Il  5 Ottobre   si celebra in oltre cento paesi, La giornata dell’Insegnante,  istituita nel 1994 dall’ UNESCO , per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sul ruolo fondamentale dei docenti nel percorso di formazione, educazione, apprendimento dei bambini e dei giovani.

Giornata della donna, del nonno, della mamma, di questo e di quello… Iniziative lodevoli, almeno, per  una volta l’anno, ci si ricorda di qualcuno che fa qualcosa di buono per la società, oltre che per la propria famiglia. E la coscienza è a posto!

Dalla condivisibile lettera a  La Stampa di oggi, 4 Ottobre,  del docente  di Mestre che insegna Diritto e Economia,  riprendo due aspetti  su cui vorrei soffermarmi:

  1. la  disinformazione totale sul mondo della scuola e su  ciò che accade dentro e intorno ad esso. Normative che di anno in anno, di governo in governo, di maggioranza in maggioranza, alterano i già fragili equilibri, faticosamente conquistati, nonostante il Ministero, il Ministro e compagnia bella.  Gli insegnanti, in particolare, su cui tutti sono sempre pronti a sparare a vista, fanno da parafulmine a tutte le azioni istituzionali  pseudo miglioratrici  e frammentarie; Meno male che ci sono e che hanno le spalle abbastanza larghe per reggere gli urti dell’inefficienza!

  2. L’accenno alla chiusura delle Scuole di Specializzazione e le relative implicazioni sul reclutamento dei nuovi docenti e sui nuovi/vetusti concorsi “a cattedra”. Una manovra quella della chiusura  delle SSIS sconsiderata e non degna di un paese civile.  Certamente quel  progetto presentava molti aspetti da migliorare, ne ho già parlato in altri post del blog, ma altrettanto certamente presentava  tante  positività gettate via con il resto. Salvo poi  utilizzare una nuova etichetta, TFA, dietro la quale fanno capolino persone e percorsi “cancellati” nel 2008, con la chiusura delle SSIS.

Ma perchè in questo paese è così difficile fare “valutazione di processo” e recuperare ciò che c’è di buono nelle esperienze e su queste organizzarne di nuove e più efficaci?

Grazie al  docente di Mestre, auguri a lui  e a tutti  i professori e maestri d’Italia e del mondo.