Anno dopo anno, lo spazio-tempo che separa un 25 Aprile da quello successivo, mi sembra sempre più breve. Il tempo scorre più in fretta? Gli eventi della vita sono talmente impegnativi e assillanti che non lasciano spazio agli intervalli di pensiero e di lentezza? L’esigenza di “resistere” è sempre più presente nel nostro quotidiano e dunque ci accompagna, giorno per giorno, da un anno all’altro? Tutte queste ipotesi sono valide. Di fatto questa data continua ad essere un momento di basilare importanza nella vita del nostro paese.
E questo 25 Aprile 2018 vive anche i tormenti della creazione di un governo che governi pienamente il nostro grande paese, imprigionato in uno scafo arrugginito.
Ieri
Il Tempo e la Storia (RAI3) mi ha permesso di ripercorrere per sommi capi alcune tappe significative della Resistenza in Europa: dal Ghetto di Varsavia, ai resistenti di alcuni illuminati paesi scandinavi, alla disperata resistenza dei Francesi, vittime dello straniero invasore e dei connazionali collaborazionisti di Vichy, ai gruppi minoritari in Germania, fatti di fragili anime di giovani visionari e disperati tentativi di adulti pienamente dentro le dinamiche del nazismo.
E la Resistenza arriva anche in Italia, dall’estate del 1943. Questo sguardo d’insieme mi ha permesso di creare delle interessanti connessioni tra il passato e il presente.

La Resistenza Italiana ha imparato molto dai resistenti Europei portando il nostro paese verso la libertà. Forse ancora non sappiamo tutto sulla Resistenza Europea, ma sappiamo quanto basta e cioè che lottare per i principi che rendono l’umanità degna di essere chiamata tale è un nostro diritto/dovere e noi non ci stancheremo mai di ricordarcelo e di ricordarlo ai più giovani.
La libertad es un bien común y cuando no partecipen todos de ella, no seran libres los que se creen tales. M.de Unamuno, 1864-1936
La libertà è un bene comune, e se di esso non godono tutti, non saranno liberi neppure coloro che si reputano tali.
Sia come sia, Buon 25 Aprile! a tutti gli Italiani e gli Europei che hanno saputo resistere. Erano Europei anche gli oppressori è vero, ma il coraggio e l’amore per la giustizia e la libertà hanno fatto prevalere i comuni principi etici che dovrebbero sempre governare i rapporti tra uomini, nazioni e continenti.
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