Auguri speciali a quelle mamme che hanno i propri figli in giro per il mondo, cervelli in fuga, corpi e cuori alla ricerca di qualcosa che “a casa” non hanno trovato: lavoro, opportunità, giustizia, riconoscimento effettivo del merito…
I nostri figli, educati dalla famiglia e dalla scuola a una visione aperta e a una dimensione internazionale, hanno alla fine deciso di esplorare personalmente nuove realtà per cogliervi quelle opportunità che il loro paese non ha saputo offrire. Hanno deciso di vivere in ambienti sociali più confacenti ai loro bisogni, alle loro sensibilità e scelte di vita.
Hanno “scelto” di realizzare i loro sogni altrove.
Proprio come molti “well educated” giovani Nord-africani o dell’Africa Centrale o di altri paesi che non vogliono rinunciare ai loro sogni e provano a inseguirli e realizzarli nella “mitica Europa”!
Auguri mamme! Condividiamo la soddisfazione che ci fa sentire orgogliose dei nostri coraggiosi figli e figlie pronti a mettersi in gioco, in ambienti nuovi e non sempre facili, pur di realizzare i loro piani, pur di portare avanti la loro ricerca di sé.
Complimenti mamme e tanta comprensione anche per il malessere che serpeggia dentro di noi e ci fa porre tante domande:
“E se l’avessi educata/o in modo diverso, sarebbe rimasto/a in Italia?”
“E se l’Italia fosse stata più attrezzata a comprendere le loro scelte, come, per esempio, quella di sposare un “extracomunitario/cervello in fuga/colto/intelligente e sensibile”, sarebbero rimasti in Italia?”
”E se l’Italia fosse stata più attrezzata e sensibile alle esigenze occupazionali dei giovani, sarebbero partiti lo stesso?”
Troppe domande, poche risposte, ma importanti, che arrivano soprattutto da loro, dai nostri figli:
“Siamo contenti di essere come siamo, delle nostre scelte, delle nostre lotte, delle prospettive positive del paese che ci ospita, anche se qualche volta ci pesa sentirci sradicati”.
Auguri Mamme per questi figli speciali…
Svegliati Italia!
Tante mamme stanno vivendo qui, in questo meraviglioso paese dei balocchi, le stesse sofferenze di tanti genitori “extracomunitari” che vedono partire i loro figli verso lidi lontani, alla ricerca di una sofferta realizzazione di sé.
Poeticamente
MadriPer cosa vivo, oggi che sono vecchia?Per ascoltare un trillo di telefono, dai figli,Per respirar le loro ansie e gioiee dar consigli, dalla parte sbagliata.— Vivo per far da appiglio e confortarli,perché colgano ancora il profumodi qualcosa di vivo, in cui continua a palpitarelo spirito del focolare.— Voglio vivere per questo,perché i miei figli vivano me, ora.Ché è tempo ancora di fare da rifugio,del cuore e della mente.— Verrà il tempo dei ricordi, per loro.Questo è per me vivere, allora.E mi alimento, nell’attesa, degli sguardi d’amoree del tocco caldo delle tue mani e delle tue labbra.— I loro abbracci, tutti insieme, diverrannoenergica edera, con la presenza.Da qui, li desidero.Questo è per me vivere, ora.— |
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