annovecchioannonuovo

È iniziato il 2021. Poverino, viene dopo un  2020 inimmaginabile, che difficilmente sarà dimenticato. Mi concedo un momento di intima riflessione per ripercorrerlo, cercando di guardarlo dal di fuori.  Non è semplice procedere in modo  ordinato, come un bilancio richiederebbe: da una parte i  pro o le cose belle che si sono verificate e dall’altra  i contro o gli eventi  inaspettati e dolorosi che l’hanno costellato. Quando si parla di vicende umane i confini tra il positivo e il negativo  non sono mai  netti e sono sempre difficili da incrociare con il passar del tempo. Proviamoci.

Cosa porto con me nel 2021

ph-Andrea-Cherchi-Bauli a Milano Ottobre2020

 

 

  • Tutte le forme d’arte, ancora imprigionate  in schermi più o meno grandi, ma sempre vitali e piene di magia, pronte a lasciare il soggiorno obbligato per tornare felicemente alle loro case naturali: i teatri, i cinema, le sale concerto, le piazze, gli stadi…Un evento connesso? L’ Indimenticabile grido di dolore dei bauli d’artista a Milano.
  • La bellezza della tecnologia che mi ha permesso  di  stare in contatto con i miei cari lontano, giocando persino a tombola e divertendoci con quiz su piattaforme dedicate…Fantastico!

  • La riscossa della scienza e del suo ruolo fondamentale nella società,  segno  evidente  del progresso umano. A fronte di tante spinte verso un passato oscurantista, la scienza traccia velocemente ed efficacemente il sentiero della modernità e dell’umanità. E arriva il vaccino.

  • La nascita del nipotino della mia vicina di casa. Luce sul futuro, nell’ombra del presente.

Cosa lascio al  2020

  • Tutte le manifestazioni ipocrite di comprensione e compassione.

  • La paura, Il dolore, l’ansia montante, ora dopo ora, giorno dopo giorno, seguendo le onde dei numeri  e delle statistiche COVID.

  • Il  senso soffocante di oppressione da divieto  di vivere la propria normalità. Molte cose non le avrei fatte comunque, ma l’impossibilità di scegliere imposta dall’esterno fa diventare tutto meno sopportabile.

  • La nevrosi della disinfezione: alcol, amuchina, aria, aria, vestiti e scarpe fuori…

  • Tutte le mie illusioni sul Regno Unito. Continuo  a non capire fino in fondo  il perchè della Brexit e della chiusura verso esperienze come l’Erasmus, che hanno permesso una feconda circolazione di idee, persone, esperienze formative.

  • Lascio volentieri Trump  fuori dalla porta. Il vecchio trombone continua a spingere, non vuole rassegnarsi, ma anche per lui arriverà il momento  di smetterla.

Cosa DEVO, ancora e necessariamente, portare  con  me 

 

  • Mascherina, sempre a portata di mano

  • Cautela massima, sempre

  • Impossibilità di muovermi come mi pare e piace

  • Distanza da luoghi e persone che vorrei strapazzare di baci e abbracci

Tutto sommato, la lista dei pro è più lunga  e anche se mi aspettano tempi non facili e dovrò continuare a convivere con i regali del 2020, intravedo l’arcobaleno dopo la tempesta.

 

scamardistudio-arcobaleno a Palma