Non conoscevo nulla di questo romanzo e della sua autrice, se non il clamore suscitato dal vigoroso tam tam dei lettori che ne hanno decretato il successo. E di solito io mi fido dei lettori. Parto dunque per un nuovo viaggio in Francia, alla scoperta di Perrin e dei suoi fiori. Ma perché Valérie ha scelto un titolo che ha tanto intrigato milioni di lettori? La risposta, cuore del romanzo, è ovviamente nascosta tra le pagine del suo libro.
La storia in breve
Violette è una vivace diciassettenne “sbandata” che fa la cameriera in un bar, dove viene fulminata dall’amore per il bellissimo Philippe Toussaint. Nel giro di poco i due decidono di mettere su casa per iniziare una vita insieme. La loro unione è fatta di silenzi, sesso e corna. Ma la vita va.
Violette e Philippe trovano lavoro come casellanti: alzano e abbassano la sbarra di un passaggio a livello secondario. Lavoro ripetitivo e insoddisfacente che, tuttavia garantisce loro un tetto e una certa stabilità. Ma i lavori cambiano, la vita prende strade inaspettate e, voilà, Violette e Philippe si ritrovano a fare i custodi del cimitero di una piccola cittadina della provincia Francese.
Un bel giorno bussa alla porta di Violette un poliziotto di Marsiglia con la richiesta di seppellire le ceneri di sua madre, secondo le sue ultime volontà, nella tomba di un “ospite “ del cimitero, che non è suo padre.
Da questo momento la storia diventa una sorta di giostra sulla quale si alternano, incrociano e scontrano vite, esperienze, desideri e ricordi di molti personaggi che, forse mai avrebbero immaginato di salire su questo tagadà impazzito.
Stratagemmi narrativi
Che incipit ragazzi! Sarà che la scrittrice è donna, e Francese, ma già dalle prime pagine mi sembra di respirare l’atmosfera dell’ Eleganza del riccio di Muriel Barbery, lo spessore dei personaggi, le sorprese… Mi piace.
I capitoli brevi e concisi mi rassicurano e mi coinvolgono. Orientano il focus su spaccati della vita di ciascun personaggio che, a capitoli alterni, entrano in gioco raccontando gli eventi dal loro punto di vista. Tale strategia è utile per la costruzione di un personaggio decisamente efficace e “rotondo”. Tuttavia rischia anche di creare qualche inciampo al lettore nel seguire il filo logico della storia.
Il registro dei defunti di Violette è commovente. È come un taccuino rosso “estate” pieno di realtà, magia e intimità. Ogni cerimonia di sepoltura a cui Violette partecipa viene registrata con un pensiero empatico sul defunto.
Cosa dire dei nostri cari?
Chi conosce veramente i propri familiari? Voi sapreste descrivere i desideri, le paure, l’anima dei vostri cari, se vi chiedessero di farlo? Ci ho pensato. Non è facile. Lo crede anche Julien quando Violette gli chiede di parlare della sua mamma, per poter scrivere un’orazione adeguata. Eppure Julien ha la risorsa giusta: il diario segreto di sua madre. Quante cose non ha mai neanche sospettato di lei mentre era ancora viva! L’unica cosa che sicuramente ricorda è che “le piacevano la neve e le rose.”
Gli uomini
Gli uomini di Perrin sono un universo variegato: Sasha, Gabriel, Julien, Philippe, i tre del cimitero, gli uomini del castello infernale, il prete confidente. Tante personalità per il profilo dell’uomo dei desideri?
I libri
Colpisce già dall’inizio l’interesse di Violette per i libri. Una bambina cresciuta senza stimoli culturali, vuole imparare a leggere bene e lo fa ad alta voce, per sentirsi oltre che per capire, con coinvolgimento totale e gran coraggio. Il coraggio di comprare un dizionario per capire un libro decisamente impegnativo (800 pagine): Le regole della casa del sidro di John Irving.
L’aveva colpita la mela rossa in copertina che la invitava ad entrare nella libreria e prenderla. Lo legge e lo rilegge. Forse sente la storia di Homer vicina alla sua per molti versi, e gli si affeziona. Peraltro durante la lettura Léonine comincia a farsi sentire nella pancia, forse la sua voce che balbettava Irving l’aveva svegliata.
Violette ci prende gusto e la sera, legge alla sua bimba L’abete di Andersen. Affascinailtuocuore ne ha lette alcune, anche per voi.
“Ero costretta a leggere ad alta voce: per capire il senso delle parole dovevo sentirle come se mi raccontassi una storia. Ero il mio doppio: quella che voleva imparare e quella che avrebbe imparato, il mio presente e il mio futuro chini sullo stesso libro. Perché si va verso certi libri come si va verso certe persone? Perché siamo attratte da determinate copertine come lo siamo da uno sguardo, da una voce che ci sembra conosciuta, già sentita, una voce che ci distoglie dal nostro percorso, ci fa alzare gli occhi, attira la nostra attenzione e cambierà forse il corso della nostra esistenza?” 78-79
Stefan Zweig e i suoi racconti (Ventiquattro ore nella vita di una donna) sembrano ispirare alcuni momenti della storia di Irène e Gabriel. Prevert e le sue poesie fanno capolino tra le pagine.
La Musica
Quanta musica in questo romanzo! Mi è sempre piaciuto leggere storie che inseriscono la musica tra i pensieri e gli eventi. Incontriamo Elvis Presley ed il suo fedele ammiratore Elvis becchino; Charles Trenet e tutti gli chansonniers più famosi di Francia, che Violette adora.
Aggiungo Fiorella Mannoia con il suo Come si cambia (1984), che richiama il titolo del romanzo in modo fantastico.
La musica accompagna anche alcune cerimonie di sepoltura. Per Gambini-nonno-bambino e la sua passione per Django Rheinardt: un’orazione funebre festosa!
Il cinema
Come sono bravi i Francesi, a proteggere, promuovere e sostenere il loro cinema! Certo Valérie è di casa in questo ambiente: sceneggiatrice, fotografa, moglie di Claude Lelouch, e non può non ricorrere ad immagini che evocano il mondo cinematografico, ma è proprio questa sua familiarità con l’ambiente che arricchisce la storia e la rende un perfetto copione per un grande film di successo.
Violette
L’ultima parola spetta a lei. La donna-fiore che attraversa un lungo sentiero accidentato alla ricerca della propria identità. La donna che organizza il suo guardaroba nelle due categorie Estate e Inverno, in base ai colori della vita e quelli della tristezza. Violette predilige l’Estate ovviamente, ma spesso la “mortifica” sotto lunghi cappotti Inverno, quasi a voler nascondere la sua vera natura.
La vita le regala le esperienze più travolgenti, da quelle più esaltanti a quelle più dolorose. Con le sue fragilità, con la sua forza e la sua determinazione, passo dopo passo, arriva alla consapevolezza. Passo dopo passo arriva… al titolo: Cambiare l’acqua ai fiori. Come si cambia, per ricominciare…
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