1Simoni

La storia in breve

Agosto 1346. Il valoroso Maynard de Rocheblanche, ferito gravemente in battaglia, entra avventurosamente in possesso di una pergamena con un enigma oscuro che fa riferimento ad una reliquia preziosa: il Lapis Exilii. La necessità di sciogliere questo enigma lo porta attraverso l’ Europa, a contatto con   persone diverse, molto pericolose alcune, ricche di pregi e promesse altre.

I luoghi

I luoghi in cui il protagonista si trova ad agire sono suggestivi e ricchi di mistero. Si tratta di abbazie benedettine e di conventi che rappresentano l’ “ambientazione ideale” per misteri oscuri su reliquie preziosissime.  Scopriamo dunque il  Monastero di Mont-Fleur, il Convento di Sainte-Balsamie e, soprattutto,  l’ Abbazia di Pomposa.

Il Lapis Exilii suscita, per motivi differenti, l’interesse di molti potenti, tra cui  il cardinale di Avignone e il principe Karel di Lussemburgo.  Durante il suo viaggio verso la preziosa reliquia Maynard, insieme a Robert de Vermandois, l’abate Andrea, il pittore Gualtiero, la giovane Isabeau e  l’amata sorella Eudeline, si trova dunque  a dover  superare molti imprevedibili  ostacoli.   Uno dei nemici più feroci sembra essere il deforme e cattivissimo Facio di Malaspina, che sembra conosca il segreto del Lapis Exilii. Maynard si mette sulle sue tracce come un segugio ben addestrato che non molla la sua preda.

La trama essenziale della caccia alla reliquia preziosissima, quasi un Sacro Graal, si arricchisce man mano di elementi molto suggestivi.

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Come l’Arte. Colpisce l’attenzione alla natura degli affreschi di Pomposa, al loro valore simbolico e materiale, il riferimento alla grande pittura di Giotto nella  Cappella degli Scrovegni di Padova.

Anche la Geografia affascina e richiama luoghi densi di memorie (anche personali), da Reims, a Metz, a Cluny ad Avignone. Per non parlare poi di Ferrara, del Padus con il suo Delta e della storia di città a noi molto vicine.

Atmosfere

Le atmosfere,  i personaggi, gli stratagemmi letterari e i numerosi importanti riferimenti storici e culturali portano naturalmente il lettore verso Il Nome della Rosa di Umberto Eco e il Codice da Vinci di Dan Brown. Il fascino dei codici miniati e delle biblioteche sontuose mi riporta   anche a My Name is Red di Ohan Pamuk e al delitto inspiegabile di uno dei miniaturisti del Sultano..

L’abbazia dei Cento Peccati si legge con coinvolgimento, anche se difficilmente ci si innamora dei personaggi, spesso poco profondi ed incisivi. Una caratterizzazione più articolata ed efficace  è quella delle figure femminili: Eudeline, Aleydis, Isabeau sembrano avere infatti tratti moderni e fuori clichè.

Ormai  sono  insieme ai protagonisti di questa storia da un bel po’. Dopo una breve pausa riprendo la lettura. Sono pronta al tocco leggero che mi porterà alla pagina  successiva. Sfioro lo schermo  e, sorpresa, sorpresa, realizzo che…

Ma lascio a voi scoprire cosa può essere successo  e cosa vi aspetta a questo punto  dell’avventura!

saga Simoni

Reading on Kindle

Ed ora, come promesso,  parliamo di questa mia prima esperienza di lettura di un e-book su Kindle. Lascio la parola, o meglio il pollice, ai  miei simpatici  amici emoticons:

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  • Sperimentazione di una nuova multisensorialità della lettura: il tocco veloce sullo schermo per cambiare schermata/pagina ha un che di sensuale. L’occhio si vivacizza al tocco guizzante delle dita che cercano nuove parole;

  • Personalizzazione font e luminosità alla ricerca delle migliori condizioni di lettura;

  • Giustificazione orizzontale migliore della verticale;

  • Non si consuma carta;

  • Impressione di maggiore velocità di lettura;

  • Prezzo e-book più conveniente;

  • Leggerezza e trasportabilità del dispositivo.

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  • Iniziale disorientamento nel conteggio delle pagine, vengono segnalati i minuti necessari per finire il capitolo e la posizione numerica della schermata;

  • Variabilità “ambientale” della luminosità e conseguente necessità di intervento. Di notte, a letto lettura quasi proibitiva. Ma leggere a letto non mi ha mai entusiasmato!

  • Gestione Note: impaccio iniziale finchè non si capisce come funziona;

  • Si consuma energia per ricaricare il dispositivo;

  • Mi mancano le “orecchie d’asino”, Il segnalibro non ha lo stesso “spessore”;

  • Il vetro dello schermo crea distanza psicologica, oltre ad affaticare gli occhi. Non so, mi sembra di avere a che fare con un robot.

   

Per concludere

Kindle reading on my tablet
Kindle reading on my tablet

Esperienza interessante, piacevole per molti versi, inclusa quella un po’ vanesia di sentirsi “molto trendy e alla moda”. Tuttavia, devo ammettere che preferisco il libro di carta, anche per motivi legati alla mia età e alla mia esperienza di vita. 

Continuerò a leggere anche libri elettronici, ovviamente (ora è il turno di Dora Bruder, di Patrick Modiano), ma senza pressioni di nessun tipo. L’unica pressione che voglio continuare ad accettare è  la passione per la lettura.