passeggero per Francoforte 001

Gaia: profezie deliranti? Non so, so che in questi giorni, mi capita di guardare il video di Gianroberto Casaleggio (Co-Guru 5 Stelle) del 2008 e non posso evitare di associare l’atmosfera del comunicato al clima alla Orwell/Huxley che respiro nel romanzo di Agatha Christie, Passeggero per Francoforte. Sebbene il tocco leggero di Christie renda la storia e i personaggi meno atroci e disperanti di quelli reali e di quelli dei due scrittori Inglesi.

Penso allora alle parole della Große Charlotte, al giovane Sigfrido (ppgg 153/ 154, leggete l’effetto prodotto su di lui dal melodioso Sigfrid…), alle elucubrazioni del super-mega-finanziere Robinson/Denaro e degli alti papaveri dell’Establishment Inglese. A proposito del nome del signor Robinson, in The Life and Strange Surprizing Adventures of 220px-SFEC_HULL_CRUSOE1Robinson Crusoe, Defoe dipinge l’avventuroso  personaggio come il classico Middle Class Man, tutto valori borghesi e interesse “pratico” nelle transazioni della vita… Bella scelta Agatha. Voluta?

L’ autrice definisce il suo romanzo “una stravaganza”. In effetti si connota come tale già dall’inizio, in quella compiacente sala d’attesa dell’aeroporto di Francoforte e rimane tale fino all’epilogo, tutto imperniato su Sybil, dolce bambina.

È stravagante la richiesta della bella e misteriosa signora all’elegante Sir Stafford, diplomatico Inglese: rendersi complice del suo “salvataggio” dalle grinfie di non si sa chi, prestandole passaporto e cappa raffinata, con cappuccio copri tutto (oggi oggetto maledetto indossato dai rioters urbani…). Richiesta insolita che già predispone il lettore ad una successione di eventi misteriosi, forse tragici e violenti. E invece…

Agatha Christie ci porta dentro un “Mondo Nuovo”, il cui territorio e i cui confini presentano aspetti tristemente noti. L’atmosfera rarefatta e opprimente del castello di Charlotte, ad esempio, fa tornare alla mente la lugubre vita dei personaggi di Il profumo delle foglie di limone di Clara Sanchez e tutta la enorme letteratura sui folli seguaci della filosofia neonazista.

Sigfrido Wagner_librettoSi succedono pagine e pagine di considerazioni, tra ipotesi pseudo fantastiche (i tanti sosia pazzi di Hitler…), analisi politico/sociologiche nelle quali è possibile rintracciare alcuni tratti della contemporaneità, come la sconcertante lucida follia omicida del neonazista norvegese, Brevik; l’indugiare spasmodico-e fraudolento-sui “giovani” e il loro ruolo presente e futuro (inquietante la Confederazione della Gioventù Dorata-modello dell’Alba Dorata Greca);

I vecchi rinsecchiti, apparentmente inutili, ma irrimediabilmente malefici; il denaro e il ruolo dell’alta finanza /Spectra con le sue trame, più o meno oscure, per la conquista del Potere; il perenne dubbio se la scienza debba essere al servizio del benessere dell’umanità intera o di altre entità non ben definite; personaggi mostruosi e viziosi; donne intriganti e malefiche. Tutto ciò naviga all’interno di una globalizzazione da incubo.

James BondInsomma un quadro alla James Bond, tipico degli anni in cui il romanzo viene pubblicato, il  1970. Anno di rivoluzioni studentesche, di lotte tra generazioni, di grandi guerre (Vietnam) e  intrighi internazionali,  del mondo ancora rigidamente diviso in “buoni” e cattivi, in Occidente e Oriente, comunisti e anticomunisti, giovani e vecchi. Un mondo che quasi conferma, senza tuttavia rassicurare, la “ciclicità” della Storia.

Sorprendente Agatha! Un’ Agatha Christie che, affascinata e forse preoccupata dagli stimoli provenienti dalla sua contemporaneità, rischia tuttavia di disorientare i suoi lettori, abituati a ben altri scenari narrativi dove, alla fine della storia, il colpevole viene sempre smascherato e tutti chiudono il libro soddisfatti e rassicurati.