Autunno. La stagione porta con sé momenti intensi di riflessione. La riflessione porta a malinconiche passeggiate verso il passato, i ricordi, le speranze, o solo le illusioni.

Il Pescatore nell’oro del Guadalquivir
Placido e paziente
il pescatore aspetta.
Placido e brillante
il Guadalquivir scorre
verso la sera.
Noi lentamente,
passeggiamo al suo fianco.
J.McGraw 2016
Sussulti d’Autunno
Ecco l’Autunno,
ancora una volta.
Arriva al seguito
dell’ultimo respiro estivo,
come un’onda calda,
calma e nutriente.
Torna con il rosato delle foglie
a sfiorare la finestra.
Torna con il battito tranquillo
di passioni antiche
che il sospiro evoca.
Benvenuto, dolce passeggero!
Passa l’Autunno
ancora una volta,
con ricordi e respiri
in lenta fuga
verso il letargo
del gelido inverno
J. McGraw 21
E anche d’Autunno
E anche
d’Autunno
io vivo
e dei ricordi
che si porta
dietro…
J.Mc Graw 2011
Autunno è una delle 24 bellissime poesie di Jurij, che chiudono Il Dottor Zivago di Boris Pasternak. Mi è piaciuto molto leggerla e registrala per voi. Spero comunichi piacevoli sensazioni “primaverili”, anche se parla di un intenso Autunno d’amore e sofferenza.
Parabola 20
Siamo molto diversi noi due.
Eppure abbiamo percorso insieme
un breve tratto delle nostre vite.
Intensamente,
uniti dallo stesso desiderio di felicità.
Abbiamo camminato vicini vicini
sul crinale scivoloso
di una parabola prevedibile.
L’abbiamo voluto quel viaggio,
dopo una partenza decisa dal caso.
Abbiamo bevuto con avidità e piacere
l’inizio promettente e denso di emozioni.
Abbiamo vissuto timorosi e speranzosi
ogni piccolo passo,
tra la sorpresa della scoperta
e la paura dell’attimo successivo.
Abbiamo avvertito l’arrivo della discesa,
troppo vicina e sempre temuta.
E sofferto la chiusura delle porte,
in un dolore atroce di mancanza.
Fine della parabola.
Dopo, molto dopo è arrivata
la pacificazione.
Mai oblio, ma dolcezza del ricordo
di attimi sublimi, di purezza impalpabile,
scolpiti nelle memorie del cuore.
J. Mc Graw 2016
Ci siamo incontrati
Ci siamo incontrati
Per un attimo
E da quel frullo d’ali
Il tempo è andato.
Irraggiungibile.
J. Mc Graw, 2016
Avrei voglia di toccare
Avrei voglia di toccare
Le tue cento rughe
ad una ad una
e, al tocco di ogni solco,
riprendere il viaggio.
Avrei voglia di toccare
I tuoi capelli
fini, fini e bianchi
per sentirli danzare
tra le mie dita amorose.
Avrei voglia di sfiorare
le tue guance morbide,
come veli trasparenti
di farfalla,
vibranti ad un mio bacio.
Avrei voglia di toccare
le tue spalle larghe
ed avvolgenti
per cedere alla forza
del tuo sostegno.
Avrei voglia di toccare
il tuo cuore parlante
per respirare
il palpito caldo
di questo nostro amore.
J. Mc Graw, 2014
scamardistudio-Piove, finalmemente. Expo Souvenir- Siviglia 2017
Novembre 2014 Pioggia e pensieri autunnali di bellezza con John Donne:
The Autumnal
No spring nor summer beauty hath such grace as I have seen in one autumnal face.
Pedro Salinas
Mi capita tra le mani un libro di poesie di Pedro Salinas (Madrid 1891 – Boston 1951)
La voce a te dovuta, Einaudi 1979. La voz a te debida (1933) è un canzoniere semplice e complesso nello stesso tempo, fatto di corpi, anime, fantasmi e ombre, di luce smagliante e calda. Immagini di mani e occhi e presenze/assenze.
Leggo e penso che non ho mai amato molto leggere libri di poesie e tuttavia mi lascio catturare dalla fluidità di queste immagini. Scavano dentro.
III.
Al di là di te ti cerco.
Non nel tuo specchio
E nella tua scrittura,
nella tua anima nemmeno.
Di là, più oltre.
Por detrás de ti te busco.
No en tu espejo, no en tu letra
Ni en tu alma.
Detrás, más allá.
LIX
A te si giunge solo
attraverso di te. Ti aspetto.Io certo so dove sono,
la mia città, la strada, il nome
con cui tutti mi chiamano.
Ma non so dove sono stato
con te.
Lì mi hai portato tu.Come potevo imparare il cammino
se non guardavo altro
che te,
se il cammino erano i tuoi passi,
e il suo termine
l’istante che tu ti fermasti?
Cosa ancora poteva esserci
oltre a te offerta, che mi guardavi?Ma ora,
quale esilio, che assenza
essere dove si è!
Aspetto, passano i treni,
il caso, gli sguardi.
Mi condurrebbero forse
dove mai sono stato.
Ma io non voglio i cieli nuovi.
Voglio stare dove sono già stato.
Con te, tornare.
Quale immensa novità
tornare ancora,
ripetere, mai uguale,
quello stupore infinito!E finché tu non verrai
io rimarrò alle soglie
dei voli, dei sogni,
delle scie, immobile.
Perchè so che là dove sono stato
né ali, né ruote, né vele
conducono.
Hanno tutte smarrito il cammino.
Perchè so che là dove sono stato
si giunge solo
con te, attraverso di te.
Emily Dickinson
E mi prende la poesia d’Autunno, e volo tra suoni e immagini con Emily Dickinson (versione italiana con accompagnamento musicale)
If you were coming in the Fall…
If you were coming in the fall,
I’d brush the summer by
With half a smile and half a spurn,
As housewives do a fly.If I could see you in a year,
I’d wind the months in balls,
And put them each in separate drawers,
Until their time befalls.If only centuries delayed,
I’d count them on my hand,
Subtracting till my fingers dropped
Into Van Diemen’s land.If certain, when this life was out,
That yours and mine should be,
I’d toss it yonder like a rind,
And taste eternity.But now, all ignorant of the length
Of time’s uncertain wing,
It goads me, like the goblin bee,
That will not state its sting.
E ancora con Emily diamo un nome all’Autunno…
The name-of it- is Autumn-
The name-of it- is Autumn-
The hue -of it- is Blood-
An Artery-upon the Hill-
A Vein-along the road-
Great Globules-in the Alleys-
And Oh, the Shower of Stain-
When Winds-upset the Basin-
And spill the Scarlet Rain-
It sprinkles Bonnets-far below-
It gathers ruddy Pools-
Then-edddies like a Rose-away-
Upon Vermillion Wheels-
Vincenzo Cardarelli
Entro poi, ammaliata, nell’Autunno di Cardarelli con Vivaldi e con l’Ensemble Brixia Musicalis
Autunno
Autunno. Già lo sentimmo venire
nel vento d’agosto,
nelle piogge di settembre
torrenziali e piangenti
e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito.
Ora passa e declina,
in quest’autunno che incede
con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio.
Il Viaggiatore inquieto
E ritrovo versi d’ Autunno Andaluso, lunari e argentei.

Un ladro questa notte…
Un ladro, questa notte
è entrato nella mia casa.
Rendimi, ti prego la mia solitudine.
E’ un pugno di niente,
che resta.
Fermati, tempo, e rendi
al sogno la vita. E se
è sogno la vita, fammi
vivere.
La calle ingombra un canto
andaluso: suono
di mani e di chitarre.

Iberica
Il tempo ha indugiato tra le nostre parole;
fredda la luna ha piovuto
nelle pozzanghere della calle.
Nuvole inquiete di Bretagna
Nei tuoi occhi, rapide.
Breve l’eternità
ha sostato immobile;
le nostre mani hanno riempito il silenzio
delle parole.
Afona pace nel
candore algido.
Alda Merini
Ma, alla fine del viaggio, volo su Il mio passato , di Alda Merini, con la bellissima Waterfall di Enya, per atterrare sul mio presente.
Spesso ripeto sottovoce
che si deve vivere di ricordi solo
quando mi sono rimasti pochi giorni.
Quello che è passato
è come se non ci fosse mai stato.
Il passato è un laccio che
stringe la gola alla mia mente
e toglie energie per affrontare il mio presente.
Il passato è solo fumo
di chi non ha vissuto.
Quello che ho già visto
non conta più niente.
Il passato ed il futuro
non sono realtà ma solo effimere illusioni.
Devo liberarmi del tempo
e vivere il presente giacché non esiste altro tempo
che questo meraviglioso istante.
John Keats
Oggi, 28 Settembre 2012, sull’onda di Sweet Tooth di McEwan, aggiungo alla lista “Autunnale” John Keats e la sua Ode to Autumn. La recita in modo coinvolgente Ben Whishaw, interprete tormentato del film Enduring Love, tratto dal romanzo, indovinate di chi? Ian McEwan…
C.E.Gadda
22 Settembre 2013. Riscopro Gadda e la sua Autunno, inserita in Appendice a La Cognizione del Dolore. Ascoltiamola recitata dall’autore. (leggi qui la mia recensione del romanzo).
Boris Pasternak
Ad alta voce la meravilgiosa Autunno del poeta russo
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