poesia piuma

Ma cosa sto facendo del mio tempo?

Ma cosa sto facendo del mio tempo?

Nulla.

Pigramente lascio scorrere

mattine e pomeriggi e sere.

I pomeriggi sono i più pesanti,

i più lenti e fastidiosi.

Poi arriva la notte

ed è bello rifugiarsi nel sonno,

per sognare.

E il giorno dopo,

del mio tempo continuo

a non far nulla.

E lascio che sia lui

a decidere per me.

Dov’ è il coraggio

di sfidare il tempo?

Dov’è la forza

che lo spinge via,

che non si cura di lui?

Intanto  arriva Settembre

con la sua luce sveglia

che ci richiama al nuovo Autunno.

Poi arriverà l’Inverno,

la Primavera,

l’Estate.

Io  lascerò  che la pendola

continui a battere il mio tempo,

il fiume a scorrere,

l’alba a sorgere,

il sole a tramontare,

la notte a consolare.

Pigramente, in solitudine.

2022

Sussulti d’Autunno

Ecco l’Autunno,

ancora una volta.

Arriva al seguito

dell’ultimo respiro estivo,

come un’onda calda,

calma e nutriente.

Torna con il  rosato delle foglie

a  sfiorare la finestra.

Torna con il battito tranquillo

di passioni antiche

che il sospiro evoca.

Benvenuto, dolce passeggero!

Passa l’Autunno

ancora una volta,

con  ricordi e respiri

in lenta fuga

verso il  letargo

del gelido inverno

 2021

Quando spalanco la finestra sulla notte fredda

Quando spalanco la finestra sulla notte fredda

respiro un tempo intenso di piacere.

Vibrano le mani calde nell’intreccio,

profuma il sospiro nelle bocche ardenti.

Quando spalanco la finestra sulla notte fredda

stendo la coperta del buio sopra i sogni.

Mentre brillano lassù gli occhi del cielo,

ascolto il respiro profondo della vita.

2020

Il Pescatore nell’oro del Guadalquivir

Placido e paziente

il pescatore aspetta.

Placido e brillante

il Guadalquivir scorre

verso la sera.

Noi lentamente,

passeggiamo al suo fianco.

 2016

Parabola

Siamo molto diversi noi due.

Eppure abbiamo percorso  insieme

un breve tratto delle nostre vite.

Intensamente,

uniti dallo stesso desiderio di felicità.

Abbiamo camminato vicini vicini

sul crinale scivoloso

di una parabola prevedibile.

L’abbiamo voluto quel viaggio,

dopo una partenza  decisa dal caso.

Abbiamo bevuto con avidità e piacere

l’inizio promettente e denso di emozioni.

Abbiamo vissuto timorosi e speranzosi

ogni piccolo passo,

tra la sorpresa della scoperta

e la paura dell’attimo successivo.

Abbiamo avvertito l’arrivo della discesa,

troppo vicina  e sempre temuta.

E sofferto la chiusura delle porte,

in un dolore atroce di mancanza.

Fine della parabola.

Dopo, molto dopo è arrivata

la pacificazione.

Mai oblio, ma dolcezza del ricordo

di attimi sublimi, di purezza impalpabile,

scolpiti nelle memorie del cuore.

 2016

Ci siamo incontrati

Ci siamo incontrati

Per un attimo

E da quel frullo d’ali

Il tempo è andato.

Irraggiungibile.

 2016

Avrei voglia di toccare

Avrei voglia di toccare

Le tue cento rughe

ad una ad una

e, al tocco di ogni solco,

riprendere il viaggio.

Avrei voglia di toccare

I tuoi capelli

fini, fini e bianchi

per sentirli danzare

tra le mie dita amorose.

Avrei voglia di sfiorare

le tue guance morbide,

come veli trasparenti

di farfalla,

vibranti ad un mio bacio.

Avrei voglia di toccare

le tue spalle larghe

ed avvolgenti

per cedere alla forza

del tuo sostegno.

Avrei voglia di toccare

il tuo cuore parlante

per respirare

il palpito caldo

di questo nostro amore.

2014

E anche d’Autunno

E anche

d’Autunno

io vivo

e dei ricordi

che si porta

dietro…

 2011