Ho visto 1992 e  mi è piaciuta. 

La serie di  Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo  trasmessa su Sky Atlantic , nasce da  un’idea di Stefano Accorsi che, di fatto, è il protagonista principale, Leonardo Notte.

Gli eventi  narrati ci riportano  indietro nel tempo, a più di  venti anni fa,  nel bel mezzo di una vicenda tutta Italiana, fatta di  intrighi, traffici, amori ed altri ingredienti molto “succulenti”.

1992 Condivido l’ opinione di   Carlo Freccero,  che invita i telespettatori troppo critici a non aspettarsi un capolavoro di interpretazione,  a  non cercare a tutti i costi una ricostruzione fedele degli avvenimenti del periodo per  rintracciare nei vari protagonisti il politico, l’ imprenditore, il poliziotto o il magistrato, resi famosi dalla cronaca. Li invita invece a godersi   la storia per quello che è: una finzione, una versione romanzata della storia. Ovvero, un bel prodotto che suscita interesse e coinvolgimento.

Al di là dei protagonisti di quella stagione più facilmente individuabili e individuati (il pool di Mani pulite, Mario Chiesa, Craxi…), tutti gli altri personaggi sono  spesso inventati, e tuttavia  assolutamente credibili e rappresentativi di categorie umane che, ancora oggi, affollano  la quotidianità della nostra vita: politici mezze-cartucce con rigurgiti fuori tempo e fuori luogo di orgoglio e moralità, belle ragazze sbandate alla ricerca assoluta e senza regole della notorietà, furbi e furbetti, approfittatori, madri e padri senza bussola e responsabilità ed altro ancora…

1992_Leonardo Notte-AccorsiLa fiction indulge (per alcuni troppo!) su tre fattori che regolano il mondo: Sesso, Potere e Soldi, con tutte le conseguenze che si portano dietro, siano esse tragiche, drammatiche, comiche. Non c’è niente da fare, Sesso, Potere e Soldi sono le bussole privilegiate dall’essere umano. E la conclusione della serie lo dimostra. Ma non anticipo niente…

1992 è una serie bella,  amara e… pronta per il sequel.