Il post Facebook di Orgia Fucsia sugli Happy Gays mi cattura. Lo leggo con un sorriso sulle labbra e quando vedo il link alla loro storia su Youtube, clicco subito e vado. Inizia un breve viaggio dentro un sogno. Il sogno di tre studenti del liceo linguistico di Padova “Pietro Scalcerle“, che presi per mano (e microfono e strumenti) da superprof Mauro Filippini, cominciano a esplorare un genere musicale “estremo”. Non violento ma potente, capace di far liberare tutta l’energia, i desideri, la voglia di vivere, lo spirito di ribellione degli adolescenti, ma non solo. Il mondo dei Ramones.
L’intervista a Mauro e a Marco, pubblicata nella docuserie sulla scena rock di Padova tra il 1990 e il 2010, traccia un ritratto emozionante del gruppo. È un’ode alla musica, al suo potere aggregante, al suo potere di realizzare e coltivare sogni, a ogni età. Chi ha vissuto quel periodo in quella scuola sente le vibrazioni positive che scaturiscono dalle loro parole e dalle loro canzoni.
Quella degli Happy Gays è la storia di un’amicizia nata a scuola, e proseguita dopo il diploma, tra tre ragazzi e un professore che ha saputo dare la spinta ai loro (e ai suoi) sogni. Direzione: punk
L’obiettivo iniziale della band era alquanto ambizioso: replicare il primo mitico album dei #Ramones. Cosa che fecero con il loro stile inconfondibile.
Sulle ali dell’entusiasmo e del desiderio di continuare a calcare il palco nella Padova di quegli anni, la band ha continuato a suonare, con pause importanti, fino al 2016. Due gli album prodotti con Jetglow Recordings: nel 2012 “Back to the End”, una rivisitazione di molti pezzi storici della band, e nel 2016 una collezione di brani inediti, “Lonely Man in Love”.
Vent’anni di amicizia e rock’n’roll. Due cose che, quando vanno di pari passo, danno dei risultati incredibili.Orgia Fuxia-DOCUSERIESULLA SCENA ROCK DI PADOVA 1990-2010
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