La sfida è il filo conduttore di questa storia fantastica. Per un animo forte e determinato nulla è impossibile, neanche Il giro del mondo in 80 giorni. Phileas Fogg, gentiluomo londinese, scommette infatti una somma da favola (20.000 sterline) con gli scettici parrucconi del prestigioso Reform Club di Londra, che riuscirà nell’impresa di girare il mondo in 80 giorni. Cascasse il mondo, ci riuscirà!
E parte, rischiando tutti i suoi averi e la sua reputazione. Parte in compagnia del maggiordomo Passepartout, di una borsa piena di denaro e della indispensabile guida Bradshaw. Durante il viaggio, accadono molte cose: imprevisti, colpi di scena, intralci di vario tipo che sembrano mandare all’aria il progetto di Phileas. Ma il suo ingegno e la sua caparbietà lo sostengono sempre nell’individuare le soluzioni più idonee. Accadono anche eventi e incontri strabilianti. L’India riserverà al gentiluomo Inglese una sorpresa fantastica: una creatura celestiale diverrà un’ insostituibile compagnia…
Ma non manca l’intoppo fatale: Lo pianifica Mister Fix poliziotto ottuso all’inseguimento del rapinatore che secondo lui corrisponde perfettamente a Phileas! La giusta dose di suspense, nell’approssimarsi della conclusione, aggiunge un pizzico di pepe al tutto.
Leggerezza e sostanza si intrecciano in questa grande storia. L’avventura del gentiluomo Phileas Fogg e del suo maggiordomo Passepartout ti coinvolge in un viaggio affascinante e istruttivo. La geografia, narrata e vissuta in contemporanea, fa da supporto indispensabile all’evolversi della storia stessa. Scopriamo con i nostri amici paesaggi bellissimi e suggestivi, più o meno “contaminati” dall’intervento umano. L’attraversamento dell’America, coast to coast, o ocean to ocean, come dice il libro, ci fa conoscere la neonata ferrovia Americana, figlia dell’ingegno umano e della natura compiacente che la accoglie. Incontriamo anche i “selvaggi” indiani che giustamente, ai nostri occhi, combattono per salvaguardare quello che ritengono il loro territorio usurpato dai bianchi colonizzatori.
La lotta contro il tempo di Phileas è modernissima. L’uso del danaro a servizio del controllo del tempo ci catapulta in una visione profetica di quello che è oggi il nostro mondo. Tempo e denaro, velocità e successo, compimento dell’impresa. Interessante in tal senso la postfazione di Antonio Faeti, Un grande viaggio nel Liberty:
Se oggi un viaggio di quel tipo un poco ci deluderebbe, tra Coca Cola, jeans, pizza e hamburger, allora era invece una frenetica, trionfale sarabanda tra mille diversità, in luoghi dove sapori, odori, profumi, colori, suoni, parole, mode, tradizioni, tabù, usanze componevano un immenso caleidoscopio che rendeva il pianeta simile ai tanti globi di vetro liberty che Verne incontrava a Parigi in ogni angolo. Con lo spirito brioso, allegro, malignetto che condisce ogni suo libro, Verne approfitta meravigliosamente degli scontri tra culture e civiltà con cui entra in contatto” – e capisce a fondo – “che l’uso del tempo sarebbe cambiato, secondo una scansione già descritta molto bene: il tempo sarebbe stato, più strettamente, collegato con il denaro”.
Curiosità della lettrice: mi ha colpito la scelta del traduttore di lasciare in Inglese alcuni termini, peraltro molto comuni e con un accettabile corrispettivo in Italiano. Gentleman, ad esempio o Policeman. Il traduttore, Augusto Donaudy rende comunque il testo in Italiano assolutamente credibile, anche nell’uso sapiente di un registro “antico” e poetico. Molto efficace l’uso del verbo all’inizio della frase. Che enfasi!
Classica alla maniera dei grandi narratori Europei dal 700 in poi, l’introduzione di ciascun capitolo con un breve ma efficacissimo riassunto.
Il giro del mondo in 80 giorni al cinema
Il film di Michael Anderson del 1956 con uno stellare David Niven nei panni di Phileas Fogg e con comparse di lusso come il pianista Frank Sinatra e la “signora” del saloon Marlene Dietrich, rendono bene alcune atmosfere del romanzo tramite immagini ad effetto.
Il giro del mondo in 80 giorni a scuola
Il viaggio entra sempre prepotentemente nell’immaginario collettivo. Quello di Verne mi riporta inevitabilmente a mio padre, lettore di questo genere di romanzi e, strano abbinamento, a Charline Evans, gallese e grande viaggiatrice, docente esperta in Information and Communication Technology (ICT), che inventa un progetto brillante, Giro del mondo in 80 scuole, tra cui la mia, L’IIS P. Scalcerle di Padova dove, nel 2008, gira un video creativo ed eccitante con una delle mie classi. Lo mostrerà al successivo gruppo di studenti in Africa, o in Asia, o in chissà quale altro paese del mondo in cui la porterà il suo progetto. Esempio contemporaneo di interculturalità e tecnologia in interazione!
Il tuffo lungo 80 giorni nel super classico d’avventura di Jules Verne è stato davvero rigenerante!
Il giro del mondo in 80 giorni a ritmo di Jazz
E il grande viaggio ispira anche GYPSY WANDERLIST-Hot jazz around the world degli Alma Swing , (omaggio al mitico Djiango Reinhardt), in concerto a Selvazzano, presso l’Auditorium San Michele. Seconda grande serata, delle tre previste nella rassegna “Selvazzano sotto le stelle 2019″ . Un assaggio…
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