A. Camilleri-AUTODIFESA DI CAINO che crea “la Civiltà dell’Uomo”, a dispetto di tutti pregiudizi.

Camilleri-Autodifesa di Caino
Anonimo-Caino e Abele-Olio su tela

Quante volte abbiamo nominato il nome di Caino volendo sottolineare l’azione riprovevole di una persona. Il fratricida, il primo uomo veramente malvagio comparso sulla terra. Reminiscenze del catechismo scolpite nella memoria.

In Autodifesa di Caino, Andrea Camilleri ce lo racconta da un altro punto di vista. E lo fa parlare in prima persona, per offrirgli la possibilità di farci capire il perché di quel suo gesto così determinante nell’evoluzione umana.  E alla fine le ragioni di Caino il fratricida risultano davvero convincenti.

Camilleri ce lo fa incontrare prima del grande evento, mostrandoci tutta la conflittualità del suo rapporto con il dolce e buon Abele, tanto amato da tutti. Ma come è bello Abele, ma come è gentile e buono il piccolo Abele. “Grrr, ma perché tutto quello che fa lui diventa oro e tutto quello che faccio io diventa merda” sembra borbottare Caino.Succede tra fratelli. Un po’ di gelosia ci sta, ma da qui all’omicidio ce ne passa! 

Molti sono i riferimenti letterari e culturali alla storia di Caino che Camilleri ci offre. Si, perché in fondo la sua è una storia drammatica, di grande teatro, tragica come è tragica la vita degli uomini, sempre in lotta tra il bene e il male. Anche Dario Fo dice la sua sull’uccisione di Caino in Poer nano

 

Ironicamente Bibbia

Nell’Autodifesa di Caino non manca l’ironia che caratterizza la narrativa del Siciliano Camilleri che definisce “Il lato borghese di Dio ” quell’aspetto che spinge il Creatore a riflettere sul suo meraviglioso giardino dell’Eden, nel quale sembra mancare qualcosa. Forse i nanetti?

“In quel giardino mancavano le statuine dei nanetti che sono sempre presenti in un giardino borghese. Provvide subito…” p. 17

La bufala della costola di Adamo. Quando Dio corre ai ripari:

“Vedete, a quei tempi ogni umano aveva in sé l’esatto opposto del suo essere. Mi spiego meglio. Adamo incarnava l’essenza maschile e quella femminile. Era anche donna. In lui aveva prevalenza la qualità maschile, ma era sempre in lui insita anche la parte femminile. Quindi Dio non fece altro che separare il lato femminile di Adamo da quello maschile.”p.24

Lilith, prima vera donna di Adamo e protofemminista che se la spassa coi nanetti.

“Tra te e me non c’è nessun rapporto di subordinazione. Noi due siamo nati dalla stessa creta, siamo uguali. “Ti ordino di rimetterti sotto!” intimò Adamo. Per tutta risposta Lilith gli fece uno sberleffo, aprì la porta dell’Eden e se ne andò sulla terra” p. 22

Dopo l’omicidio i lavaggi ripetuti, inutilmente

“Rimasi a lungo a contemplare il cadavere. Poi, siccome nelle vicinanze scorreva un ruscello, andai a lavarmi. Mi sentivo sporco, mi lavai di nuovo. Ebbi per un attimo la tentazione di restare così, in mezzo all’acqua e continuare a lavarmi per giorni interi. Poi mi scossi e tornai presso il morto.” P.45

Il corvo insegna

Un corvo che sotterra la carcassa di un altro corvo offre a Caino lo spunto per liberarsi del corpo di Abele. Ma la terra si ribella e rifiuta la salma. Ma la terra accetta anche, pietosamente. E nascono le tombe con tutta la ritualità che le circonda.

“Finalmente un lembo di terra, evidentemente mia amica, accettò di ricevere il cadavere. Me lo segnai quel posto mettendovi grosse pietre in cerchio.” p.48

 

Per un Caino lunare una filastrocca medievale

Secondo alcuni, Dio avrebbe cacciato Caino dalla terra, e alcuni studiosi medievali sostennero persino che le macchie lunari rispecchiassero Caino coperto di spine. I bambini cantavano una curiosa filastrocca su di lui:

“Vedo la luna, vedo le stelle

Vedo Caino che fa le frittelle,

vedo la tavola apparecchiata,

vedo Caino che fa la frittata“ p.61

Le leggi di Caino e l’invenzione della Civiltà dell’Uomo

“Assieme al vecchio che per primo m’aveva parlato e il cui nome era Malachia stabilimmo la prima legge a cui tutti si sarebbero dovuti attenere: il rispetto reciproco[…]Capitò dopo un po’ di tempo un fatto strano e, nello stesso tempo, per me entusiasmante: alcune persone che si erano imbattute nella nostra città chiesero di restarci. Accogliemmo la loro richiesta e stabilimmo che la città sarebbe stata aperta a tutti. Donne, uomini, vecchi, bambini. L’accoglienza era un imperativo categorico, assoluto. E questa fu la seconda legge” p. 69-70

Quanto Caino nella cultura!

Lo citano Trilussa, Giordano Bruno, Hesse, Ungaretti, Unamuno, Saramago, Mariangela Gualtieri, Coleridge e tanti altri ancora. Un motivo ci sarà per cui tanti grandi Umani  si sono lasciati ispirare da questo Essere.

Caino inventa anche la musica espiando, forse definitivamente,  la sua colpa e determinando la Sublimazione dell’Uomo.

“Insomma, sono stato io a inventare la musica. La sublimazione dell’uomo[…]Ecco, io so, ne sono sicuro, che davanti a Dio l’aver inventato la musica sia valso più di ogni sincero pentimento. La musica, ha scritto infatti Hermann Hesse, è basata sull’armonia tra Cielo e Terra, è la coincidenza tra il disordine e la chiarezza”   p.76-77

Il vero Caino

Nonostante venga rappresentato come il cattivo per eccellenza, Caino crea la musica,  da materiale naturale che fa vibrare con passione e perizia. Ed è bellissimo pensare che dalle mani di un uomo così nasca proprio la musica, ovvero l’ arte che più di tutte vive d’armonia.

E allora, c’è speranza per tutti, uomini e donne, buoni e cattivi. C’è speranza per l’essere umano che, sostanzialmente, è fatto di tutte le meraviglie immaginabili: intelligenza, fantasia, sangue, carne, energia, anima pura e caverna oscura, sentimenti in armonia e in lotta. Sembra che nel Caino di Camilleri tutto il caos umano trovi alla fine riconciliazione nell’armonia e nell’accoglienza di sé e degli altri.

Ancora una volta, Camilleri, non da risposte sui grandi temi dell’umanità, ma riesce, ripercorrendo la via del ricordo, a farci porre domande profonde e a farci recuperare conoscenze, spesso molto limitate e piene di pregiudizi, spacciate per verità incontrovertibili.