“Questo è un romanzo di pura invenzione che però trae spunto da troppi fatti di cronaca quasi quotidiani. Ma mi preme dichiarare che non c’è nessun riferimento voluto a persone realmente viventi o a situazioni già veramente accadute o a istituzioni politiche esistenti.”A.C.
L’autore ci tiene a chiarire la natura “di finzione” della storia dal momento che alcuni passaggi del romanzo sembrano davvero presi da una pagina di cronaca Italiana. Ad esempio, in questi giorni ferragostani di tempo “estremo” e di fiumi di fango, a quale evento vi fa pensare la citazione che segue?
Dal notiziario di Retelibera:
“C’è ben poco da spiegare. Tutto il complesso sorge su una zona, non scelta da noi, si badi bene, ma dai Comuni di Vigata e Montelusa, che è soggetta a smottamenti. Naturalmente, prima di iniziare i lavori, la nostra Società si rivolse all’esimio professor Augusto Maraventano il quale, nella sua perizia, dichiarò la zona perfettamente edificabile. Dopo la dichiarazione di non agibilità di una palazzina, il Tribunale ordinò una successiva perizia geologica che, purtroppo, dimostrò l’inspiegabile erroneità delle valutazioni fatte dal professor Maraventano. Di conseguenza, l’Albachiara è stata scagionata da ogni responsabilità. Il crollo di oggi è quindi da attribuirsi solo ed esclusivamente al violento temporale che, evidentemente, a causa delle infiltrazioni, ha provocato un ulteriore smottamento.” p.140
La storia
Il ragioniere Nicotra viene trovato cadavere, dentro un tunnel di un cantiere momentaneamente chiuso dalla Regione per “accertamenti”. La situazione si presenta subito poco chiara agli occhi dell’ esperto commissario Montalbano, ma la vox populi (o meglio la vox di coloro che contano in un certo ambiente) vuole che sia una storia di corna con conseguente ammazzatina causa gelosia. Ipotesi suffragata dalla presenza di una bella e disinibita donna tedesca, moglie della vittima. Scava, scava, tra fanghi di varia natura Salvo Montalbano, assistito dal fedele e precisino Fazio e dall’aereo “femminaro” Mimì Augello, scopre verità pericolose che coinvolgono gente molto potente e pericolosa…
Tenero è il pensiero ricorrente di Salvo per la fidanzata Livia, ancora molto sofferente per la morte dell’amato Francois. Altrettanto tenera è la gioia di Salvo per il suo graduale ritorno alla vita, grazie alla cagnolina “Selene”, di cui da ora in poi Livia si prenderà amorevole cura. Camilleri ci mostra un Montalbano con qualche fragilità in più e forse preoccupato per gli anni che passano inesorabilmente. Anche per lui.
All’inizio delle storie di Montalbano hai sempre un attimo di incertezza e dunque la necessità di ri-familiarizzarti con la lingua di Camilleri, ma una volta sintonizzata su questo colorito ed efficacissimo codice di comunicazione vai che è una meraviglia e non riesci a fermarti, se non alla fine dei giochi. Arrivi all’ultima parola con un piacevole senso di sazietà nel cervello e nel cuore. Un sorrisetto affiora sulle tue labbra e mentre chiudi il libro e sfiori soddisfatta la copertina, pensi:
“Bello!”.
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