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Una lettrice davvero speciale la Regina Elisabetta II! Il suo incontro casuale con Norman, addetto alle cucine di palazzo, e la sua piccola libreria ambulante, le spalanca un mondo affascinante che fino ad allora non aveva avuto alcun desiderio di esplorare.

Da quel momento, inizia un viaggio tra i libri  talmente coinvolgente, emotivamente e intellettualmente, che dovranno intervenire forze ”istituzionali” per tentare di porvi fine.  Ma la sovrana lettrice, che parla sempre in terza persona di se stessa-One is/One is not-è pur sempre la Regina, e lo è da tanti tanti anni, dunque ne ha viste di tutti i colori e sa bene come e quando affilare le sue armi.

   “Pass the time?’ said the Queen. ‘Books are not about passing the time. They’re about other lives. Other worlds. Far from wanting time to pass, Sir Kevin, one just wishes one had more of it. If one wanted to pass the time one could go to New Zealand”

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Siamo al suo fianco durante il reale percorso di scoperta e riscoperta di grandi classici e di nuovi scrittori, Britannici e non. Alcuni li ri-incontriamo con gran piacere, anche in situazioni istituzionali che ce li mostrano con tutte le loro piccole grandi manie, talora comiche, talora fastidiose.

“Authors, she soon decided, were probably best met with in the pages of their novels, and were as much creatures of the reader’s imagination as the characters in their books.”

Bennett gioca con maestria con il linguaggio dell’ironia e ci presenta siparietti di corte esilaranti e inaspettati, con acide incursioni nel mondo della cultura e dei suoi riti.

Princess Elizabeth reading a book in Buckingham Palace on July 19, 1946. (Photo by Lisa Sheridan/Studio Lisa/Getty Images)
Princess Elizabeth reading a book in Buckingham Palace on July 19, 1946. (Photo by Lisa Sheridan/Studio Lisa/Getty Images)

Sua Maestà scopre anche la bellezza e le potenzialità della scrittura, che non sia solo quella “frozen” delle formalità di corte e di governo. Mentre legge, prende nota di aspetti che la colpiscono. Anche la scrittura entra come “un veleno” nelle sue vene.

“And it came to her again that she did not want simply to be a reader. A reader was next door to being a spectator whereas when she was writing she was doing, and doing was her duty.”

Alla fine di questa prima tappa di un viaggio di  scoperta di un mondo nuovo e affascinante, Alan Bennett e la Sovrana Lettrice ci riservano una sorpresa che lascia tutti di stucco!

Connessioni

Il giorno stesso in cui ho visto in TV, La mia Regina (Mrs Brown 1997) di John Madden con Judith Dench (innumerevoli premi e nomination per la sua interpretazione) ho cominciato a leggere il libro di Bennett. Pura, meravigliosa casualità. Ancora una volta.

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È una storia molto interessante e poco conosciuta che in qualche modo si ricollega alla impertinente scelta della Regina di Bennett di  riprendere a leggere libri per puro piacere.

Al centro del racconto  c’è la  relazione della Regina Vittoria con il rude e affettuoso scozzese John Brown (Billy Connelly) che la riporta alla vita dopo la depressione profonda causata dalla morte dell’amato Albert. Vittoria scrive in questo periodo dei corposi diari che “i dignitari” di corte e i familiari fanno del tutto per “custodire” e tenere lontano dalla divulgazione.

 

Caro lettore, segui il tuo istinto e la tua ragione per trarre le tue conclusioni…

Il titolo  del romanzo di Bennett, The Uncommon Reader, riprende e capovolge quello della collezione di saggi di Virginia Woolf, The Common Reader, che a sua volta fa riferimento a Samuel Johnson.

“In the final essay titled “How One Should Read a Book,” she further argues for the importance of the common reader’s independence. In the opening paragraph, Woolf states,

-The only advice indeed that one person can give another about reading is to take no advice, to follow your own instincts, to use your own reason, to come to your own conclusions.-

Hence, even in this final essay she continues to argue that it is important for the majority of readers in this world, who are the common readers, to be uninfluenced by the views of scholarship, by “right thinking.” Only by remaining independent creative thinkers will common readers continue to be able to make valuable, creative contributions to thought in the world.” Enotes

Almost a short-story

A deliciously funny novella that celebrates the pleasure of reading. When the Queen in pursuit of her wandering corgis stumbles upon a mobile library she feels duty bound to borrow a book. Aided by Norman, a young man from the palace kitchen who frequents the library, the Queen is transformed as she discovers the liberating pleasures of the written word. (bookbrowse.com )