Chiara luce del giorno
traduzione di Anna Nadotti

Un Romanzo di passione e  di storia.

 In una decrepita, grande casa della vecchia Delhi, si ritrovano, a distanza di anni, due sorelle non più giovani, Bim e Tara. La prima, nubile, è rimasta a vivere nella casa di famiglia mentre la seconda ha sposato un diplomatico e vive da anni negli Stati Uniti. La casa e il giardino sono lo spazio concluso entro il quale si svolge tutta la vicenda. Nella veranda dove oggi conversano le protagoniste, si muovono e conversano gli altri membri della famiglia, coloro che, ora animandola, ora frustrandola, hanno segnato l’infanzia delle due donne. Sullo sfondo che permea tutta la storia familiare, l’India subito dopo l’indipendenza, il dramma della Partizione e dei profughi, i massacri di Musulmani e Hindu, il giorno dell’assassinio di Gandhi. [1]

 Affetti in chiaroscuro

 Dopo un’immagine di morte Bim…aprì gli occhi controvoglia e si guardò intorno quasi impaurita. Ma la stanza era scura, indistinta, ombreggiata dalla tapparella di bambù sulla porta, dalle stuoie di vimini inumidite alle finestre, dai tendaggi logori e le pareti scrostate, e in quell’ombra comprese quanto amava  Baba, quanto amava Raja e Tara e tutti quelli che avevano vissuto in quella casa con lei”

 Non poteva esistere amore più grande, più profondo  e intenso. Nessun altro amore risaliva a un tempo così lontano e aveva avuto altrettanto tempo per crescere e raffozzarsi. Erano realmente tutti parte di lei, inseparabili, fatta di lei come lei era fatta di loro, così che la  collera o la delusone  che sentiva in loro altro non era che la collera o la delusione che nutriva verso se stessa.

Sentiva la loro sofferenza, quale che fosse. Ciò che sminuiva loro, sminuiva lei. Ciò che li minacciava, minacciava anche lei. E non c’era nessuno sulla terra che lei desiderasse perdonare o difendere con altrettanta determinazione e altrettanto istintivamente…..

 Sebbene fosse ormai buio, Bim vedeva come alla chiara luce del giorno che i soli sentimenti che provava per loro  erano affetto e desiderio, e se c’erano ferite, i tagli e le lacerazioni che sentiva sanguinare nel fianco, era solo per l’inadeguatezza del suo amore che non li avvolgeva abbastanza, era un amore imperfetto e incerto e non si estendeva a tutti nello stesso modo…”

Anita Desai

E’ qui che ho sentito la profondità universale di questo libro. E l’ho sentita perché vivo ed ho vissuto la sofferenza di Bim, perché come lei e Tara mi sembra di essere alla ricerca continua di una soluzione affettiva ai problemi, ai legami. Può  solo l’affetto, nei suoi vari gradi, nelle sue imperfezioni, risolvere i conflitti familiari? A sentire Bim, sembra possibile.

 E poi la conclusione, l’illuminazione da The Dry Salvages di T S Eliot [2]

“Il tempo che distrugge è il tempo che conserva-  Il significato del verso sembrò cadere dal cielo buio e adattarsi a lei come un mantello, o due grandi ali piumate. Bim si cullò in quel calore, in quella consolazione.”

TSEliot

Conserviamo ciò che c’è da conservare dopo che il tempo ha fatto il suo mestiere di distruttore di ciò che non va salvato e dopo che ciascuno di noi è cambiato un po’. Grazie Elena di aver aperto questa luminosa finestra sulla “Chiara luce del giorno”.

 


[1]http://www.anobii.com/books/01fd87b1b74d4b0571/, Ultima visita  27 Settembre 2010

[2] T.S. Eliot, The Dry Salvages Four Quartets/3, 1941

 

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