Affair at Styles (1920), segna l’esordio di Agatha Christie, che già da questo primo romanzo, nato per scommessa, rivela tutta la sua grandezza e universalità di scrittrice.

Tutta da esplorare, con estrema attenzione al dettaglio, la storia di cui volutamente non riporto la trama. Basta dire che si svolge nelle atmosfere dorate della upper middle class Inglese, in una di quelle Mansions, setting ideale di film sulla Old England, tra veleni, testamenti, travestimenti e turning points. Il resto non è strettamente British. Può accadere ovunque!
E’ bello, nei romanzi ”gialli”
scoprire tutto, pagina dopo pagina. Leggere la trama è un pò scoprire le carte in anticipo e perdere tensione e suspense.
Romanzo ricco di colpevoli veri, presunti, voluti e necessari per il dipanarsi della vicenda. Ovviamente l’ amore e l’ attrazione giocano un ruolo fondamentale. Amore in tutte le sue sfumature ”canoniche”, ma il richiamo alla fedeltà e alla inviolabilità della coppia è convinto.
Agatha Christie ci mette del suo… Essere abbandonata dal primo marito, dopo dodici anni circa di matrimonio, è per lei uno shock devastante!
Magistrale lo sviluppo dei personaggi. Dicono, fanno, appaiono in modo tale da rivelare non solo la loro esteriorità, ma il loro mondo interiore in tutte le sfaccettature. Ogni personaggio ha la sua funzione nella storia, non esistono personaggi secondari e principali. Tutti contribuiscono efficacemente all’economia della narrazione.
Poirot e Hasting diventano “coppia di investigatori” in questa storia. Rivestono il ruolo di fini tessitori: Poirot con le sue intuizioni, i suoi guizzi, le sue piccole isterie e manie; Hastings, nel ruolo di comprimario e di narratore, tira ogni tanto le fila del discorso, riassumendo, domandando, cercando chiarimenti e arrabbiandosi stizzito quando non riesce a seguire la guizzante intelligenza di Hercule. E tuttavia arriva al punto. Con le sue osservazioni “spontanee” fornisce a Poirot l’aggancio determinante per l’illuminazione finale e la soluzione del problema.
Grande romanzo! Alla fine vien voglia di cominciarne subito un altro…
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Filed under: L'Angolo di Vladimiro tra Noir, Storia e Fantasy | Tagged: Amore, Detective, Giallo, Intelligenza, Mistero, Old England, Veleno | 1 Comment »
Posted on agosto 4, 2011 by affascinailtuocuore

La trama in pillole…(in-utile sintesi dalla quarta di copertina…)
Durante l’estate del 1937 Simone Sauvelle, rimasta all’improvviso vedova, abbandona Parigi assieme ai figli, Irene e Dorian, e si trasferisce in un piccolo paese sulla costa per sfuggire agli ingenti debiti accumulati dal marito. Trova lavoro come governante per il facoltoso fabbricante di giocattoli Lazarus Jann in una gigantesca magione chiamata Cravenmoore, dove l’uomo vive con la moglie malata. Tutto sembra andare per il meglio… Lazarus si dimostra un uomo gradevole, tratta con riguardo Simone e i figli, a cui mostra gli strani esseri meccanici che ha creato – e che sembrano avere vita propria – mentre Irene si innamora di Ismael, il cugino di Hannah, la cuoca della casa. Ma eventi macabri e strane apparizioni sconvolgono l’armonia di Cravenmoore: spetterà a Irene e Ismael lottare contro un nemico invisibile e svelare l’oscuro segreto che avvolge la fabbrica dei giocattoli, un enigma che li trascinerà nella più emozionante delle avventure in un mondo labirintico di luci e ombre.
Un tuffo nella storia…

Mont St Michel-Maree in Normandia
Ho sempre pensato, sin dal primo momento che l’ho visto, che Mont St Michel fosse un posto magico! Originale, vero? L’impressione che mi ha lasciato, in quel breve viaggio di scoperta di qualche anno fa, l’ho ritrovata, in qualche forma, nel libro di Zafón.
Quel suo apparire e scomparire regolare, in mezzo alle acque per effetto della marea, da un senso di morte e rinascita continua. Luogo ideale per ambientare una storia come questa. Massimo Carloni (Thriller Magazine) precisa alcuni aspetti relativi al setting:
“Ambientata nel 1937 in un paesino di una Normandia un po’ fiabesca (Baia Azzurra, Baia Nera, Grotta dei Pipistrelli: uniche località riconoscibili sono, appena citate, la lontana La Rochelle, peraltro non normanna, e la più vicina Mont-Saint-Michel”
Le Luci di Settembre, dominato da tanta passione tormentata e altrettanti sentimenti innocenti, esercita un fascino notevole sui lettori adolescenti, ma anche su quelli adulti e più smaliziati, con i suoi angeli demoniaci dagli occhi di gemma, con le storie di amore e morte, con l’isola incantata e la gita al faro che non può non evocare Virgina Woolf e la sua To the Lighthouse. Con Ombre malefiche e inquietanti…
Il mondo magico e immaginifico dei giocattoli diventa il luogo dei mostri, degli incubi interiori. il Doppelganger che alberga in ciascuno di noi, regna sovrano in questo romanzo. C’è un giovane Dorian, inconsapevole bambino guidato da sentimenti innocenti, che richiama nel nome il Dorian Gray di Oscar Wilde, ben più tormentato e oscuro. Innocenza e colpa, amore adolescenziale e amore maturo, estremo.
Quanta “tradizione letteraria” in questo libro!
Il fuoco che tutto avvolge, distrugge, purifica…
Il mare, eterno fascinoso tema, solcato dalla barca a vela con un fantastico nocchiero, Ismael, che tutto governa, nonostante la giovane età.
Le grotte, mito millenario e gli uccelli notturni, mostri naturali.
Tutti gli ingredienti creano una miscela dal gusto gradevole. Anche in questo romanzo, come in Il profumo delle foglie di limone di Sanchez,(qui la mia recensione)
“Nulla è come sembra”
Lo pensa Julian, lo dice Lazarus con voce dolce e misteriosa.
Riappare anche Parigi, città natale del bambino che ha sofferto nella sua infanzia, con la rievocazione di atmosfere alla Victor Hugo. Lazarus è cresciuto nel quartiere oscuro di Les Gobelins!
Libro per ragazzi affascinati da mostri di varia natura. Libro per adulti in lotta continua tra le varie anime del sé.
Buona la tensione narrativa, specialmente nella rincorsa frenetica dei due innamorati, Irene e Dorian, da parte dell’angelo-demone e l’attesa tragica, tra la vita e la morte, che la notte passi e la marea si ritiri.
Eduardo con loro direbbe
“adda passà a’ nuttata!”
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Filed under: Recensioni | Tagged: Amore, Doppio, Eduardo De Filippo, Faro, Isola, Letture nel tempo..., Libertà, MARE, Maschere, Mistero, Mont St Michel, To the Lighthouse, Violenza, Virginia Woolf | 1 Comment »
Posted on giugno 19, 2011 by affascinailtuocuore

Die Farbe Blau, titolo originale molto efficace che rimanda a simbolismi più o meno condivisi. In Italiano il titolo viene modificato in L’apprendista Fiammingo per connotare e contestualizzare eventi e protagonisti e, tuttavia, manca l’immediato, essenziale riferimento al colore Blu, al suo ruolo nella storia, alle sue valenze simboliche (colore dei re, dell’armonia e così via), nonostante la sottile e veloce pennellata di blu in copertina. Esigenze editoriali e titoli…
Tra realtà e finzione assistiamo ad una serie di eventi intrecciati ad arte da Kastner, che vedono interagire persone realmente vissute con personaggi fictitious in ambienti reali, come Delft e Amsterdam e le sue prigioni, e in situazioni verosimili. Omicidi misteriosi legati al colore blu, follie incontrollabili, amori più o meno leciti, ricatti. Ossessioni e religioni attraversano la vita e le azioni di Cornelius Suythof, di Rembrandt e di sua figlia Cornelia e di tanti altri personaggi che affollano la scena: nobili, mercanti d’arte, maestri di lotta e…
Incontriamo un Rembrandt molto “umanizzato”. Nell’immaginario collettivo i grandi artisti vivono come in un “Limbo” che li trasfigura e li “decorporeizza”, sebbene molti tra loro siano ben noti per la loro vita decisamente “corporea”.
Bellissima e significativa la storia dei tanti autoritratti del pittore e il loro destino. Rembrandt è un uomo fragile, disperatamente sofferente per la morte di Titus, l’amato figlio e suscita non pù ammirazione e invidia per la sua grandezza, ma una profonda pietà (ma Titus è veramente morto nella storia? Anche questa è una domanda davvero intrigante da tenere presente!)
Le città
Nel Prologo l’antefatto con i protagonisti della storia:luoghi e persone.
Guglielmo d’Orange a Delft
“Spalancò la finestra…L’aria mattutina che entrava annunciava una calda giornata di sole… ”
E a Delft venne assassinato. da Balthasar Gerard…
Delft
torna, anche le sue ceramiche blu (blu!), in un flash personale e intenso su questa città di ponti, di acqua e di biciclette nere. Un’atmosfera tranquilla e ordinata che contrasta violentemente con lo sfondo che essa offre all’omicidio di Guglielmo d’Orange. Il presente cerca di riscattarsi dalla violenza del passato.
Ma il passato è sempre con noi: Estremismi

In un periodo in cui l’ estremismo islamico è diventato una specie di incubo per il mondo occidentale e la vita delle comunità cristiane si fa sempre più difficile in alcuni paesi non Cristiani, è curioso ritrovarsi tra un gruppo di cattolici perseguitati, guidati da fanatici “faccendieri” e riuniti in una specie di setta segreta nei cunicoli sotterranei comunicanti di una Amsterdam decisamente diversa dalla tollerante metropoli dei nostri giorni. Estremismi di vario genere o forse la maledizione dei Gerardisti che colpisce … Interessanti i richiami storici e religiosi in questa storia dark.
Amsterdam è sempre fascinosa, anche tra i suoi vicoli bui e maleodoranti e le sue fiamme colorate svettanti verso il cielo buio, durante il tragico incendio di casa Van Riebeeck. E il fascino pervade le botteghe d’arte e la libreria antiquaria…il Rozengracht e la casa di Rembrandt
.
Amsterdam da l’impressione di una città ben ordinata, dove la giustizia, talora feroce, funziona. Ne è esempio il personaggio del delegato del pretore Koetzen, un Montalbano Fiammingo, con la sua arguzia, la sua intelligenza e la sua sensibilità.
Le donne
Le donne giovani sono fragili e forti nello stesso tempo. Splendide e colorate di Natura, rossa e rosa e azzurra come i loro occhi o dei colori lucenti dei loro capelli ramati o scuri. Le donne più mature trasudano stanchezza e opacità, talora, per sfortuna delle belle, avarizia e immoralità, come Kat cattiva e depravata maitresse…
La pittura e il colore blu dominano la storia e diventano lo strumento demoniaco che porta la gente alla follia, fino a compiere azioni riprovevoli: perchè? Come? Avrete modo di scoprirlo se leggete il romanzo.
Personaggi credibili e incisivi; trama in alcuni punti un pò “stiracchiata”, ma nel complesso efficace.
Fascinazione speciale la presenza del grande Rembrandt che offre l’opportunità di fare un tuffo nell’ arte vera. Lettura molto piacevole.
E alla fine del romanzo Kastner alimenta il mistero ricordandoci che, in fondo, l’International Klein Blue (IKB) di Yves Klein (1928-1962) ci offre più di un aggancio per poter credere alla “maledizione del Blu”
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Filed under: Arte, Costume, Società e Politica, In viaggio, Recensioni | Tagged: Amsterdam, Colori, Delft, Estremismi, Gerardisti, Guglielmo D'Orange, International Klein Blue, J.Kastner, L'Apprendista Fiammingo, Mistero, Pittura, Religione, Rembrandt, Viaggio, Yves Klein | 4 Comments »
Posted on giugno 17, 2011 by affascinailtuocuore
Torna Maurizio Parodi, con il suo romanzo Prima del Chaos. Abbiamo già incontrato l’autore nel Blog. Vi ricordate il suo La Scuola che fa male?
Dalla Quarta di copertina
Una misteriosa lettera, un enigma da risolvere. Dalla Resistenza, alla strategia della tensione, fino agli anni di piombo: tutto ruota attorno a un oscuro episodio di guerra partigiana cui sembra si possano ricondurre le più inquietanti trame eversive.
Il giornalista Lucio Manghi riuscirà a dipanare l’intricata vicenda, trovando una soluzione inaspettata, aiutato dall’amica Francesca, collega rigorosa e “inarrivabile”, dal fido maresciallo Lo Presti e dal suo vecchio professore di filosofia, l’irriducibile Toschi, senza potersi sottrarre al fatale incontro con l’incantevole Camilla Sensini.
I temi scelti, i personaggi e la trama, tra Storia, fascinazioni, mistero e intrighi, offrono gli ingredienti giusti per una lettura interessante e coinvolgente. qui scheda
Fa capolino, tra le altre cose, uno spaccato sulla lettura, sull’intimo viaggio del protagonista “in solitaria” tra le pagine di un libro:“La lettura, quella disinteressata, gratuita era per lui una occupazione serale o notturna.[…]La sera si disponeva al rapimento letterario adagiato sul divano, più spesso a letto, prolungando fino a tarda notte il piacere dell’immaginazione guidata dalla muta eloquenza della pagina scritta…”qui estratto Lettura
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Filed under: Senza categoria | Tagged: Intrighi, Investigazione, Lettura, Mistero, Politica, Scuola e Università, Storia | Commenti disabilitati su M.Parodi- Prima del Chaos-Segnalazioni
Posted on maggio 30, 2011 by affascinailtuocuore

La trama in pillole– un giallo? “All the ingredients for a sizzling tale are present: a sudden death that may or may not be accidental. A middle-aged chef on the verge of a breakdown. Sexual obsession, An illicit affair: A nefarious plot involving human smuggling” Boston Globe
Rapporti familiari
Un lungo viaggio con lo chef Inglese Gabriel Lightfoot, soprattutto all’interno dei suoi problemi irrisolti. Dal rapporto con il padre, operaio vecchio stampo delle gloriose industrie tessili inglesi;
a quello con la madre tanto amata, un po’ pazzerella, ma fondamentalmente fantasiosa e allegra, all’interno di un nucleo familiare percepito come triste e severo;
a quello con sua sorella Jenny, tipica rappresentante delle donne sole con figli, in crisi di mezza età, riscoperta e rivalutata solo tardi, quando i problemi si fanno enormi per Gabe e la sua famiglia di origine;
a quello con Charlie, la fidanzata di sempre, quella “giusta”.
E poi Lena, immigrata clandestina travolta nel turbinoso mondo in cui la sua condizione di illegalità l’ha catapultata. Lena come un disegno di Escher che assume significati diversi a seconda della visuale
“What you saw depended on how you looked or what you were looking for…” (p.270)

Consett-Co. Durham-UK
E si aggiunge anche il suo rapporto con i suoi dipendenti multietnici, amici, nemici, confidenti. Amati e odiati, oggetto delle sue sfuriate e dei suoi ripensamenti.
Questa volta Ali sceglie un protagonista “truly British”, proveniente dal Nord dell’Inghilterra, area depressa e di estrazione operaia. Mi viene in mente la mia Consett, nel Derwentside.
Molto intense le pagine (tante) sul recupero di un rapporto difficile tra padre e figlio. Il paese natio crea fastidio, ma alla fine accoglie un Gabe rigenerato e forse pacificato. Ted, il padre è una figura autentica di padre operaio nelle industrie tessili. La sua è una vocazione. Porta il figlio bambino a conoscere i suoi gioielli: le macchine per filare e tessere, madri nobili dell’industrializzazione occidentale. Lui, simbolo dei “good old times …” con le biblioteche circolanti, i Natali come-da-tradizione, gli-amici-al-pub, gli Inglesi e gli immigrati che lavorano e vivono come schiavi anche lì, al Nord.
La madre rappresenta il grande legame. Madre malata che lo fa ballare, lo fa “scatenare” nelle sue fantasie infantili, frustrate e represse da un padre/marito apparentemente troppo severo e da un ambiente grigio. Stranezze di questa madre non compresa? Malattia? Creatività e libertà allo stato puro? Spesso il confine tra follia e libertà non è ben definito e compreso, specialmente nelle donne. E’ più facile dire “è pazza… curiamola”. Molto complesso il quadro.
Londra
Ali imposta il suo romanzo ancora una volta a Londra, non nella Londra ”periferica” di Brick Lane, ma in centro, dove si incontrano persone importanti, parlamentari in costruzione del loro futuro after MP, palazzi con facciate sontuose in strade silenziose e vuote in cui sembra non abiti nessuno. Londra come i turisti la vogliono vedere: il cambio della Guardia, le strade del centro etc etc. Unica concessione alla quotidianità Victoria Station snodo fondamentale per i trasporti londinesi.

Imperial Hotel
L’Imperial Hotel è il setting. Qui troviamo la cucina-regno di Gabe, qui troviamo tanti immigrati in cerca di fortuna a Londra, qui accadono eventi ordinari e straordinari. Dentro e fuori le vite del popolo della cucina. Popolo degli sfruttati, degli invisibili, di chi lavora e vive sul posto di lavoro, di chi non sogna più sebbene speri sempre in un futuro migliore o, per lo meno in una vita decente.

Si aggirano tra i corridoi dell’Hotel figure ambigue di dipendenti che sfruttano i loro colleghi o sottoposti, che approfittano della loro debolezza sociale. Furgoncini carichi di forza lavoro in esodo quotidiano tra una dormitorio lercio e un campo di lavoro dove spaccarsi la schiena per racimolare qualche soldo e riscattare la propria schiavitù. Criminali che sfruttano i sogni delle adolescenti e delle giovani donne d’oltre frontiera, per lo più provenienti dall’EST, irretite con le promesse di una vita da star. Colpisce il rifugio sgabuzzino-office di Gabe. Lì suda, non c’è spazio, ma trova conforto nei momenti down.
British Values
C’è un gran parlare di British Values nel romanzo. Ma quali? Reminiscenze dal passato. I proverbi “red sky at night sheperd’s delight” il nostro vecchio “rosso di sera buon tempo si spera” e chi spera è il contadino o il pastore, come nel caso inglese. Piccole epifanie scatenate da oggetti antichi: Le regole della miniera ricamate sullo strofinaccio. Gabe si chiede: cosa insegnerò io ai miei figli? Cosa dirò loro del mio lavoro di cuoco?
I libri e le letture.

Suleiman ha letto molto, Charlie legge molto, anche lui, Gabe dovrebbe… Ma lui dovrebbe e vorrebbe fare molte cose. E’ decisamente un po’ confuso.
Monica Ali si materializza spesso tra le righe del romanzo con la sua formazione culturale, il suo punto di vista e la sua esperienza di figlia di immigrati (padre Bangladeshi e madre Inglese) arrivata in Inghilterra all’età di tre anni.
Le sue riflessioni e intuizioni diventano protagonisti brillanti e convincenti del suo romanzo d’esordio Brick Lane Descrivere il mondo dei British è forse un modo per capire e accomunare le persone, attraverso desideri, dubbi, frustrazioni, piaceri (il cibo?) e sentimenti condivisi.
Tanta psicologia, poca azione, anche se il cadavere ritrovato in cucina fa all’inizio pensare ad un romanzo giallo. Qualche altro spaccato rafforza l’idea, come ad esempio la “trasferta” in incognito sul furgoncino dell’Hotel all’inseguimento di Pasha…Ma di fatto il libro si rivela essere un lungo peregrinare tra ricordi, dubbi e tormenti del protagonista.
E a un certo punto si sente un po’ l’affanno di questa lunga camminata. Verso la fine prende quasi la piega di un romanzo con lieto fine: dopo tanto soffrire, alla fine forse c’è speranza.
Un anello che gira intorno al dito del “grand’ uomo” fa scattare la molla nel cervello di Gabe e introduce il secondo twist nella storia. Il primo, dirompente, è stata Lena, che gli ha stravolto la vita.
Mi piace di questo ritratto di una Londra più autentica, fuori dai soliti clichè. Da tempo pensavo e speravo di leggere o di scrivere qualcosa di simile. E’ arrivata Monica Ali che come donna, scrittrice, emigrata è in grado di cogliere la natura profonda di quanto si muove nel cuore di Londra.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Filed under: Costume, Società e Politica, In English, Recensioni | Tagged: Boston Globe, Brick Lane, Emigrazione, Fabbrica, Lavoro, Legami, Londra, Mistero, Monica Ali, Multiculturalismo | 2 Comments »
Posted on ottobre 29, 2010 by affascinailtuocuore

Professionista di successo, Henry Perowne, il protagonista, vive un momento di dubbio e riflessione sul mondo che lo circonda. È un’era nuova (così si diceva allora) è l’era del post 11 Settembre. Tutti sembrano più inclini a capire il proprio ruolo nel mondo. La storia procede su questi binari speculativi quando il caso, nel corpo e nel cervello di Baxter, si intrufola nella vita dei protagonisti ed allora tutti gli ingredienti delle grandi storie vengono messi in gioco: mistero, dramma, violenza, pentimento, guerra, riunioni familiari, ricordi, un po’ di Francia e il sostegno affidabile di una famiglia solida alle spalle.
Momenti di riflessione
McEwan gripped me, as all his books always do… Moving. odinary and extraordinary events become “moments of being”, reflections, glimpses of past. Hints for re-thinking your life. Henry’s father-in-law and Daisy and Poetry; mum slipping into forgetfulness, oblivion and death. Theo playing jazz; the chateau in France: great atmosphere! So many things, so deep emotions! War, Iraq and “the right thing to do.

Mi piace tanto. E’ pieno d’amore, anche coniugale… Suggestivo il riferimento all’effetto quasi magico ed ipnotico della poesia di Matthew Arnold, che qui acquista uno spessore profondo grazie proprio ai suoi legami con le emozioni dei protagonisti della storia.
Riporto solo qualche verso iniziale dalla poesia Dover Beach (1867) pubblicata in appendice a testimonianza del suo ruolo e quello della poesia in generale nel romanzo e nella vita di alcuni dei protagonisti, tra Francia e Inghilterra:
The sea is calm tonight.
The ride is full, the moon lies fair
Upon the straits; on the French coast the light
Gleams and is gone; the cliffs of England stand,
Glimmering and vast, out in the tranquil bay.
Come to the window, sweet in the night–air!
E la chiusura è coinvolgente e liberatoria: il sonno, tanto desiderato, arriva nel caldo abbraccio con l’unica donna di sempre. E il giorno finisce, portandosi con sé tutte le pene.
Finisce qui e mi lascia il cuore pieno di emozione…
Praises
“Dazzling…profound and urgent” Observer
“By recoding with such loving care the elements of one Englishman’s life, Saturday explores the question of to what extent it is possible to insulate yourself against the world’s concerns” Guardian
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Filed under: In English | Tagged: Caso, Cervello, Dramma, Francia, jazz, Londra, Mistero, Pentimento, ricordi, Riunioni, Violenza | 1 Comment »