L’avvocato in bicicletta, Guido Guerrieri, è alle prese con un caso molto, molto delicato: la difesa di un alto magistrato accusato di corruzione. Trattasi di un caso che mette seriamente in crisi le regole dell’equilibrio privato, professionale e sociale del protagonista. Storia intrigante che ci fa riflettere su questa nostra tormentata società, sulle ali della nostalgia.
“Com’era quella frase dei fratelli Karamazov? – Chi mente a se stesso e presta ascolto alle proprie menzogne arriva al punto di non distinguere più la verità, né in sé stesso, né intorno a sé-. La citava spesso mio nonno, e diceva che la regola dell’equilibrio morale consiste nell’opposto del comportamento descritto in questa frase. Consiste nel non mentire a noi stessi sul significato e sulle ragioni di quello che facciamo e di quello che non facciamo. Consiste nel non cercare giustificazioni, nel non manipolare il racconto che facciamo di noi a noi stessi e agli altri.” p. 251
Ricordate la serie Tv 2012 su Nero Wolfe con Francesco Pannofino e Pietro Sermonti? Ecco, l’investigatrice Annapaola di Carofiglio io me la immagino come l’acuta giornalista Rosa Petrini (Giulia Bevilacqua). Di entrambi i personaggi mi piace la freschezza e l’ intensità.
Ingredienti saporiti
Titolo e trama efficaci, siparietti furbi in un’atmosfera molto radical chic. tra echi di noir americano, ottima musica, libri accattivanti, cibo biologico e vini di qualità caratterizzano questo romanzo che si legge velocemente e con coinvolgimento.
Ho apprezzato, ancora una volta, gli spaccati di realtà in cui Carofiglio cala i suoi personaggi. Pagine noiose? Poche direi. Forse gli stralci del verbale degli interrogatori con i vari commi e riferimenti. Frenano il flusso narrativo, ma forse sono utili per comprendere il contesto della storia.
Carofiglio conosce bene i suoi lettori. Gli assomigliano, in un certo senso. Li unisce un background fatto di cinema, di musica americana, di musica popolare Italiana, di arte e letteratura. Per questo motivo può permettersi di buttare tra le pagine, con nonchalance, citazioni più o meno dotte, che lettori poco “attrezzati” potrebbero non cogliere.
Una lettrice speciale è l’affascinante professoressa dai capelli d’argento, che ha conosciuto Cohen, che insegna in un’università prestigiosa di Parigi e ama le librerie di culto (come l’Osteria del Caffellatte) dove ama trascorrere le sue notti insonni per incontrare libri e persone ”interessanti”.
Un pensiero riguardo “G.Carofiglio-LA REGOLA DELL’EQUILIBRIO tra moralità, denaro e gusto del potere. Quando l’indagato è un magistrato.”
I commenti sono chiusi.