

ricchezza del suo background. Alto, filiforme, occhi di un azzurro intenso, pieno di parole e di verità non verità, pieno di attenzione e cura. Obbliga lo spettatore cinico e incrostato dal tempo e dalle stupide immagini superficiali sui giovani d’oggi, a spostare il suo sguardo sulla intensità di percezione, ingenua e maliziosa allo stesso tempo che solo i giovani possono avere, sull’intelligenza emotiva, al primo impatto non evidente, di chi, per la sua bellezza, per i clichè che si porta addosso “letteralmente parlando”, per le giovani ragazze, belle e disinvolte di cui si circonda (ma anch’esse con sguardo dubbioso.) E’ bellissimo il dialogo tra professore e studente sull’apparire e sull’essere veramente.
angelo, il suo cuore o il bacio di Jim che gli appare negli ultimi istanti prima di morire, gli viene in aiuto e lui si lascia andare ad esso e muore dopo aver ritrovato un minimo di equilibrio, grazie anche alla notte di conversazione e condivisione con il giovane, bellissimo ed empatico Kenny che fa intravvedere a George (un superlativo Colin Firth, doppiato magistralmente in Italiano da Massimo Lopez) la trasformazione nel suo rapporto con gli studenti. La sua visione di questa massa in movimento ondeggiante e senza riferimenti, assume con Kenny un volto nuovo, più ricco ed interessante. Se fosse sopravvissuto all’infarto sarebbe tornato ad essere un professore migliore, con uno sguardo ancor più ampio di quanto fosse prima, e ancor più attento e disponibile al vero ascolto.
trucco carico e visibile così come vorrebbe essere lei: una fiamma lussureggiante che da e prende vita. Eppure si rassegna dopo un ennesimo tentativo di fare l’amore con George, si rassegna perché lo ama profondamente, di un amore che va oltre, seppure inglobandolo, l’attrazione sessuale impellente. Si rassegna e si rinvigorisce nella sua ricerca di felicità e di senso. La stessa ricerca che colora tutto il film..
Luce, luce d’oro, bosforiana, nell’incontro casuale con Carlos, bello e irresistibile. Tutti belli questi ragazzi, ripresi in pose plastiche da modello, ma Tom è un maestro di queste visioni. Luce bianco-sabbia nel canyon, luci soffuse all’interno delle case, ma abbaglianti negli esterni. Famiglie rumorose, felici, curiose, infelici, ficcanaso… tutto nella norma di una città americana anni 60, macchine di una bellezza e pulizia sfolgoranti, interni in radica, modanature d’acciaio, vetri che si abbassano a manovella, verdi intensi color bosco sferzato dalla luce d’autunno.