amabile

 

I giovani si sa portano allegria, vitalità, energie positive dovunque si trovino. I giovani universitari aggiungono al dato anagrafico  un quid: il loro immaginario di  sogno e progettualità nutrito dal vivere e sperimentare la cultura.

Prima del fatidico terremoto, a L’Aquila questo spirito  positivo è sempre esistito fornendo ossigeno a chi respirava  l’aria della città. In centro, dove la sede dell’ Università creava il polo di attrazione magica, a Rojo dove i giovani studenti di  Ingegneria vivevano  in simbiosi con l’ossigeno della collina.

Ho respirato anch’io quell’aria, negli anni  70 e ne conservo gli effetti benefici. Da studentessa universitaria vivevo  le spinte sociali, i fermenti politici, gli stimoli culturali, la bellezza di stare con gli altri, di cercarli ed essere cercati, di passeggiare per il corso  sotto il freddo pungente, di  ballare al caldo delle discoteche, di  sognare   nel silenzio ovattato   della Biblioteca nella speranza di incontrare quel ragazzo dal  ciuffo biondo e gli occhi verdi.

Dopo  il periodo  buio  del feroce terremoto che ha sconvolto la città nel 2009 

“L’Aquila rinasce con gli universitari” 

ne parla Flavia Amabile  nel suo articolo  (La Stampa 9/11/2018). Il grande cuore de L’Aquila torna a pulsare anche grazie agli studenti, che di anno in anno, sempre più numerosi e convinti tornano a dare linfa vitale alla città.

“Loro si vedono  tutti là nella città che da tempo hanno fatto  ricominciare e vivere”