Si avvicinano le elezioni regionali di fine Maggio. Ancora una volta ci troviamo di fronte all’invasività della campagna elettorale in fase finale.
Da mesi ormai i due supergalli del Pollaio Italia, Salvini e Renzi, si danno un gran daffare per occupare spazi mediatici di tutti i tipi.
Le recenti campagne elettorali mi hanno molto coinvolto, ponendomi dilemmi esistenziali laceranti. Oggi, di fronte ad un panorama fatto di corse alla riforma, di arrembaggio dilettantesco su tutti i temi, di orgia del potere o meglio, della corsa al potere, credo di poter finalmente sfoggiare un distacco filosofico che la mia età mi consente.
Stop talk shows (patetici), stop discussioni politiche casalinghe (rischio il divorzio); stop pagine e pagine di giornali sui soliti noti da mettere in primo piano. Via, invece, con lunghe passeggiate, vita all’aperto e divertimento.
Eppure alcune tentazioni sono dietro l’angolo e mi spingono a pensare:
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non andare a votare (nonostante una lunghissima e onorata carriera di elettrice)
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votare M5 Stelle (nonostante le ingenuità, le scorrettezze, la superficialità e una gestione del “potere” dei capi a volte inquietante)
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votare persone che stimo a prescindere dal partito (ce ne sono?)
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continuare a votare seguendo il mio cuore (why not?)
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votare seguendo l’opportunismo dilagante (una svolta non buona, ma nella vita si può “impazzire”)
Cederò ad Oscar Wilde?
I can resist anything except temptation
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