In viaggio con gli Happy Gays, tra “passato e futuro”

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Gli Happy Gays si presentano così su Facebook:

Punk Rock band from Padova, Italy. The 4 Gay brothers want to be The Ramones. They play soulful, thoughtful music in R&R sauce

Mi piace il loro  progetto, soprattutto  per quello che c’è dietro e dentro, nel tempo. Mi piace ricordare da dove vengono Mauro Gay, Vox; Murky Gay, Guitar; Iaie Gay, Bass; Fabio Gay, Drums.

Vengono da un incontro magico con Prof Mauro, appassionato di musica e America, in una scuola speciale, l’ “IIS P. Scalcerle”  di Padova, dove la creatività degli studenti ha sempre potuto trovare il suo spazio (specie di pomeriggio, durante le attività integrative…)

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Oggi, dopo qualche anno di vita e di esperienze personali più o meno felici, il gruppo torna a farsi sentire. Quest’anno pubblica Back to the End, dieci brani più… sorpresa finale.

Io  non amo particolarmente il genere di musica che gli HG suonano. La ripetitività del ritmo, talora alienante, non è nelle mie corde, sebbene ne apprezzi in alcuni casi l’effetto dirompente e rivoluzionario.

Mi interessa invece passeggiare tra le parole e cercare di capirne sia il significato sia la modulazione su un ritmo così particolare. I rockers e i poeti, in ogni caso, conoscono bene il ritmo dell’amore, delle sue estasi inebrianti e delle sue voragini dolenti. Molto semplicemente e senza pretese esegetiche, tocco le lyrics e fuggo…

Let me run

Mito della velocità e del rischio estremo alla James Dean. Ma la frenata arriva in tempo! “I feel free to drive top speed[but]I’ll respect the law” Ti senti libero, quando guidi al massimo!  Ma rispetti la legge “esterna” e, soprattutto, quella “interna”, ben più importante e regolata dai tuoi più profondi sentimenti di vita. “Rischio solo e tanto, quando sono solo, con la mia macchina”. A proposito, vi ricordate le drives di scoperta tra le brughiere del Nord-Est Inglese, sotto nuvole grigie di pioggia e immediati sprazzi di sole caldo e luce, in un cielo radiante che  d’un tratto diventa “religioso”?

Mindy’s got diarrhea

Tema bizzarro, molto “corporeo”. Traspare anche un po’ di timore e di sofferenza impotente di fronte a chi sta male, specialmente se è una persona a cui in qualche modo tieni… Il resto? Una bella serata “rovinata” da pizza e seafood malandrini!

My hair is ok

Un punk allo specchio? Un’anima che scruta se stessa? Torna il gusto di “shock-are” la gente sotto le spoglie di  un Punk o di un novello Calibano, o di un semplice spirito, half bad-half good, in cerca di se stesso.

Ugly when I study

Questo testo mi riporta indietro di alcuni anni, quando lo studente Marco dimostra ben poco interesse per le faccende scolastiche, di contro, coltiva la sua grande passione per la musica e allora, non deve essergli sembrato vero sentire la sua Prof di Inglese invitarlo a  scrivere una canzone in Lingua, se proprio non riesce ad esercitarsi nello scritto in altro modo! Ed ecco che la mattina seguente arriva lo studente “ispirato”, con un breve testo in Inglese, molto “basic”, ritmato e musicale: Marco dice che è il testo di una canzone su cui sta lavorando. Ugly when I study sembra richiamare quella situazione…

Stay with me

Love, love, love… Se non fosse per la musica, sarebbe una sdolcinata poesia adolescenziale!  Un’ accorata preghiera all’amore, in salsa rock, tra notte folli, fuochi ardenti e dolci sogni tra le braccia l’uno dell’altra. La contraddittorietà è parte del gioco?

It’s all right

Sembra il racconto dell’ordinaria vita di un ordinario essere umano che forse non ama ciò  che fa e tollera appena le persone che gli sono vicino e lo cercano. E, tutto sommato, it’s all right. Troppa fatica decidere altrimenti. Gli altri rideranno di te, delle tue scelte, della tua  donna “appiccicosa”? No problem, it’s all right. Difficile che le cose cambino… L’abbraccio dell’impotenza psicologica è stritolante e forse mortale, ma…it’s all right!

The Lonely Man Rock and Roll

Anche in questo brano il grido di dolore è straziante e lacerante. Quando un amore finisce funziona proprio così. Chi se ne va e chi resta, solo. E sono lacrime, notti in bianco e insopportabili crisi di astinenza. Bello il gioco di luci tra bianco e nero. Non ci sono zone d’ombra e di grigio, ma taglienti lame di luce e di nero profondo. E mi chiedo ancora una volta: dietro le parole pronunciate da questa “fallen soul”, c’è davvero la musica “incazzata” punk-rock? La voce, comunque, evoca fumose atmosfere americane, con retrogusto di stanchezza…e affascina.

All because of my bad luck

Mi piace, forse perchè ha una sua struttura narrativa, quasi una ballata, che ti cala in quelle pigre atmosfere americane o messicane, dove ci si chiede sempre perché le cose accadano, ma poi ci si consola pensando che è solo sfortuna, la tua stramaledetta,“bloody” sfortuna…

To You

Le parole danno il ritmo giusto alla musica (o viceversa?cosa viene prima?), l’effetto appare più armonioso e questo mi piace. Il testo? Si rimane, si lascia,  tutto in continuità con le altre Lyrics: si soffre o si fa soffrire… Mi piace il senso di “splitting” che traspare, la sospensione tra passato e futuro, saltando il presente perché incapaci di gestirlo. Ma intanto è dura…e bisogna vivere.

Stai con me…(?)

Si torna all’Italiano per chiudere il CD. Bella l’idea! E’ quasi un invito a continuare un discorso, solo iniziato. Aldilà di rapporti finiti e di ricordi notturni incombenti ed ingombranti, questa chiusura apre verso il futuro. Invita ad andare oltre la sofferenza che imprigiona la luce delle stelle. Ma non è che, a volte, ci piace sentirci “così prigionieri”?

Ad Maiora Happy Gays!