Michela, giovane professionista Padovana, è un’ appassionata lettrice di romanzi storici, specialmente quelli con donne protagoniste. La conosco da tanti anni, ma solo recentemente ho scoperto questa sua passione. In uno dei nostri ultimi incontri mi ha parlato di Una ragazza da Tiffany di Susan Vreeland e di quanto sia stata coinvolta dalla vicenda di Clara Driscoll e del suo gruppo di lavoratrici/artiste del vetro. Ho sempre avuto un debole per le lampade Tiffany, trovo che siano tra gli oggetti più belli della modernità. Voglio esplorare questo universo e decido dunque di leggere il romanzo.
Vreeland racconta il processo creativo condiviso di un gruppo di donne, guidato da Clara Driscoll, figura di spicco della cultura e della creatività Americana tra Ottocento e Novecento, anni di grande fervore e sviluppo. Esperta “Glass designer” Clara avvia la produzione delle meravigliose lampade Tiffany fatte di pezzi di vetro iridescente che assemblati con arte e precisione restituiscono il volto artistico di fiori, animali, frutta e paesaggi.
Non si tratta di “copiare la natura”, le ricorda spesso l’ispirato datore di lavoro Louis Comfort Tiffany (esponente di spicco dell’ Art Nouveau), ma di una sua rappresentazione arricchita dal guizzo artistico.
Le lavoratrici Tiffany sono totalmente assorbite dal processo. Devono esserlo, fino al punto di rinunciare alla loro vita privata. Se si sposano vengono cacciate. Clara Driscoll si sposa e lascia, con sommo dispiacere di Louis. Ma quando il marito muore torna, e viene accolta a braccia aperte. Clara e Louis sono uniti da un’affinità artistica speciale che li porta a cogliere al volo le reciproche intuizioni ed intenzioni per creare oggetti magnifici.
Caparbietà, immaginazione, rispetto della persona e dei suoi valori fondanti traspaiono dalla storia di queste donne.
Tra realtà e finzione, l’autrice è riuscita a creare un racconto brillante di New York e della sua crescita come città faro del mondo occidentale moderno. Il caleidoscopio di Clara Driscoll, regalo di suo marito Frank, che l’accompagna in tutte le sue avventure, è di fatto la forma di questo romanzo, dove la famiglia Tiffany e New York incarnano la luce.
Tante sono le sfaccettature illuminate dalle parole di Vreeland: la nascita del sindacalismo, le prime manifestazioni delle donne lavoratrici, la storia delle migrazioni verso l’America e dei migranti con le loro vite complicate, la presenza di grandi artisti come Whitman- spirito- guida, i ricchi riferimenti culturali, l’amore tra esseri umani, il conflitto femminile tra lavoro e amore, l’ineluttabilità delle scelte e delle loro conseguenze, l’importanza dell’Arte nella vita delle persone.
Nei quindici anni che Clara trascorre da Tiffany accadono tante cose che portano tutti i protagonisti a fare scelte importanti, uniti da un sottile filo fatto di arte, scoperte, innovazioni, amore e conflitti, amicizia e solidarietà. Il periodo narrato e gli eventi vissuti sono come una parabola che deve arrivare necessariamente a conclusione. Ma l’essenza vitale, la scintilla che ha illuminato la vita di Clara e di tutti quelli che l’hanno circondata continua a splendere verso nuove direzioni, verso nuove parabole.
Partecipare attraverso la lettura al processo creativo di questo fantastico gruppo di donne e a tutte le difficoltà che hanno dovuto superare, condividerne l’esultanza a fine percorso di fronte ai loro gioielli dell’illuminazione, mi ha lasciato un senso di soddisfazione e di tristezza, allo stesso tempo. Immagino cosa debbono aver provato per affermare il loro diritto al lavoro e ad un salario equo.
Non avevano di fronte un datore di lavoro da combattere, Tiffany fino ad un certo punto le assecondò senza porre limiti alla loro creatività, avevano una società intera da fronteggiare, una società maschile e maschilista dove le donne erano viste solo come l’Angelo della Casa. Era intollerabile trovarsele nella stessa azienda a svolgere mansioni percepite come “maschili”.
Grazie Michela, il tuo consiglio è stato prezioso. Ho assaporato il gusto di ammirare una lampada Tiffany dalla sua ideazione fino all’accensione. Ho ripercorso le strade di New York in bicicletta con Clara e Company, ho incontrato alcuni tra i miei autori preferiti: Emily Dickinson, William Wordsworth, Henry James insieme a tanti nuovi spunti di lettura e riflessione. E mi è venuta voglia infatti di leggere Sister Carrie di Theodore Dreiser. Leggere è una catena infinita, anello dopo anello ti aggancia. Per sempre.
Assaggi
Art Nouveau- “Qualche tempo dopo andammo insieme al cinematografo a vedere una pellicola in cui si vedeva Loïe Fuller che ballava la “danza del serpente” facendo roteare le sue smisurate tuniche di seta. La adoravo perché, oltre a essere una meravigliosa ballerina, era diventata il simbolo vivente dell’Art Nouveau.”
Pavoni- “Le figure stanche e decrepite ammassate nei dipinti delle chiese medievali di tutta Europa non sono l’unico modo per esprimere la verità spirituale. Ne esistono innumerevoli altri e meravigliosi!» «Ecco spiegati i pavoni». «Le splendide ali del pavone, dice la Bibbia. E poi alberi, fiori, ruscelli. Le Scritture traboccano di uccelli, colline e montagne. Così ho deciso: tutti, non solo i ricchi che possono permettersi le mie vetrate, dovranno avere l’opportunità di ammirare i prodigi della natura evocati dall’arte di Louis Comfort Tiffany.”
EuropAmerica “«La grande esposizione americana dimostrerà che il Nuovo Mondo ha diritto di stare accanto alle nazioni più antiche e noi faremo vedere alla Vecchia Europa ciò di cui siamo capaci nel campo delle arti, della cultura e dell’industria». Serrai la mascella. Cornelia veniva dalla Prussia, Mary era irlandese e Wilhelmina svedese. Le altre erano comunque figlie di emigrati dalla Vecchia Europa. La Guerra di Secessione non rivestiva un’eccessiva”
Ispirazione letteraria-” Le edizioni rilegate in pelle di Keats e Wordsworth, perché avevo imparato da mia madre a rischiarare ogni giornata con uno scampolo di poesia. Quindi il teatro di Ibsen, le Vite del Vasari, Daisy Miller e Ritratto di signora di Henry James. E soprattutto Foglie d’erba di Walt Whitman Credo che una foglia d’erba non sia da meno del lavoro quotidiano compiuto dagli astri, egualmente perfetta è una formica e un granello di sabbia, e l’uovo del reattino, e la raganella è un capolavoro paragonabile ai più eccelsi…” Emily Dickinson- È la speranza una creatura alata che si annida nell’anima, e canta melodie senza parole, senza smettere mai. «Ah! Più dolce del buon vino».” Daffodils–I wandered lonely as a cloud…Era una domenica di primavera e Gramercy Park era ammantato di narcisi, calici gialli dagli orli increspati
Donne, Arte e Moralità-“La signora si accigliò. «A mio parere, ed è un parere condiviso da molti, se una donna lavora in mezzo agli operai la sua moralità è destinata prima o poi a soccombere. Per cui badate bene a ciò che fate». «La signora Driscoll produce arte, non birrocci e l’arte è un baluardo della moralità».”
Funzione dell’arte– «Volete dire che guardare un’opera d’arte ci rende migliori?» fece la signora Hackley brandendo la forchetta. «Sì, se siamo aperti, disponibili… Perché l’arte è un nutrimento per l’anima. Può renderci più sensibili e compassionevoli» disse Dudley.”
In bicicletta sul Literary Walk alla ricerca del glicine– “Imboccammo il viale che si dirigeva a est e, oltrepassata la statua di Shakespeare, percorremmo Literary Walk fino al pergolato di glicine.”
La borsa di Beatrix, nipote di Nathaniel Hawthorn– «Romanzi, poesia, libri d’arte» rispose. «Non ho una grande esperienza pratica, ma ho studiato storia dell’arte» aggiunse aprendo la borsa. «Sto leggendo Le vite del Vasari. Sono al capitolo su Masaccio. Solo un uomo di grande bontà poteva dipingere La cacciata dal Paradiso con tanta partecipazione…»
People from New York– “A Theresa piacque soprattutto la parata sulla Quinta Strada, la signorina Judd si emozionò guardando i pompieri in azione e a Beatrix vennero le lacrime agli occhi quando vide la folla degli immigrati sulle banchine di Ellis Island. «Povera gente» mormorò. «Bisognerebbe che qualcuno raccontasse le loro storie…» Immigrants arriving, fifteen or twenty thousand in a week, Whitmann-Mannhatta
Ingiustizie sindacali– «Che l’abbia fatto per scelta o per costrizione, il risultato non cambia: il talento viene mortificato e noi scontiamo la colpa di essere donne. Le mie ragazze non possono rimanere ferme, Agnes, verrebbero licenziate!»”
Inizia la rivolta-Clara Agitprop– Animo! E ricordate: la Libertà, là fuori nella baia, è una donna come noi!»” «Il nostro motto sarà lo stesso della gloriosa Susan B. Anthony: La vera repubblica: gli uomini, i loro diritti e niente di più; le donne, i loro diritti e niente di meno!»
Il palazzo che vedete alle mie spalle è nato come una pura idea, prima di diventare un colosso di pietra e acciaio» esordii a voce alta perché mi sentissero tutte. «Un’idea di bellezza e solidità. Alcuni dicevano che era una follia, che un vento forte l’avrebbe fatto crollare. In realtà è fragile solo in apparenza. Il nostro reparto si è sviluppato allo stesso modo, rafforzandosi sempre più. Ognuna di voi è cresciuta in questi anni, diventando più forte nel carattere, più abile nel lavoro. Ora un forte vento minaccia di far crollare ciò che abbiamo costruito insieme, ma io vi dico che non ci riuscirà, perché la bellezza è dalla nostra parte! Dobbiamo solo dimostrare di essere solide, proprio come questo palazzo.”
«È questo che vogliono: spaventarvi, farvi tornare indietro, tenervi lontane dal lavoro. Per sempre. Pensano di poterci rubare il posto con la prepotenza, come è tipico degli uomini! Ma ricordate: solo la paura, la paura di agire, può privarci di quello che è, e rimane, un nostro sacrosanto diritto!»”
Rialzarsi- E. Dickinson “Non conosciamo mai la nostra altezza finché non siamo chiamati ad alzarci. E se siamo fedeli al nostro compito, arriva al cielo la nostra statura.”
Grazie Clara!
“Solo grazie alla passione vittoriana per gli epistolari che Clara Driscoll è uscita dall’oblio, ispirandomi questo romanzo. Ma è grazie all’attenzione e all’amore con cui le lettere di Clara sono state custodite che ho potuto scriverlo.”Susan Vreeland:
Un pensiero riguardo “Susan Vreeland-UNA RAGAZZA DA TIFFANY -Arte, politica, lavoro e sentimenti nella vita e nelle lampade di Clara Driscoll e compagne.”
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