Maigret e Maigret si diverte (Ed. Il sole 24 ore), offrono un’immagine insolita dell’infaticabile commissario che, nonostante abbia a volte temuto di non esistere al di fuori del Quai des Orfèvres, continua, in queste storie, a vivere e a “divertirsi”, anche se è fisicamente lontano dal suo ufficio e dai suoi “amati casi”.
In Maigret, richiamato all’indagine dal coinvolgimento in un delitto di mala dello sprovveduto nipote Philippe, il commissario sfodera tutte le sue armi e mette in campo la sua eccezionale capacità di osservazione dei comportamenti umani, fino ad arrivare alla soluzione del caso. Complice e coinvolgente la caratterizzazione della giovane prostituta Fernande; tenera la figura della cognata, madre di Philippe, che conserva il fascino e il profumo della vita semplice di provincia, sincero e accattivante il suo stupore per la serata a teatro con Maigret; Magistrale e decisivo il confronto con “il Notaio” Cageot.
Simenon, mette in gioco il metodo Maigret e ci offre sguardi realistici e coinvolgenti sulla “nuova” dimensione di vita da pensionato del commissario, costretto a prendere atto dei mutati rapporti umani e di potere sul posto di lavoro, quando ci si torna in posizione di evidente difficoltà, per chiedere aiuto.
Il metodo Maigret fa scuola anche tra i colleghi poliziotti. Si basa sullo studio della personalità del sospetto e anticipa in qualche modo tuttta la serie dei telefilm basati sull’analisi comportamentale, che affollano i palinsesti della televisione.
In Maigret si diverte, finalmente Jules va in ferie. Se l’ è vista brutta di recente e dunque deve assolutamente cominciare a prendersi cura di sè. Decide di restare a Parigi e di godersi la città e la tranquillità dei suoi quartieri, finalmente svuotati dalla folla, che continua invece a vivere, più o meno freneticamente, nei luoghi di villeggiatura.
Con la signora Maigret, sempre pronta ad assecondare le sue scelte, se ne va a spasso per le strade di Parigi, alla ri-scoperta degli angoli amati, dei luoghi del passato e del presente, tanto importanti nella loro vita affettiva.
Ma esistono i giornali e il commissario viene attratto da una storia molto intrigante che si svolge nei quartieri alti della Ville Lumière e che occupa, ogni giorno, pagine e pagine su tutti i quotidiani.
Eveline, giovane e ricca moglie di un dottore famoso, che lei ha contribuito a rendere tale grazie alle sue personali risorse finanziarie, viene trovata morta all’interno dello studio medico del marito. Nuda e piegata in due dentro un armadio.
Le indagini sono affidate a Janvier, sostituto di Maigret in ferie. Il commissario, però, non riesce a starne completamente fuori. Anzi, vive la vicenda in modo nuovo, tra distacco e coinvolgimento, attraverso i resoconti giornalistici, che legge e commenta, con la signora Maigret, durante le loro gite giornaliere in una Parigi estiva, affascinante e tutta da vivere.
Tema centrale della storia si può dire sia l’amore, in tutte le sue fasi di sviluppo e in tutte le sue sfaccettature.
Il metodo? sempre lo stesso! Divertente lo scambio di messaggi tra Janvier e il Capo. Forse poco credibili le lunghe interviste ai protagonisti riportate sui giornali. Assomigliano molto agli interrogatori di Maigret, nel suo ufficio al Quai des Orfèvres.
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