
Mi perdonerà Enzo Bettiza (La Stampa 14/10/12), se parto dalla conclusione del suo articolo: Non basta un premio a fare l’Europa,
sull’atteggiamento decisamente Euroscettico della Gran Bretagna nei confronti dell’Unione Europea che, da parte sua, presta il fianco a critiche di tutti i tipi, anche da parte dei sostenitori di sempre, per le sue scelte politiche ed economiche, in questa difficile fase della sua storia.
Ma il messaggio autentico dell’articolo, che arriva forte e chiaro e in perfetta sintonia con la logica argomentativa, è nella chiusura. Lo riporto perciò molto volentieri:
“Il Nobel giunto inatteso da Oslo all’Europa avvalora qualcosa che riconosce questo e va al di là di tutto questo: ci dice che nonostante le crepe, i fallimenti, gli anacronistici sbandamenti nazionalisti, l’Unione Europea è considerata da un Paese che non ne fa ancora parte come un’entità unitaria e indivisibile della nostra epoca turbolenta.”
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