Posted on gennaio 5, 2017 by affascinailtuocuore

Dopo la stimolante lettura in contemporanea di La paranza dei bambini di Roberto Saviano, con la promessa di scambiarci il commento di questa storia affascinante, dopo la mia recensione del romanzo, arriva quella di Vladimiro Noir, mio compagno di viaggio:
Questo libro mi è piaciuto moltissimo, lo trovo scritto con grande maestria e sicuramente perfetto come sceneggiatura di un film o di una serie televisiva. La bellezza del libro consiste nella fluidità del linguaggio di Saviano e del suo dialetto napoletano pop che, confrontato con il siciliano di Montalbano (sto leggendo proprio in queSti giorni La giostra degli scambi), sembra molto meno “caricato” e dunque più realistico e incisivo.
Mi sento di attribuire una valutazione di 5 Stelle! Di più non potrei. Da come me lo sono “spizzicato”, parola dopo parola, fino all’ultima riga, col rammarico che stava finendo, deduco che mi è piaciuto proprio tanto!
L’aspetto che mi ha colpito di più riguarda la famiglia dei protagonisti. Sono figli di piccoli borghesi, non particolarmente disagiati o socialmente emarginati. Sono insegnanti, casalinghe, artigiani eppure i loro figli hanno questo desiderio feroce di fare soldi, di avere tutto subito per goderselo fino in fondo senza freni, senza tenere conto della morte, della legge. E sono poco più che bambini! E vivono senza paura del dopo, aggrediscono l’amore e il sesso come fossero molto più grandi ed esperti.
Mi è piaciuto inoltre l’uso dei soprannomi e la loro etimologia che evidenzia tratti significativi del loro corpo e della loro personalità. Bambini che corrono sui loro motorini tra i vicoli di Napoli incuranti del pericolo che rappresentano per sé e per gli altri. Le loro folli corse sono il loro test di coraggio, di forza e di potere. Questa è una realtà di una crudezza incredibile (si pensi al bimbo nel passeggino travolto senza pietà davanti ai genitori) e Roberto non ha fatto altro che registrarla. Una realtà presente nelle cronache giornaliere, che sfortunatamente esiste.

Mi è piaciuta la natura cinematografica della scena finale. Della mamma di Dentino in rosso seta con la sua simbologia forte di sangue e passione e con un immediato richiamo visivo al drammatico cappottino rosso della bimba nel film di Spielberg La Lista di Schindler (1993)
L’atmosfera del romanzo è travolgente ed io mi sono lasciato travolgere, sentendo quasi di essere a fianco dei protagonisti, non visto, a provare le stesse emozioni intense.
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Posted on luglio 24, 2016 by affascinailtuocuore

Lunedì 12 febbraio 2018 va in onda su RAI1 La giostra degli scambi di Andrea Camilleri, regia di Alberto Sironi, con un sempre splendido Zingaretti-Montalbano. Non puoi fare a meno di guardarla. Sai già cosa ti aspetta, anche perché hai letto il romanzo e conosci molto bene le dinamiche Montalbaniane. Eppure riesci ad arrivare alla fine soddisfatta. Anzi, noti qualcosa di diverso, un nuovo tocco intimo e sfumato anche nei personaggi. Alberto Sironi ha alleggerito le intemperanze di Catarella e il taglio accecante in bianco e nero della storia e dei personaggi. Senza snaturare la narrazione di Camilleri e ri-catturando l’attenzione e l’amore degli appassionati un po’ stanchi. E allora il record ci sta.

“Ogni romanzo di Camilleri ti da quello che ti aspetti. Nessuna sorpresa, nessun brivido di novità, solo rassicuranti storie noir…con Montalbano che invecchia, ma non perde la sua capacità di intuire la verità, anche tra scambi e giri di giostra di ogni tipo.”
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Posted on agosto 16, 2015 by affascinailtuocuore
“Questo è un romanzo di pura invenzione che però trae spunto da troppi fatti di cronaca quasi quotidiani. Ma mi preme dichiarare che non c’è nessun riferimento voluto a persone realmente viventi o a situazioni già veramente accadute o a istituzioni politiche esistenti.”A.C.
L’autore ci tiene a chiarire la natura “di finzione” della storia dal momento che alcuni passaggi del romanzo sembrano davvero presi da una pagina di cronaca Italiana.
Ad esempio, in questi giorni ferragostani di tempo “estremo” e di fiumi di fango, a quale evento vi fa pensare la citazione che segue?
Dal notiziario di Retelibera:
“C’è ben poco da spiegare. Tutto il complesso sorge su una zona, non scelta da noi, si badi bene, ma dai Comuni di Vigata e Montelusa, che è soggetta a smottamenti. Naturalmente, prima di iniziare i lavori, la nostra Società si rivolse all’esimio professor Augusto Maraventano il quale, nella sua perizia, dichiarò la zona perfettamente edificabile. Dopo la dichiarazione di non agibilità di una palazzina, il Tribunale ordinò una successiva perizia geologica che, purtroppo, dimostrò l’inspiegabile erroneità delle valutazioni fatte dal professor Maraventano. Di conseguenza, l’Albachiara è stata scagionata da ogni responsabilità. Il crollo di oggi è quindi da attribuirsi solo ed esclusivamente al violento temporale che, evidentemente, a causa delle infiltrazioni, ha provocato un ulteriore smottamento.” p.140
La storia
Il ragioniere Nicotra viene trovato cadavere, dentro un tunnel di un cantiere momentaneamente chiuso dalla Regione per “accertamenti”. La situazione si presenta subito poco chiara agli occhi dell’ esperto commissario Montalbano, ma la vox populi (o meglio la vox di coloro che contano in un certo ambiente) vuole che sia una storia di corna con conseguente ammazzatina causa gelosia. Ipotesi suffragata dalla presenza di una bella e disinibita donna tedesca, moglie della vittima. Scava, scava, tra fanghi di varia natura Salvo Montalbano, assistito dal fedele e precisino Fazio e dall’aereo “femminaro” Mimì Augello, scopre verità pericolose che coinvolgono gente molto potente e pericolosa…
Tenero è il pensiero ricorrente di Salvo per la fidanzata Livia, ancora molto sofferente per la morte dell’amato Francois. Altrettanto tenera è la gioia di Salvo per il suo graduale ritorno alla vita, grazie alla cagnolina “Selene”, di cui da ora in poi Livia si prenderà amorevole cura. Camilleri ci mostra un Montalbano con qualche fragilità in più e forse preoccupato per gli anni che passano inesorabilmente. Anche per lui.
All’inizio delle storie di Montalbano hai sempre un attimo di incertezza e dunque la necessità di ri-familiarizzarti con la lingua di Camilleri, ma una volta sintonizzata su questo colorito ed efficacissimo codice di comunicazione vai che è una meraviglia e non riesci a fermarti, se non alla fine dei giochi. Arrivi all’ultima parola con un piacevole senso di sazietà nel cervello e nel cuore. Un sorrisetto affiora sulle tue labbra e mentre chiudi il libro e sfiori soddisfatta la copertina, pensi:
“Bello!”.
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Posted on aprile 6, 2014 by affascinailtuocuore
Alla fine ho ceduto. Sto cominciando a leggere l’ultimo romanzo di Andrea Camilleri, Inseguendo un’ombra.
Per tanto tempo ho conservato nel mio privatissimo serbatoio i ricordi e le emozioni legate a tutte le storie di Camilleri che ho letto.
Fanno parte di un felice tratto di vita in Sicilia. È lì che, nell’estate del 1995, sprofondata scomodamente su una sdraio, di fronte al mare dei Ciclopi, sono partita con Il Birraio di Preston, poi mi sono lasciata affascinare dalla Concessione del Telefono e via via da tutti gli altri fino ad oggi, incluse le serie televisive con il vecchio e il giovane Montalbano.
Non ho mai voluto parlare dei romanzi di Camilleri, perché ho sempre avuto la sensazione di non poter aggiungere nulla a quanto milioni di persone hanno già scoperto, amato e raccontato sui suoi libri. Un forma di pudore critico o forse di egoismo totale mi hanno frenato.
Ora faccio finta di partire da zero e inizio il mio viaggio attraverso la “potente azione narrativa” di Inseguendo un’ombra. Alla fine tornerò da voi per fare quattro chiacchiere.
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