Sadiq Khan, laburista, avvocato Londinese, musulmano di origine Pakistana, è stato eletto sindaco di Londra. Una sapiente mossa di politica e cittadinanza Europea. Chiunque abbia contribuito a realizzarla ha raggiunto un risultato importante che sicuramente influirà sul referendum Brexit.
L’elezione di Sadiq Khan a sindaco della città più cosmopolita del vecchio continente da vita a un caleidoscopio dalle mille sfaccettature colorate, che proietta un unico grande fascio di luce, per qualcuno illusorio, ma che indubbiamente esercita un’ attrazione magnetica. E tuttavia, dopo la paralisi iniziale da stupore, ti obbliga a riflettere per capirne bene la natura e le conseguenze.
Khan vuole tenere unite le diverse anime della sua particolarissima città: Cristiani, Musulmani, Bianchi, Neri, Meticci, ovvero Londinesi. Vuole essere davvero il sindaco di tutti. Ci riuscirà? Forse sì, forse no, forse in parte. La sua elezione non può non avere ripercussioni anche sulla politica dell’intero paese perché, sebbene sia vero che buona parte dei cittadini Britannici vedono Londra come il regno del vizio e della corruzione e molti nuovi Londinesi osservino con disincantato scetticismo, è altrettanto vero che Londra è il cuore pulsante del “Regno”, con il suo Establishment politico, culturale, ma soprattutto economico. E questo ultimo aspetto è altrettanto vitale per l’Europa e per il mondo.
Sembra una mossa politicamente azzardata uscire dall’UE in questo momento di grave turbolenza, sotto l’assedio delle paure oscure dell’islmanismo, della guerra e dei nazionalismi dilaganti. E invece, e fortunatamente, Londra mette in acqua una scialuppa di salvataggio, con l’invito ad andare oltre i muri del pregiudizio.
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