
Chiedo scusa agli appassionati di de Giovanni e del commissario Ricciardi, ma io non mi sento di dedicare a questo romanzo più di quattro parole. Ho faticato ad arrivare alla fine, e questo è già indicativo per un libro giallo, ma non mi piace lasciare i libri a metà e dunque sono arrivata fino in fondo.
“una sirena buona, si commosse e disse: mo’ ci penso io.”
L’ unico soffio gradevole di “primavera” l’ho avvertito nel racconto fiabesco sull’origine della pastiera, che il brigadiere Maione fa ai figli. E racconta della sirena Partenope, di suo padre il Mare e dei pescatori inghiottiti dalla tempesta e poi restituiti alle loro famiglie grazie al dolce dono degli ingredienti che la sirena buona raccoglie tra le acque agitate e mescola sapientemente fino a farli diventare il dolce Pasquale più buono del mondo!
Il resto è noia.

Ieri ho letto che De Giovanni vuole lasciare andare al suo destino Ricciardi-dagli-occhi-verdi, dopo l’ultimo libro appena uscito (Rondini d’Inverno). Mi sembra una buona idea, “Di Camilleri ce n’è uno”, dice lo stesso giallista. Ma sarà vero o è solo un espediente di promozione dell’ultima fatica letteraria?
Febbraio 2021

Ovviamente è arrivata puntuale la serie Tv con un ingessato Lino Guanciale nei panni del tenebroso e introverso commissario Ricciardi. Anche in questo caso, niente da dire. Almeno nel romanzo c’era qualche spunto originale e interessante, vedi il “mito” della pastiera!
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