Verso l’ora zero è un titolo bellissimo. Richiama alla mente momenti fatali come il countdown dei lanci spaziali o come lo scoccare dell’ora zero di Faustus, sul punto di sprofondare, inesorabilmente, nella buca infernale del palcoscenico Shakespeariano.
E la fine dell’illustre dottore assume un’efficacia drammatica travolgente, tra fumi e grida demoniaci tanto amati dal pubblico Elisabettiano. Lo scoccare dell’ora zero continua a mantenere il suo fascino evocativo in tutte le storie in cui il passare del tempo scandisce la costruzione del climax e il dénouement successivo, verso la conclusione.
Il romanzo di Agatha Christie riflette la struttura classica di tutte le sue storie. L’investigatore di turno è il sovrintendente Battle (nomen omen?), battagliero uomo d’ordine, affascinato dalle tecniche psicologiche di osservazione del mitico maestro Hercule Poirot. A lui pensa durante l’indagine successiva al misterioso, quanto imprevisto, omicidio della vecchia e ricca Lady Camilla Tressillan, nella sua suggestiva villa in Cornovaglia.
Neville Strange, si innamora di Kay, una bellissima, giovane donna e per sposarla divorzia dalla perfetta e algida moglie, Audrey.
In un Settembre insolitamente caldo il triangolo si ricostituisce, non si sa bene su iniziativa di chi, per trascorrere le vacanze dalla vecchia e malata Lady Camilla, a cui Neville e Audrey sono molto legati.
Accadono eventi che all’apparenza sembrano insignificanti, ma che alla fine si riveleranno cruciali nello sviluppo e nella soluzione dell’enigma.
Personaggi bizzarri si aggirano sulla scena del delitto: l’esploratore invalido, la governante fedele, la cameriera isterica, il medico di famiglia, l’outsider decisivo…
Il motore della storia? I sentimenti: amore, passione, tormento, gelosia, e poi i soldi.
La magica Cornovaglia, ambientazione ideale per questo tipo di storia, continua ad affascinare nella sua caratterizzazione typically English,
Come spesso accade nelle storie di Agatha Christie, gli oggetti, come il campanellino della malata, la racchetta da tennis, la mazza da golf ed altro ancora, giocano un ruolo preponderante e catalizzatore di epifanie chiarificatrici.
Lettura nel complesso godibile. Frenano l’entusiasmo del lettore alcuni fattori, uno per tutti, l’abitudine a personaggi della Christie più caratterizzati, come Poirot e Miss Marple. Il sovrintendente Battle, che assomiglia al Barnaby della fortunata serie televisiva Inglese, appare nel complesso senza personalità.
Alla fine, la storia non coinvolge più di tanto, ma è tenuta insieme da un elemento di grande presa: il predominio di quel qualcosa di oscuro che è in ognuno di noi e che ritroviamo, a livello ed intensità diversi, proprio nei protagonisti di Verso l’ora zero…
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