
Scrivo questo articolo in collaborazione con ChatGPT, la cosiddetta Intelligenza Artificiale (IA). Cosa mi spinge ad avventurarmi in questo percorso scivoloso? La curiosità. Voglio capire come le donne si rapportino con l’intelligenza artificiale. Voglio capire inoltre in quali ambiti è già attiva da tempo, sebbene molti di noi non ne siano del tutto consapevoli. Voglio capire se è davvero così minacciosa per la natura “umana” del lavoro e della creatività.
Cos’è ChatGPT?

ChatGPT si “autodefinisce” (in corsivo il suo discorso) come un
“modello di linguaggio creato da OpenAI, basato sull’architettura GPT (Generative Pre-trained Transformer). Si tratta di un tipo di modello di intelligenza artificiale che utilizza reti neurali per generare testo. GPT è stato progettato per completare frasi, scrivere testi coerenti e rispondere a domande basandosi sui dati con cui è stato addestrato.
Nel caso specifico di ChatGPT, è stata affinata un’implementazione del modello GPT per poter svolgere conversazioni più fluide e interattive. Questo significa che ChatGPT è in grado di rispondere a una serie di prompt o messaggi in un contesto di conversazione, cercando di produrre risposte coerenti e significative.
L’addestramento di ChatGPT coinvolge un ampio insieme di testi provenienti da Internet, che vengono utilizzati per insegnare al modello modelli di linguaggio, sintassi, coerenza e altre caratteristiche linguistiche. Questo consente al modello di generare testo che, in molti casi, sembra essere scritto da una persona.
È importante notare che ChatGPT e modelli simili possono occasionalmente produrre risposte inaccurate, incoerenti o fuorvianti. Non hanno una vera comprensione del mondo come gli esseri umani, ma sono piuttosto basati su modelli statistici e pattern presenti nei dati con cui sono stati addestrati.”
Ciao, ChatGPT!
La mia conversazione con ChatGPT parte dalla richiesta che mi sta a cuore:
“Illustrami l’interazione tra le donne e l’intelligenza artificiale.”
Le “celluline artificiali” di ChatGPT cominciano a frullare e immediatamente producono una versione che, a dire il vero, non mi soddisfa pienamente. Chiedo perciò di migliorare il testo. È previsto che sia in grado di farlo tramite il comando Regenerate. Ed ecco cosa viene fuori:
“Le donne utilizzano l’Intelligenza Artificiale (AI) in molteplici modi, proprio come gli uomini e le persone di qualsiasi genere. L’uso dell’AI da parte delle donne è variegato e influenzato dalle loro professioni, interessi, background educativi e bisogni personali. Alcuni modi in cui le donne possono utilizzare l’AI includono:
- Ambito Professionale: Le donne utilizzano l’AI in vari settori professionali, come medicina, ingegneria, finanza, marketing e altro ancora. Ad esempio, gli algoritmi di intelligenza artificiale vengono utilizzati nell’analisi dei dati medici, nell’ottimizzazione delle operazioni industriali e nella previsione delle tendenze di mercato.
- Ricerca e Innovazione: Le donne svolgono un ruolo significativo nella ricerca e nell’innovazione legate all’AI. Partecipano a progetti di ricerca, sviluppano nuovi algoritmi e contribuiscono all’avanzamento dell’AI in settori come l’apprendimento automatico, l’elaborazione del linguaggio naturale e la visione artificiale.
- Educazione e Formazione: Le donne possono utilizzare l’AI per migliorare la propria formazione. Piattaforme di e-learning con funzioni di apprendimento automatico possono personalizzare il materiale di apprendimento in base alle esigenze individuali, aiutando le donne a sviluppare nuove competenze.
- Assistenza Virtuale e Chatbot: Molte donne possono utilizzare assistenti virtuali basati sull’AI o chatbot per semplificare la gestione delle attività quotidiane, come la pianificazione degli impegni, la gestione delle liste delle cose da fare e l’accesso alle informazioni.
- Salute e Benessere: Le donne possono utilizzare applicazioni e dispositivi di monitoraggio basati sull’AI per tenere traccia della loro salute e del loro benessere. Questi strumenti possono fornire dati utili per la gestione delle abitudini alimentari, l’esercizio fisico e il monitoraggio delle condizioni mediche.
- Creatività e Arte: L’AI può essere utilizzata come strumento creativo nelle arti visive, nella musica e nella scrittura. Alcune donne artiste sperimentano con l’IA per generare opere d’arte uniche o comporre musica innovativa.
- Imprenditoria e Innovazione: Le donne imprenditrici possono incorporare l’AI nei loro prodotti e servizi, creando soluzioni innovative per i clienti. Ad esempio, potrebbero sviluppare applicazioni di e-commerce basate sull’IA che offrono raccomandazioni personalizzate agli acquirenti.
- Attivismo e Impatto Sociale: Le donne possono utilizzare l’AI per affrontare questioni sociali importanti, come la giustizia sociale, l’uguaglianza di genere e la tutela dei diritti umani. L’analisi dei dati e le previsioni basate sull’AI possono contribuire a migliorare la comprensione di queste problematiche.
In definitiva, l’uso dell’Intelligenza Artificiale da parte delle donne è diversificato e influenzato dalle loro esigenze, competenze e interessi individuali. L’AI offre una vasta gamma di opportunità per le donne in vari ambiti della vita personale e professionale.

Cosa succede quando premiamo il tasto Regenerate
Non lo so, immagino che Chat GPT “peschi” in cassetti di dati più profondi e ampi. Nel secondo testo elaborato noto un importante miglioramento sulla questione di genere: “maschi, femmine e persone di qualsiasi genere.” Nella prima versione si citavano solo i maschi e le femmine. La precisazione mi fa scattare un’ulteriore molla riguardo i pregiudizi e le percezioni relativi alla relazione tra donne e tecnologia. Cosa ne pensa ChatGpt? Allargo la ricerca inserendo una nuova richiesta su questo aspetto. Ecco cosa viene fuori.
Pregiudizi e percezioni
“Sembra che tu stia chiedendo se ci sono pregiudizi o percezioni negative nei confronti delle donne quando si tratta dell’utilizzo di ChatGPT o di modelli di linguaggio simili. È importante sottolineare che non è il modello in sé a avere pregiudizi, ma piuttosto come viene addestrato e come interagisce con gli utenti. I pregiudizi nei confronti delle donne potrebbero emergere nei seguenti modi:
- Stereotipi di Genere: Se il modello è stato addestrato su dati che contengono stereotipi di genere, potrebbe rispondere in modi che riflettono tali stereotipi, come attribuire alle donne ruoli tradizionali o caratteristiche limitate.
- Linguaggio Disparitario: Il modello potrebbe utilizzare un linguaggio che inconsciamente enfatizza il genere o crea una distinzione tra i sessi. Ad esempio, può enfatizzare il genere di una persona quando non è rilevante per la conversazione.
- Esclusione o Minimizzazione delle Opinioni Femminili: Il modello potrebbe ignorare o minimizzare le opinioni o le voci delle donne, dando meno importanza alle loro contribuzioni nella conversazione.
- Mancanza di Consapevolezza delle Questioni di Genere: Il modello potrebbe non riconoscere o non rispondere in modo appropriato a questioni di genere o affermazioni che riguardano specificamente le donne.
- Commenti Sessualizzati o Inappropriati: Se il modello non fosse stato addestrato a riconoscere e filtrare il linguaggio inappropriato, potrebbe rispondere con commenti sessualizzati o inappropriati.
È importante che gli sviluppatori e gli utilizzatori di modelli di linguaggio come ChatGPT siano consapevoli di questi possibili problemi e lavorino per minimizzarli. Questo può essere fatto attraverso l’adozione di pratiche di addestramento responsabile, l’analisi e la cura dei dati di addestramento per ridurre i bias di genere, l’implementazione di filtri per moderare le risposte del modello e l’ascolto attivo alle segnalazioni degli utenti riguardo a risposte inappropriate o stereotipate.
La consapevolezza e l’impegno per affrontare questi problemi sono fondamentali per garantire che i modelli di linguaggio siano inclusivi, rispettosi e liberi da pregiudizi di genere.”
Evitare errori
Oltre alle risposte, esaustive e ben formulate, l’applicazione dà consigli su come evitare errori:
“Questo può essere fatto attraverso l’adozione di pratiche di addestramento responsabile, l’analisi e la cura dei dati di addestramento per ridurre i bias di genere, l’implementazione di filtri per moderare le risposte del modello e l’ascolto attivo alle segnalazioni degli utenti riguardo a risposte inappropriate o stereotipate.”
Colpisce il termine “addestrato”, perché ci fa capire che dietro ogni applicazione e forma di intelligenza artificiale c’è sempre l’intelligenza umana che determina il tipo di dati, la loro circolazione in rete e la loro aggregazione in un messaggio significativo.
Tra i comportamenti “virtuosi” da attivare per un uso “etico e legale” di IA, ChatGPT non cita espressamente i padroni delle piattaforme, il cui senso di impunità e onnipotenza è incommensurabile e apparentemente intoccabile. Non cita neanche il ruolo dei governi che dovrebbero invece intervenire nell’adeguare i bisogni degli sviluppatori ai diritti dei cittadini, ovvero al rispetto di numerose categorie di lavoratrici e lavoratori, specialmente nel campo della produzione artistica e intellettuale.
Conclusioni
L’analisi delle risposte di ChatGPT conferma che in molti ambiti, l’intelligenza artificiale è presente nel nostro mondo già da tempo e non ha prodotto risultati catastrofici nelle vite degli umani. Non ancora, dirà qualcuno. Perché ciò non accada, i sapiens devono saper gestire questa enorme rivoluzione tecnologica, anche segnalando risposte inappropriate o stereotipate, per arrivare a trasformare in vantaggio ciò che può apparire dannoso.
Per approfondire:
Tra fantascienza e realtà
