STRAGI DI MAFIA 1992-2022. I perché della memoria condivisa.

Falcone e Borsellino header

A trent’anni di distanza dai due eventi  che stravolsero il mondo civile Siciliano e  Italiano: le stragi di Capaci e di via d’Amelio, in cui persero la vita Giovanni Falcone e  Paolo Borsellino, qualcuno potrebbe chiedersi: ma perché ricordare? Perché celebrare? Cosa è cambiato in questi tre decenni che dovrebbe indurci a considerare questa ricorrenza elemento propulsore di una riscossa sociale  valida e duratura , contro la mafia e le mafie, contro i poteri criminali “dentro e fuori” il nostro sistema sociale?

È valsa la pena assistere al sacrificio di Giovanni Falcone  e di sua moglie Francesca Morvillo, quello di   Paolo Borsellino  e di tutti i poliziotti  che stavano loro accanto per proteggerli e condividere le loro vite, le loro azioni, i loro fallimenti  e i loro successi ?

E vale la pena  ripetere il rito delle celebrazioni, spesso “inquinato” da una dose eccessiva di retorica, falsità e ipocrisia?

Si, vale la pena, comunque.

Ritrovo alcuni dei miei dubbi nell’articolo  di Marco Travaglio che apre l’inserto odierno  al Fatto Quotidiano. Lo speciale a cura di Maddalena Oliva, LA STRAGE DI CAPACI-23.05.1992, TRENT’ANNI DOPO, con interventi di Roberto  Scarpinato, Giuseppe Pipitone,  Pif è una sintesi drammatica di quel periodo, in cui si evidenziano luci e ombre di un momento tragico per la vita del nostro paese.

Leggo con  attenzione COSA CI DICE GIOVANNI FALCONE e mi ritrovo  nell’ analisi del giornalista,  fino alla  conclusione che risponde in parte alle mie domande iniziali. Di fronte  all’incapacità delle istituzioni in senso lato e al senso di impotenza e desolazione che spesso assale i cittadini

“…non resta che pungolare l’opinione pubblica. In tempi di elezioni, non ci resta che l’arma del voto: noi continueremo a informare chi vuole sapere, nella speranza che poi tutti compiano il proprio dovere.”

Ferite@scamardistudio
Ferite @scamardistudio- Palermo 2008-Uscita Capaci – Isola delle Donne Un luogo  simbolo di riscatto contro la mafia.