È iniziato il 2021. Poverino, viene dopo un 2020 inimmaginabile, che difficilmente sarà dimenticato. Mi concedo un momento di intima riflessione per ripercorrerlo, cercando di guardarlo dal di fuori. Non è semplice procedere in modo ordinato, come un bilancio richiederebbe: da una parte i pro o le cose belle che si sono verificate e dall’altra i contro o gli eventi inaspettati e dolorosi che l’hanno costellato. Quando si parla di vicende umane i confini tra il positivo e il negativo non sono mai netti e sono sempre difficili da incrociare con il passar del tempo. Proviamoci.
Cosa porto con me nel 2021
- Tutte le forme d’arte, ancora imprigionate in schermi più o meno grandi, ma sempre vitali e piene di magia, pronte a lasciare il soggiorno obbligato per tornare felicemente alle loro case naturali: i teatri, i cinema, le sale concerto, le piazze, gli stadi…Un evento connesso? L’ Indimenticabile grido di dolore dei bauli d’artista a Milano.
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La bellezza della tecnologia che mi ha permesso di stare in contatto con i miei cari lontano, giocando persino a tombola e divertendoci con quiz su piattaforme dedicate…Fantastico!
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La riscossa della scienza e del suo ruolo fondamentale nella società, segno evidente del progresso umano. A fronte di tante spinte verso un passato oscurantista, la scienza traccia velocemente ed efficacemente il sentiero della modernità e dell’umanità. E arriva il vaccino.
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La nascita del nipotino della mia vicina di casa. Luce sul futuro, nell’ombra del presente.
Cosa lascio al 2020
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Tutte le manifestazioni ipocrite di comprensione e compassione.
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La paura, Il dolore, l’ansia montante, ora dopo ora, giorno dopo giorno, seguendo le onde dei numeri e delle statistiche COVID.
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Il senso soffocante di oppressione da divieto di vivere la propria normalità. Molte cose non le avrei fatte comunque, ma l’impossibilità di scegliere imposta dall’esterno fa diventare tutto meno sopportabile.
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La nevrosi della disinfezione: alcol, amuchina, aria, aria, vestiti e scarpe fuori…
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Tutte le mie illusioni sul Regno Unito. Continuo a non capire fino in fondo il perchè della Brexit e della chiusura verso esperienze come l’Erasmus, che hanno permesso una feconda circolazione di idee, persone, esperienze formative.
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Lascio volentieri Trump fuori dalla porta. Il vecchio trombone continua a spingere, non vuole rassegnarsi, ma anche per lui arriverà il momento di smetterla.
Cosa DEVO, ancora e necessariamente, portare con me
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Mascherina, sempre a portata di mano
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Cautela massima, sempre
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Impossibilità di muovermi come mi pare e piace
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Distanza da luoghi e persone che vorrei strapazzare di baci e abbracci
Tutto sommato, la lista dei pro è più lunga e anche se mi aspettano tempi non facili e dovrò continuare a convivere con i regali del 2020, intravedo l’arcobaleno dopo la tempesta.

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