“… What is it that makes you, you? Depending on whom you ask, there are a lot of different answers, but these days some of the world’s top neuroscientists might say: “You are your connectome.”
L’articolo Flessibile, allegro, ottimista: il connettoma, di Piero Bianucci (La Stampa, 23 Agosto 2013), ha calamitato la mia attenzione. La parola può non sembrare accattivante, ma ha, invece, una sua musicalità che la rende rotonda, morbida e amichevole. Il mondo di significati che racchiude poi, mi sembra davvero aperto alla speranza. La rete delle connessioni che trovano spazio nella nostra mente è di una ricchezza tale che diventa difficile persino immaginarla. Quello che so per certo è che ogni volta che un bit di informazione attraversa la mia rete io sento come un piccolo scatto, quasi il clic di una finestra che si apre per lasciare entrare la nuova esperienza e farla accomodare tra le altre. Una in più, in attesa della prossima…
“La parola è brutta ma ha di buono che evoca la parola genoma, e ciò la rende meno oscura. Il genoma è l’insieme dei nostri geni. Il connettoma è l’insieme delle connessioni tra le cellule del nostro cervello, i neuroni[…] Non esistono due connettomi uguali, neppure per la stessa persona. Il vostro connettoma sarà diverso dopo aver letto questo articolo, se ne ricorderete qualcosa. I nessi sinaptici dei neuroni si riconfigurano senza sosta: li plasmano gli incontri con altre persone, i discorsi che ascoltiamo, le letture, la visione di un tg, di un film, di uno spettacolo teatrale. Ogni esperienza della vita, anche minima, modifica il nostro cervello. Certe tracce si cancellano, altre si accantonano, altre si creano.” Bianucci 2013…read the article: The Human Connectome Project
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