Jung Chang-CIGNI SELVATICI. Il respiro della storia nell’alito di tre donne coraggiose. In Cina.

CIGNI SELVATICI DI JUNG CHANG

La cavalcata lunga un secolo, verso il comunismo di Mao e il suo “nuovo mondo”, è il filo conduttore di Cigni Selvatici di Jung Chang.

L’anima della storia pulsa violenta nel conflitto interiore di Er-Hong-Cigno Selvatico e della sua famiglia simbolo della riflessione critica sulla filosofia di Mao e su alcune sue perverse applicazioni. E tuttavia, gli effetti della propaganda martellante e delle conseguenti azioni politiche rendono Jung una convinta e irriducibile sostenitrice di Mao.

Le vicende e le scelte dolorose della madre e del padre che, da protagonisti illuminati della Rivoluzione diventano vittime della stessa a causa del loro atteggiamento critico, alimentano in lei uno spirito indomito amante della cultura, della letteratura, della libertà e della ricerca di una dimensione individuale, all’interno di una cornice collettivistica soffocante.

Storie di donne: la nonna, la madre, la figlia/nipote.

L’affresco di Chang illumina tre donne protagoniste di una storia per molti versi eterna e ripetibile, anche se in età e contesti diversi.

Nonna Yu-Fang (1909-1969): “all’età di quindici anni mia nonna divenne concubina di un signore della guerra…L’unione fu combinata dal padre di lei, un funzionario di polizia di Yixian, una cittadina di provincia della Manciuria sudoccidentale…”

L’unione è contrassegnata dalle rigide norme cui era sottoposta una concubina nella Cina del tempo. Rigide norme accompagnate da  intrighi pazzeschi orditi dalle altre concubine e dai loro complici. Il generale Xue-signore della guerra, spesso assente e poco interessato alle beghe domestiche, fu nei suoi confronti meno oppressivo di quanto avrebbe potuto e spesso le permetteva di andare a far visita alla sua famiglia. La sorte che attendeva Yu-Fang era comunque segnata. Morto lui tutte le sue concubine avrebbero dovuto seguirlo nella tomba. E tuttavia le cose possono fortunatamente cambiare:

“Circa una settimana dopo (la morte del suo signore e padrone) i genitori ricevettero una lettera della moglie del generale, in cui si diceva che il marito, con le sue ultime parole, aveva restituito la libertà a mia nonna”

La nonna torna a casa e affronta nuovi problemi con la famiglia del dottor Xia che vuole sposarla. Sono gli anni in cui inizia “la lotta per una nuova Cina”, comunista o meglio Maoista. Dall’unione nasce Bao Qin/De hong, (1931), la rivoluzionaria.

De-hong-Cigno Selvatico affronta “La lunga marcia” . Si sposa con un uomo tutto partito, doveri e rigore, che tuttavia ama profondamente:

“Mia madre aveva diciotto anni, si era appena sposata ed era piena di speranze per una nuova vita, ma si sentiva infelice, confusa e isolata. Aveva sempre confidato nel suo senso innato di ciò che era giusto e di ciò che era sbagliato, ma ora questo sembrava in conflitto con il punto di vista della sua “causa” e, spesso, anche il giudizio del marito, di cui era innamorata. Per la prima volta cominciò a dubitare di sé stessa”

La riforma del pensiero

Fulmineo e fulminante il richiamo alla Thought Police in  1984 di  George Orwell.

“Quelle intrusioni sistematiche del Partito nella vita privata della gente erano dei punti chiave di quel processo noto sotto il nome di “riforma del pensiero” Mao esigeva non solo una disciplina esteriore, ma l’assoggettamento totale di tutti i pensieri, grandi o piccoli che fossero. Ogni settimana si teneva una riunione dedicata all’ “esame del pensiero” per coloro che “erano nella rivoluzione” Ognuno doveva criticare sé stesso per i propri pensieri scorretti e sottomettersi alle critiche degli altri.[…]L’idea di fondo era che tutti dovevano “riformarsi” per diventare sempre più simili ai contadini perché la rivoluzione comunista era in sostanza una rivoluzione contadina.”207

Bao-Qin è tormentata dai dubbi, dal dolore fisico e dalla paura, fino alla depressione e all’impossibilità di badare ai suoi figli, ma la tempra è ferrea e il Cigno selvatico non si scoraggia. In questa atmosfera viene concepita De-hong/Jung, la narratrice, è il  1952 .

Il buio della mente

Inizia anche per Jung Chang/Er-hong il lungo ed estenuante processo di indottrinamento, sebbene per lei, figlia di funzionari del partito, qualche piccola ”via traversa” viene attraversata per risolvere alcuni problemi, specialmente grazie alla capacità di mediazione e alla tenacia della mamma.

Er-hong, sin da giovanissima,  entra nel lungo e faticoso processo di formazione di una brava comunista. Ad un certo punto del percorso si ritrova tuttavia all’interno della “politica dei cento fiori”, tra i serpenti da stanare: studenti, insegnanti, scrittori, artisti, scienziati  e altri professionisti, tutti ritenuti elementi di destra ammorbati dal virus del capitalismo. Gli intellettuali vengono sollecitati ad esporre critiche per migliorare, ma è solo un’illusione:

“Mia madre pensò che fosse un modo per promuovere ancor di più il processo di liberalizzazione[…]Sentiva che la Cina avrebbe avuto veramente un Partito moderno e democratico, un Partito che accettava le critiche come uno stimolo al rinnovamento, e fu orgogliosa di essere comunista[…]Nessuno di loro fu informato di altre osservazioni che Mao aveva fatto più o meno in quel periodo, e riguardavano lo stanare ‘i serpenti dalle loro tane’, cioè scovare chiunque osasse opporsi a lui e al suo regime” 268

Miti Cinesi-La leggenda della Piana del Ragazzo dei Bufali-clicca e ascolta
Gole Yangtze-Cina

 Il Grande Balzo in Avanti

Viva il “Grande Balzo in Avanti!” “Tutti a produrre acciaio”. Scuole chiuse e campi incolti per produrre acciaio, anche nelle povere case contadine, in ogni piccolo campo ci sono crogiuoli  in cui ribolle acciaio! Allucinazione totale che porta alla carestia più atroce della storia. La creazione del nemico esterno e le calamità naturali diventano l’utile capro espiatorio per far accettare alle masse la carestia devastante e le politiche economiche conseguenti.

Nel 1962 inizia un periodo relativamente più rilassato e  Er-hong/Jung scopre il Cinema, anche quello Occidentale, e descrive la propria meraviglia di fronte a storie inconsuete, abbigliamento pulito ed elegante anche per i contadini.

 “Ogni sabato sera c’era il cinema e dal 1962 in poi, con l’avvento di un clima più rilassato, arrivava persino qualche film da Hong Kong, per lo più storie d’amore…”

La Rivoluzione Culturale brucia i libri!

Ma la tregua dura poco. Si coltivano devastanti sensi di colpa. L’Occidente diventa un “un miasma di povertà e squallore”.

“Siete fortunati ad avere una scuola e dei libri da leggere. Nei paesi capitalisti i bambini devono lavorare per mandare avanti la famiglia e non morire di fame”.

Tutto ciò che sa di vecchio va distrutto e cancellato.

“Distruggere i quattro vecchi, che erano poi le vecchie idee, la vecchia cultura, le vecchie tradizioni e le vecchie abitudini. Seguendo quell’oscuro invito, in tutta la Cina le Guardie Rosse scesero in strada, dando sfogo al vandalismo, all’ignoranza e al fanatismo[…] Furono accesi dei falò per bruciare i libri e nel giro di pochissimo tempo quasi tutti i tesori delle collezioni private furono distrutti”363

Anche la bellissima libreria del padre (piena di erbe velenose, secondo la terribile signora Shau), costruita libro dopo libro con fatica e grandi sforzi finanziari.

Jung Comincia a dubitare…

Papà Chang, funzionario incorruttibile, subisce torture inenarrabili, fino alla pazzia.

“Fu proprio in seguito a quell’episodio che cominciai a giudicare i cinesi dividendoli in due categorie: quelli umani e quelli disumani. C’era voluto un grande sommovimento come la Rivoluzione Culturale per far emergere quelle caratteristiche nelle persone, che fossero giovani Guardie Rosse, adulti Ribelli o seguaci del capitalismo”440

Poesia nutrice di speranza: la prima poesia di Jung- Guardia Rossa:

“25 Marzo 1968. Quella notte, mentre dal letto ascoltavo i colpi di arma da fuoco e gli altoparlanti dei Ribelli che vomitavano improperi da far gelare il sangue, raggiunsi una svolta fondamentale nella mia vita: mi avevano sempre detto, e io ci avevo creduto, che vivevamo in un paradiso terrestre, la Cina socialista, mentre il mondo capitalista era l’inferno. Ora mi chiedevo: se questo è il paradiso, allora l’inferno che cos’è?

Decisi che mi sarebbe piaciuto vedere con i miei occhi se nel mondo esisteva davvero un posto più carico di sofferenza. Per la prima volta, arrivai a odiare consapevolmente il regime sotto il quale vivevo e a desiderare ardentemente un’alternativa. Tuttavia, inconsciamente evitavo di giudicare Mao egli faceva parte della mia esistenza fin da quando ero bambina, era l’idolo, il dio, la fonte di ispirazione. Tutto ciò che mi ero proposta di realizzare nella vita, lo avevo fatto in nome suo. Un paio d’anni prima sarei stata felice di morire per lui…”473

Il terrore

1968 La quarta fase della rivoluzione culturale:  terrore, lavoro duro per rieducare i quadri, abolizione dello sport in quanto distrazione dalla Rivoluzione,  danze della lealtà, gulag-terra di zombie per i malati di asbestosi. Anche  Jung si ammala e mentre si cura,  scopre la rigogliosa natura intorno, riesce persino a leggere Primo amore di Turgenev .

Muore la grande  nonna…

“Da allora ho spesso sognato mia nonna, e tutte le volte mi sono svegliata in preda ai singhiozzi. Era stata una persona eccezionale: vivace, dotata di talento ed estremamente in gamba. Ma non aveva mai avuto la possibilità di mettere a frutto quelle sue capacità. Figlia di un poliziotto di provincia pieno di ambizioni, concubina di un signore della guerra, matrigna in una famiglia grande ma divisa e infine madre e suocera di due funzionari comunisti, aveva avuto ben poche occasioni di serenità: Gli anni vissuti con il dottor Xia erano trascorsi sempre all’ombra del passato, e insieme avevano affrontato la povertà, l’occupazione  giapponese e la guerra civile.

Avrebbe potuto trovare la felicità nell’accudire i nipoti, ma raramente l’ansia nei nostri riguardi l’aveva lasciata. Aveva vissuto per quasi tutta la vita nella paura, e molte volte aveva visto la morte da vicino . Era una donna forte, ma alla fine le disgrazie che si erano abbattute sui miei genitori, la preoccupazione per i nipoti e l’ondata di ostilità maligna della gente avevano cospirato per schiacciarla. Comunque, l’evento davvero insopportabile per lei era stata la sorte della figlia. Era stato come se provasse nel corpo e nell’anima tutte le sofferenze di mia madre, e alla fine l’accumularsi di angoscia su angoscia l’aveva stroncata”532-33 

11965. Jung-medico scalzo.”Più libri si leggono più si diventa stupidi“,   linea guida di Mao per la sanità e l’istruzione. Jung, che aveva sognato di diventare medico, cura i malati senza avere una preparazione specifica: ilpartito lo richiede… 

L’esame per la borsa di studio in Occidente-La Lingua Inglese

Un capitolo a sé è  quello del suo rapporto con la Lingua Inglese Questa è una parte della storia che fa appello in qualche modo alla mia esperienza di insegnante di Inglese. Coetanea di Jung Chang, sebbene figlia di un mondo agli antipodi rispetto al suo, ritrovo nella sua esperienza alcuni sentimenti e spinte comuni. La difficoltà di far pratica della lingua scelta, la necessità di formarsi sui pochi strumenti disponibili in una piccola realtà di provincia, l’impossibilità di viaggiare, di esplorare e  usufruire di opportunità che invece,  proprio in un paese in preda alla follia rivoluzionaria del tempo di Mao, il giovane Cigno selvatico riesce a sfruttare.

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Il conflitto accompagnerà sempre Jung anche se, da un certo momento in poi, riesce a fare della sua vita quello che vuole. Lo fa in Occidente, nel Regno Unito dove il sistema comunista la invia come sua rappresentante, dopo aver la sottoposta ad un esame difficilissimo brillantemente  superato, insieme ad altri incredibili  ostacoli  burocratici e politici. Vince la borsa di studio in UK dove si laurea in Inglese e dove sposerà il suo amore occidentale.  Il suo approdo all’agognato mondo Britannico è commovente.

Loop magico

Il romanzo è un loop magico che racchiude tesori di esperienze e conoscenze: dal prologo che riassume il turbinio di emozioni di Jung in Cina e la realizzazione dei suoi obiettivi in Occidente, all’ epilogo che mette a fuoco tutte le aspettative, i sogni, e i successi di una giovane figlia della Cina Maoista.

Epilogo

“Londra è diventata la mia città. Per dieci anni ho evitato di pensare alla Cina che mi ero lasciata alle spalle. Poi nel 1988 mia madre venne a trovarmi e per la prima volta mi racconta la storia della sua vita e di quella di sua madre. Quando tornò a Chengdu, lasciai che anche i miei ricordi risalissero a galla e che le lacrime mai versate m’inondassero la mente. Fu allora che decisi di scrivere Cigni Selvatici. Il passato non era più doloroso da ricordare, perché finalmente avevo trovato amore e appagamento, e quindi serenità”

E con un brivido lungo la schiena mi congedo dai fantastici Cigni Selvatici e dallo stupore di paesaggi da fiaba ammorbati dalla crudeltà umana.

Ad alta voce

Affascinailtuocuore legge Il presagio della forcina