Ulteriore conferma dell’abilità di McEwan a tessere la trama di un romanzo. Ancora temi che appartengono alla sfera dell’interiorità e della tormentata relazione dell’uomo con la società.
Vernon e Clive, amici di una vita sono al funerale di Molly, che è stata un faro nella loro vita come in quella degli altri personaggi. George, suo marito, l’assiste durante la malattia che la porterà alla morte, isolandola progressivamente dal mondo dei suoi ex amanti, ancora devotamente legati a lei. Molly li ricambia con affetto profondo continuando comunque ad essere presente nella loro vita. Alla fine della storia la cattiveria di George trionfa. Ritroviamo in questa storia la stessa atmosfera, quasi morbosa, di Enduring Love.
Molto ben raccontato, è straordinario nella sua attualità. Tutta la parte dedicata alla pubblicazione sul Judge, diretto da Vernon, di foto compromettenti del Ministro degli Esteri Garmony, anch’egli ex amante di Molly. Sembra quasi di leggere delle pagine di cronaca politico-giornalistica dell’Italia di questi giorni.
Altre pagine di straordinaria bellezza sono quelle dedicate a Clive e alla sua strenua lotta con la creatività. Alla ricerca spasmodica delle armonie per la Millennium Simphony (anni dopo la celebrazione del fatidico 2000) si muove ansiosamente nel linguaggio della musica e delle armonie. Il Lake District offre anche in questo romanzo l’atmosfera ideale per gli artisti in cerca di ispirazione.
Un senso di oscurità, tristezza e desolazione permea comunque tutte queste vite, gravitanti intorno all’anima di Molly. Sagome scure definite solo dall’amore per lei. Oscurità interiorizzata fino alle estreme conseguenze, che Amsterdam ospita e incoraggia nel suo ordine e nella sua tranquillità, accogliendo inoltre la dolce morte di Clive e Vernon e il piacere della vendetta di George e Garmony.
“The novel twists and turns unexpectedly…”(Sunday Times)
Un pensiero riguardo “I.Mc Ewan-AMSTERDAM. Armonie e dolce morte.”
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