Vite da correggere
Arrivo alla fine, dopo avere pensato spesso ad una correzione di rotta, in sintonia sia con il titolo che con la funzione “cruciale” della crociera dei Lambert sulla Gunnar Myrdal, “The Real Scandinavian Ship”.
Sì, dopo le prime cento, centocinquanta pagine, ho pensato di smettere. Ho provato un rinnovato disagio nell’assistere, a pochi giorni dalla lettura dei Burgess Boys, di Elizabeth Strout, a un’ennesima storia familiare di conflitti, di sconfitte, di umanità americana tormentata.
E tuttavia, ho deciso di accettare anche questa sfida e sono andata avanti. Ora, alla fine della cavalcata, non nascondo la soddisfazione e il piacere di aver proseguito il viaggio con i Lambert e con il ricchissmo e sfaccettato linguaggio di Franzen.
“Jonathan Franzen has built a powerful novel out of the warning consciousness of a marriage, a family, a whole country!” Don De Lillo
Ho vissuto anche io il romanzo come un altro intenso viaggio in USA, come il ritratto di uno spaccato americano che contiene tuttavia elementi di universalità.
Un viaggio tra Midwest, New York e Filadelfia, con un salto in Europa, da sempre immaginario culturale degli americani, sotto la guida esperta di Franzen, che affascina il lettore con il suo “discorso”, le sue immagini, il suo stile.
Inoltre Freedom è stato il primo romanzo di Franzen che ho letto e apprezzato e dunque mi sembrava logico e imprescindibile affrontare Le Correzioni.
A chi consiglierei questo libro?
E’ una lettura decisamente impegnativa, per lettori “maturi” in tutti i sensi. D’altra parte, un lettore anagraficamente maturo rischia di ritrovare troppo di sé stesso nella storia, di sentirsi e vedersi di fronte a uno specchio impietoso. E allora? Allora, gli amanti della letteratura americana e dell’ esplorazione delle ordinarie profondità umane, rimangono i primi destinatari di questo mio suggerimento di lettura.
Quante correzioni da fare nella vita dei Lambert!
Franzen racconta la storia della famiglia Lambert, originaria di St Jude nel Midwest americano, entrando di forza nella vita di queste persone e di tutti coloro che vengono a contatto con loro.
Filo conduttore è la spinta a “correggere” la vita degli altri, la propria vita e le proprie scelte. I due genitori vivono di correzioni o forse dell’illusione di farle.
Qual è la conclusione della storia di queste vite complesse? Un po’ di consapevolezza in più e l’accettazione sofferta delle debolezze reciproche. Anche la vecchia madre esce allo scoperto, con coraggio e con la sua lista di cose nuove per lei che le potranno dare piacere, nell’immediato futuro.
Il Libro in sezioni
St Jude
St Jude è il patrono delle cause disperate. E guarda caso tutto comincia qui, da questa città e dai suoi “gerontocratic suburbs” , dove i ragazzi Lambert vivono come in una prigione, da cui cercano di fuggire, definitivamente. Ma quale adolescente non scapperebbe dalla sua città in cerca di libertà e realizzazione?
Alfred, il rigido padre ha lavorato alla Midland Pacific Railroad, come ingegnere e si è nutrito della passione viscerale degli americani per i treni e per l’epopea della costruzione delle grandi reti ferroviarie che hanno cinventato la “civiltà” del giovane paese. La storia di Alfred nella MPR è un pezzo di storia del paese ed è molto interessante leggerla.
The Failure
I Fallimenti di Chip. Chi è Chip? a would-be-writer obsessed by corrections? a teacher obsessed by a teenstudent?
Cosa fa Chip?
Meeting Julia in NY; sexually harassing one of her teen students; living on his sisters lent money; working as proof reader, squashing money, selling his “Great Books” for a living; meeting Julia’s Lithuanian Husband, the Ambassador; living in New York New York…
He has to furtherly correct the rough draft of his work replacing lengish words with shorter ones; erasing sections which reduce the effectiveness of the plot. A writer’s trouble: How to write a succesful novel or piece of writing? The story is entering its “vital” essence. Corrections have to be made…
Troppe tits e breasts nel manoscritto? Via tutto il monologo così si elimina il problema.
Chip ha dei problemi. Al supermercato per ricchi di Tribeca Chip ruba un salmone e se lo infila nelle mutande. Il salmone comincia a scivolare da verso le gambe. A cosa porta la mancanza di soldi e la disperazione! Ma Chip è il prediletto di suo padre, che invoca sempre il suo nome nei momenti di difficoltà.
All’orizzonte compare qualcosa di inaspettato: “The Lithuanian business with Julie’s husband, Gitanas.” Il miraggio dei soldi, lontano da NY , lo conquista. Comincia una nuova avventura o si va verso un nuovo fallimento?
The more he thought about it, the angrier he got
Gary, il primogenito e la casa di St Jude, da demolire se possibile o da vendere subito. Sbarazzarsene, in ogni caso.
Gary e la temuta depressione, Gary e le sue correzioni “fisiologiche, neuroniche, carcerarie”, Gary e l’alcol, Gary e il terrore degli antidepressivi.
Gary è triste, semialcolizzato, confuso. La sua vita familiare è palesemente in crisi. I figli solidarizzano con la madre Caroline, anche se John il piccolo fa di tutto per compiacerlo, proprio come lui faceva con il suo burbero papà.
He has something of the Burgess Boys, of Jim actually (or better Strout may have drawn inspiration from Franzen…). They both have a “sacred long marriage” Gary with the rich Caroline, Jim Burgess the lawyer with her rich wife Helen.
However Gary is not a strier, he is relatively relaxed in his banking job, in a period when everybody in the field wants to become rich and to wear smart Italian suits and drive a Porsche or a Ferrari and buy a loft in a fashionable area of the city, be it NY or Philly.
What is the corecktall process?
What is the corecktall process? Anche questo nome richiama le correzioni? Correct all… O piuttosto nasconde una onomatopea che richiama un suono basso e sgradevole?
Corecktall è un trattamento terapeutico sperimentale che riprende i risultati della ricerca di Alfred Lambert, per applicarli a persone con Parkinson e malattie degenerative. Assistiamo a conferenze dotte e interessate di finanzieri e studiosi che illustrano il trattamento e alle disquisizioni arrabbiate di Denise e Gary sul brevetto milionario che Alfred non ha voluto assolutamente “monetizzare” in modo adeguato, come invece avrebbe dovuto. Gary, l’economista non sopporta l’ atteggiamento perdente e rinunciatario del padre, che invece sta solo tenendo fede ad un impegno preso con la sua ditta.
Alfred’s patent evokes Stamina, in a way. Especially the businesslike nature of its ownership. It “is a propsectively successful patent”. Alfred the old owner doesn’t care about its actual value. He is only concerned with loyalty to the firm under which he had produced it, despiteful of how badly and unloyaltly they treated him. Last of the Mohicans?
At Sea
Non so perché, ma la crociera di Enid e Alfred Lambert mi fa tornare alla mente, il bel film di Tognazzi I viaggiatori della Sera. Film decisamente inquietante, ma visionario. Negli anni ’70 Tognazzi introduceva una visione forse distopica della vecchiaia e della società, ma non troppo lontana da una certa idea di “rottamazione”, anche delle persone, che attraversa i nostri tempi.
La crociera di Enid e Alfred è piena di ricchi pensionati recenti, indomiti investitori, WASP scandinavi ai quali si cerca di rifilare azioni ad alto rischio. La vendita da frutti eccezionali. I viaggiatori, a loro insaputa, vengono “trattati” con l’Aslan, o Mexican A, come chiarisce Denise a Gary quando viene a sapere che la madre aveva assunto droga durante la crociera. La stessa Mexican A che l’adolescente Melissa fa assumere a Chip, il professore…
E così i poveri citrulli si nutrono beati dell’ illusione di fermare il viaggio verso “The Winter of their discontent”.
È la freudiana lotta di Alfred, in discesa libera verso la demenza, con gli escrementi, con il fallico “Turd” che lo rincorre senza pietà e che lo spinge a fare un bel volo in mare. Di notte.
L’inquietante crociera di Enid e Alfred è attraversata da medici e medicine, da spocchiosi viaggiatori scandinavi, da confidenze dolorose e da una profonda insoddisfazione. Che incubo!
The Generator
Ma per fortuna ora, si cambia sezione e si passa a The Generator, super ristorante trendy. Si va a Philadelphia, al ristorante di Denise, la terza figlia dei Lambert, in fully immersion nel rapporto ambiguo e tormentato tra sesso e cibo.
Il cibo di Denise, chef raffinata e quello della terribile cena a casa Lambert, a base di fegato e verdure…La notte tormentata dell’adolescente Chip che si rifiuta ostinatamente di mangiare, fino ad addormentarsi sul piatto odiato. Una correzione tragica!
Denise va in Europa, su spinta del suo capo Brian, ad imparare i segreti del cibo europeo. Verso l’Ucraina alla ricerca di ipotetiche radici e tratti ancestrali e poi a Vienna dagli amici di mamma e, naturalmente, a Parigi.
Denise e la sua “confusa” identità sessuale, la sua prima esperienza “amorosa” con il maturo e rozzo Armour, dipendente del padre….
Il suo amore passionale per Robin moglie di Brian, l’accondiscendenza con Brian marito di Robin. Denise e il suo lavoro, la sua creatività. Ma quante correzioni ancora da fare nella sua vita!
One Last Christmas
Si parte da St Jude e si torna a St Jude. Dopo averli tanto implorati, Enid riesce ad avere i suoi tre figli a casa per un ultimo Natale.
Dopo l’avventura Lituana con Gitanas, marito di Julia ex di Chip, Chip torna da Vilnius, solo e povero, riuscendo in modo avventuroso a salvare la pelle nel bel mezzo di una rivolta politica.
Denise torna sola, dopo la rottura con Robin e il licenziamento dal Generator. Sola, ripercorre la sua relazione con i familiari e soprattutto con il padre, di cui scopre un lato fino ad allora sconosciuto.
Gary torna solo, senza figli e moglie che preferiscono il loro Natale newyorkese a quello buffo e grottesco con i nonni. Da solo ritrova il suo ruolo quasi paterno verso i fragili genitori e riscopre la sua infanzia tramite i modellini di treni, che da oggi in poi saranno il suo vero hobby, scelto da lui e non dalla moglie che gli aveva fatto come regalo la camera oscura. Gary, impaginato l’album di vecchie fotografie e regalatane una copia ciascuno ai suoi per Natale, ritiene assolto il suo compito. Ora si può dedicare a ciò che veramente lo fa star bene: i trenini.
I tre figli, insieme a mamma Enid prendono delle decisioni definitive sul papà ormai quasi demente, sulla vecchia casa, su sé stessi. E tutto succede a St Jude.
Alla fine, Enid chiude la storia con un messaggio che palesa l’estrema correzione:
“She was seventy-five and she was going to make some changes in her life”
23 febbraio 2014-Aggiornamento della domenica da La Stampa.
2 pensieri riguardo “J.Franzen-THE CORRECTIONS. How to survive them? Perché “correggere” la vita degli altri, la propria vita e le proprie scelte?”
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