PIF-CARO MARZIANO, da noi sono importanti i valori cristiani, da secoli…O no?

caro marziano PIF

Su RAI 3, ogni sera alle 20.00 e qualcosa va in onda Caro Marziano  di Pif, al secolo Pierfrancesco Diliberto. Attraverso la sua ironia e la sua sagacia Pif ci diverte, ci  stuzzica, ci bacchetta, ci spinge a pensare.

Una delle lettere più incisive è quella in tre tempi/fogli sul Silos di Trieste,  “hotel a zero stelle” per migranti in attesa di una qualunque risposta delle autorità italiane sul loro status. Fortunatamente una risposta arriva dritta al cuore (e allo stomaco)  carica di umanità e bellezza. È quella di donne e uomini che nobilitano  il concetto dell’essere cittadini italiani, con il loro  quotidiano lavoro di  assistenza e supporto  a una massa di esseri umani desiderosi solo di vivere una vita giusta nel ricco Occidente. E la lettera risveglia in noi  un senso religioso che va ben oltre l’appartenenza a questa o a quella religione:

Caro Marziano, nel caso volessi scendere su questo pianeta, e in particolare in Italia, è bene che tu sappia qualcosa su questo Paese. Da noi sono importanti i valori cristiani, da secoli. Lo sono perché crediamo in Cristo. La nostra società è basata sulla famiglia cristiana anche se essere cristiani non è sempre facile, perché bisogna amare il prossimo tuo come te stesso, anche quando il prossimo ti sta sulle palle.

Caro Marziano, noi crediamo così tanto nei valori cristiani, che il nostro simbolo, il crocifisso, lo mostriamo ovunque. Amiamo così tanto Cristo che abbiamo pensato anche di ricreare il luogo e il momento della sua nascita, utilizzando dei pupazzetti. Il tutto lo abbiamo chiamato Presepe. Lo facciamo nelle nostre case ma anche alla posta, nei tribunali, addirittura nelle scuole stiamo stiamo pensando di imporlo.

La maggior parte delle persone che troverai in Italia, caro Marziano, hanno avuto una educazione cattolica cristiana. Io alle elementari sono andato dalle suore e ho frequentato il liceo dei salesiani.

Il problema è che adesso sono agnostico. Vale a dire che un po’ ci credo e un po’ no. Che se ci pensi è una bella “paraculata”. Non senti nessun obbligo di andare in chiesa la domenica, ma se una volta morto mi trovo Dio davanti, posso precisare che non è che proprio non ci credevo alla sua esistenza. Però qualche mese fa, la parte credente è aumentata.

È stato quando sono andato a visitare i Silos di Trieste. Vecchi ed enormi magazzini abbandonati, accanto alla stazione. Nonostante il fango, la pioggia che entra dentro, i topi e il freddo, ci abitano circa 300 persone, per due, tre mesi. In un posto dove nessuno che conosco farebbe dormire il proprio cane, neanche per una notte.

Ti chiederai chi è che vive in questo posto. Ti spiego: molte persone dei Paesi dell’Est, molto lontani come l’Afghanistan, il Pakistan, l’Iran, per povertà o per sfuggire dalla guerra o situazioni violente, sono costrette ad emigrare. Usano tanti mezzi per spostarsi, ma la maggior parte del tragitto lo fa a piedi.

Ogni volta che devono attraversare un confine, il più delle volte devono affrontare polizie molto violente. Vanno avanti, comunque, perché non hanno altra scelta. Esausti giungono fino al nostro Paese.

Il problema è che una volta fatta la domanda d’asilo, devono aspettare circa due, tre mesi per avere una risposta, perché la nostra burocrazia ha, coerentemente con i nostri valori cristiani, tempi biblici.

Nonostante la legge, che prevede immediata ospitalità, non essendoci le istituzioni ad accoglierli, sono costretti a vagare per la città durante il giorno e dormire la notte nei Silos. In tenda quando va bene. Sopravvivono grazie a persone di buona volontà che curiosamente, spesso, non credono neanche in Cristo.

Io, invece, li ho cercati i nostri valori cristiani dentro i Silos. Ho ravanato nel fango, ho aperto tende, ho svegliato gente che dormiva sui cartoni, ma nulla. Nessuna traccia di questi valori cristiani. Nei Silos c’è Cristo, ma non ci sono i valori cristiani.

Abbiamo la fortuna di toccare con mano Cristo, ma preferiamo vederlo nelle sue rappresentazioni: nei presepi, nel crocifisso, nei rosari, che arriviamo persino a baciare. È come se mi trovassi davanti Jennifer Lopez che mi invita a baciarla, e io dicessi: “No, grazie, preferisco il poster!”.

Io, Caro Marziano, non so se esiste Dio, ma se esiste ed è come come ce lo hanno raccontato, ci punirà per aver smesso di amarlo. E per punizione ci manderà a vivere all’inferno. E l’inferno sarà come i Silos di Trieste.

Il post riassunto in pillole dall’ Intelligenza Artificiale

The content depicts a thought-provoking letter from an individual expressing their mixed feelings about the Christian values in Italy, particularly in relation to the treatment of migrants in Trieste. The author reflects on the contradiction between the professed Christian beliefs and the lack of corresponding actions towards the migrants. The letter serves as a poignant critique of the disconnect between faith and practice.