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Lo sguardo di Alice

Vi è mai captato di fare una passeggiata in montagna e trovarvi presso un ruscello o vicino ad una fontanella, dove raccolta un po’ d’acqua con le mani a “coppa” la mandate giù avidamente e con soddisfazione? E immediatamente sentite il vostro corpo vivificato da quella linfa ricca e vitale, di cui conserverete un ricordo indelebile? Ebbene, questa è l’esperienza sensoriale, intellettuale e umana che i racconti di Alice Munro ti fanno vivere.

Che magia la costruzione dei vari personaggi! Il linguaggio è  spesso poetico, ricco di parole evocative eppure naturale e fisico. Ci sono visioni che si alternano ad alterazioni del fisico e diventano tocchi di stile, come i denti di Alfrida pre-dentiera.

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 Quello di Munro è un linguaggio che richiama i quadri di  grandi pittori: realistico e immaginifico allo stesso tempo. Evocativo di esperienze emotive, sensuali, personali e universali.

Le singole storie e i singoli personaggi sembrano sovrapporsi: Queenie-senza padre è Polly- senza padre; tutte le coppie-sposate-da-tanto-tempo sono uguali e tutti i giovani si intrufolano nelle loro vite; e si assomigliano gli amici di una volta, i malati senza e con speranza di guarigione, le vecchie madri e le fantasiose zie. Nemico, Amico, Amante è un grande mosaico dove i racconti sono capitoli di una vita.

In tutti i racconti di Nemico, Amico, Amante… c’è lo sguardo empatico di Alice sugli uomini e sui loro ruoli privati e sociali, le debolezze, le paure, i pregi.

“Gli uomini erano diversi, nella mia esperienza. Gli uomini distoglievano lo sguardo da tutto ciò che faceva paura il più in fretta possibile, e si comportavano come se, a cose avvenute, non avesse alcun senso parlarne o pensarci. Non avevano voglia di tormentare se stessi, né gli altri” Mobili di Famiglia, p. 107

 

Nemico, amico, amante.

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O degli effetti imprevisti delle false lettere d’amore in un cuore indomito di “crocerossina”.

Johanna è la protagonista della storia. Gli uomini che la circondano prendono vita come personaggi dalle sue azioni e reazioni. Le adolescenti Sabitha, nipote dell’uomo per cui lavora e figlia dell’uomo di cui si innamora, e Edith sua amica, le giocano un brutto tiro: le scrivono delle lettere “d’amore” firmate Ken Boudreau, le inviano insieme a quelle per Sabitha. A loro piace giocare, con la vita degli altri… Da un loro gioco nasce il titolo del racconto e della raccolta.

Joahnna prende la decisione della sua vita. Va a raggiungere l’uomo che ama e che le parla d’ amore. La scusa è quella di portargli i mobili di famiglia, spediti per ferrovia, con una procedura d’altri tempi… E per l’occasione decide di acquistare un vestito nuovo, da Milady, il negozio chic dove non aveva mai messo piede. In vetrina un avviso:

“Eleganza sobria. Moda d’Autunno”

Sembra il posto adatto ad un’anima autunnale come quella di Johanna… La descrizione del negozio, il rapporto con la venditrice e la scelta dell’abito giusto sono pagine di sapiente scrittura e conoscenza dell’animo femminile. Quando Johanna esce dalla boutique, i ruoli sembrano essersi capovolti.

L’abito le sta proprio bene. Lo indossa per incontrare il suo amore, ma, non appena vede Ken Boudreau sofferente a letto, se lo toglie subito e via nell’armadio, per riprendere le abitudini di sempre: la cura dei malati nel fisico e nello spirito. Questa volta c’è da curare l’uomo che ama e che appare come un concentrato di fragilità e meschinità. Cosa accadrà a loro e  al vecchio albergo in cui Ken vive?

Il ponte galleggiante

Storia di Jinny, di Neal e della malattia. Storia di corpi, grassi, vecchi, giovani, malati. Voglia di perdersi, scomparire, tra le alte piante di mais o nella palude buia con l’entusiasta Ricky, figlio di June e Matt. La sensazione sconosciuta è nuova e investe Jinny sul ponte galleggiante:

“la tirò da una parte e guardarono giù. C’erano delle stelle a galla sulla palude”.

Poi il bacio, inaspettato e bellissimo. Pura poesia. La malattia? Neal? Helen ragazza problematica che l’accudirà, I problemi?

“Quello che provava era una specie di leggerezza indulgente, quasi una voglia di ridere. Un fremito di affettuosa ilarità, che ebbe la meglio su tutto il dolore e il senso di vuoto, per il momento.”

Il resto è per il domani…

Mobili di famiglia

Alfrida scrive sul giornale, sempre sotto mentite e fantasiose spoglie, amenità che le massaie tanto amano:  cosmetici, cristalleria, posta del cuore, piccoli rimedi, consigli di cucina e di arredamento. Alfrida è un personaggio davvero interessante:

“nessuno l’avrebbe mai definita bella; per me, del resto, qualsiasi donna dopo i venticinque si era ormai lasciata alle spalle ogni possibilità, ogni diritto e perfino ogni desiderio di esserlo. Ma era febbrile e impetuosa. Tutta pepe, come diceva mio padre con aria assorta”

La sua descrizione fisica, soprattutto quella dei suoi denti, è assolutamente fantastica, contribuisce a conferire forza e personalità al suo personaggio letterario.

Alfrida mi piace, con i suoi denti, la sua risata alta e roca, le sue sigarette, i suoi uomini, i suoi consigli alle casalinghe, i suoi ingombranti mobili di famiglia. Persino la sua reazione sdegnata – “Che porcheria!” di fronte all’apprezzamento della nipote per “Un tram chiamato desiderio” di Tennessee Williams

 

Conforto

Lewis, insegnante di Scienze in pensione, decide di porre fine alla sua vita come e quando lui stesso ritiene opportuno, per “fermare” la sua malattia degenerativa.

“temevo di essere diventato nevrotico, e invece ho solo una sclerosi laterale amiotrofica. Risero, incespicando nel corridoio moquettato…” p.134

Nina, sua moglie è a conoscenza delle sue intenzioni, ma quando l’evento accade viene travolta. Lei non è presente, e lui non le ha lasciato neanche un biglietto d’ addio…Ma un biglietto comparirà nella storia.

L’incontro al funerale con Ed risveglia vecchi ricordi, soprattutto di una serata in cui Lewis e Kitty, moglie di Ed, stavano per venire allo scontro non solo verbale nel sostenere le proprie tesi in fatto di visione del mondo. Nina e Ed insieme avevano cercato una via di fuga e un po’ di aria fresca sulla porta della cucina. Complice il buio, la notte, la neve e lo sfinimento causato dai rispettivi coniugi, i due si incontrano, si sfiorano, si baciano:

“Il ricordo del bacio di Ed Shore sulla porta della cucina, le divenne comunque prezioso…”(p.144)

concedendole il conforto di una relazione emotiva e privata, preservata nel tempo dalla sacralità dei rispettivi matrimoni. Il racconto è ricco di ironia e di spunti interessanti che mi riportano indietro nel tempo ad una mia esperienza personale. La discussione, a volte grottesca e venata da un pizzico di ipocrisia che tanto serve agli umani, sul rito funebre in ricordo di Lewis, indomito professore evoluzionista, in lotta continua con i bigotti concittadini Creazionisti mi ricorda il “funerale laico” di Bepi.

Caro, vecchio Bepi, amatissimo dai suoi studenti, simpatico e saltellante nei lunghi corridoi della scuola, sempre pronto alla disputa politica, allo scherzo, alla battuta salace, all’ammiccamento. Trovava un soprannome per tutti e riusciva sempre a racchiudere l’anima di ognuno in un nome. Eravamo tutti lì, studenti, colleghi, amici ed è stato un vero incontro intorno all’urna, in un luogo molto pubblico e laico.

Qualcuno cantava, qualcuno leggeva lettere di addio, qualcuno si commuoveva nella ricostruzione di una vita, di un corpo, di un’anima. È un rito di conforto per se stessi e per chi ti ha conosciuto e voluto bene, apprezzato o disprezzato, per quello che hai realmente fatto e sei realmente stato.

Il racconto di Alice Munro? Note forse già conosciute, ma suonate con passione e sapienza stilistica inusitate.

Ortiche

ortiche.jpgRimane impressa e quasi sensibile sulla pelle l’ortica. L’incontro a casa di amici con Mike, presenza importantissima della sua fanciullezza, provoca una scossa nella vita di lei. Piove, gita di gruppo rimandata, ma Mike decide di andare comunque al campo di golf. Lei lo segue. Il tempo peggiora. Sotto l’assalto inaspettatamente violento del temporale

“lo scroscio d’acqua che ci inondava la faccia” (177)

i due cercano riparo. Il bush accoglie i due vecchi amici che, stravolti dal terrore provocato dalla tempesta, non avvertono l’attacco dell’ortica. Solo al rientro a casa ne vedranno e sentiranno gli effetti su braccia e gambe.

L’ortica li ha protetti con il suo fogliame urticante, diventando testimone di una confidenza atroce e dolorosissima, segreto legame di un’amicizia profonda.

 

Quello che si ricorda

Meriel e Pierre formano una coppia collaudata e perfetta. Hanno due bambini e una vita tranquilla. Tra le pieghe della quotidianità si insinua l’imprevisto. Molto pungente è la descrizione dei “giovani mariti” e delle trasformazioni che essi subiscono nel passaggio da corteggiatori

 “quasi comici, titubanti e devastati dalla smania di sesso” a “giovani mariti risoluti e critici” a pag 116

Asher and Meriel, amanti per un’unica volta, si conoscono al funerale di un amico di Pierre. Asher fa il suo “dovere” di corteggiatore e Meriel accetta le sue attenzioni, a cominciare dal passaggio che le da per andare a trovare una vecchia zia in una casa di riposo. Senza complicazioni, senza recriminazioni e ipocrisia si abbandonano al sesso. I loro corpi si sono attirati, chiamati, cercati e hanno urgentemente voluto realizzare il loro desiderio. È solo sesso? È anche amore? È certamente materiale vivo per il ricordo. O meglio per quello che a Meriel piace ricordare: sfumature, sensazioni senza volto, piacere.

Queenie

donne che amano troppo_NorwoodChe personaggio questa Queenie! Bellissimo! Tratti fisici e personalità sono un tutt’uno e fanno di lei un personaggio a tutto tondo, molto, molto efficace. Queenie è descritta in modo splendido in coppia con il signor Vorguilla/Stan, vedovo musicista dai gusti anche raffinati, ma orribile compagno, prepotente, debole e vendicativo. Lei è solare, libera. Fugge da chi non sopporta, ma sceglie compagni di viaggio sempre problematici.

Flash di lettura di Donne che amano troppo della psicologa Robin Norwood. Ci si innamora sempre di uomini, sbagliati, che in qualche modo sono speculari a noi, i cui problemi sono complementari ai nostri. Sembra vero anche per Queenie/Lena.

Chrissy, la sorellastra, va a trovarla a Toronto per cercare lavoro. Ma il signor Vorguilla/Stan non è molto contento all’idea di averla tra i piedi. Chrissy assiste a momenti molto particolari della vita coniugale di Queenie e sarà testimone di una sua ennesima fuga: con chi fuggirà questa volta? da chi e da cosa?

 

Post and beam

postandbeamhouse.jpgLorna e Brendan vivono nella loro bella casa in stile post and beam, che si affaccia su Burrardd Inlet e sulle luci di Point Grey.

Si inserisce nel loro rapporto Lionel, un ex alunno di Brendan, che inonda Lorna di poesie. Altra protagonista della storia è Polly, sua cugina, figlia della zia Beatrice e senza un padre. Va a trovare Lorna, critica lo stile della casa e Brendan non gradisce, ma abbozza. Il rapporto tra le due donne e quello tra Lionel e Lorna sono complessi e caratterizzano tutto il racconto che diventa perciò anche una storia di “patteggiamenti esistenziali”, con un pizzico di suspense.

 

The bear came over the mountain

Amore e AlzheimerAncora immersa nella bellezza tutta particolare di Pantelleria e già turbata dal pensiero di lasciarla, nonostante lo scirocco infernale, leggo l’ultimo racconto di Munro. Finisce la vacanza e finiscono le storie di Nemico, amico, amante.

Non mi aspettavo quest’ultima vicenda di Fiona e Grant. Storia di un matrimonio felice e appagante invaso da una malattia degenerativa, che Munro tratta in modo lieve, senza la morbosità del dolore e della tristezza, ma come un aspetto “collaterale” dell’amore.

Cervello e memoria possono giocare brutti scherzi, ma il cuore no, il cuore impone le sue regole che sono le regole della vita e dell’amore. Fiona e Grant continuano ad essere una bella coppia, con i capelli bianchi lunghi o corti, con gli acciacchi dell’età e della memoria, con gli scherzi d’amore che una nuova e sconosciuta condizione fisica determinano in Fiona.

Ma Fiona e Grant, a dispetto di tutti i cambiamenti più o meno devastanti, rimarranno per sempre uniti, proprio grazie alla forza del loro ricco amore matrimoniale, che continua.

 

 

A Munro il Premio Nobel per la Letteratura 2013

Nobel Prize 2013 for MunroIl Racconto breve  (Short Story) ha ricevuto la sua più alta consacrazione contemporanea con il Nobel ad Alice Munro.

Vi invito  ad ascoltare il video di R.it  sull’annuncio dell’assegnazione. Puro Tocco di Classe.