Ne La Stampa di oggi leggo la lettera di Giulia Facchini, nipote del Cardinale Martini e, riga dopo riga, non riesco a trattenere la commozione mista a rabbia e disprezzo per chi non vuol capire. Il diritto a morire umanamente e dignitosamente deve essere inalienabile e prescindere da ogni ipocrisia e rigidità, religiosa o laica.
Leggetela, è una lettera bellissima. Lascia, fin nelle sue ultime righe, un messaggio forte a chi deve capire, anche se spesso non può e non vuole:
Grazie Zio per averci permesso di essere con te nel momento finale. Una richiesta: intercedi perché venga permesso a tutti coloro che lo desiderano di essere vicini ai loro cari nel momento del trapasso e di provare la dolce pienezza dell’accompagnamento… continua qui
Tutti noi, credenti e non credenti, riceviamo un dono enorme dal Cardinale Martini: l’ invito a vivere e morire con coraggio, dignità e rispetto. Grazie
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