Il lungo e intenso viaggio che Saviano racconta in ZeroZeroZero è la storia della condizione umana, dove il potere, il danaro, la violenza, il sesso e la politica si mostrano in tutta la loro virulenza, stimolati e portati in superficie dalla bianca coca. Tutte le mafie del mondo danzano all’interno del business dei businesses. E noi, che ci crediamo puliti e distanti anni luce da questo mondo, sprofondiamo, pagina dopo pagina, in un antro bianco popolato di mostri.
Il primo capitolo è bello, di quella bellezza inquietante che hanno le storie sconvolgenti e reali, che stenti a credere tali:
“La coca la sta usando chi è seduto accanto a te ora in treno e l’ha presa per svegliarsi stamattina o l’autista al volante dell’autobus che ti porta a casa, perché vuole fare gli straordinari senza sentire i crampi della cervicale. Fa uso di coca chi ti è più vicino. Se non è tuo padre o tua madre, se non è tuo fratello, allora è tuo figlio. Se non è tuo figlio, è il tuo capufficio. O la sua segretaria che tira solo il sabato per divertirsi. Se non è il tuo capo, è sua moglie che lo fa per lasciarsi andare. Se non è sua moglie è la sua amante, a cui la regala lui al posto degli orecchini e meglio dei diamanti. Se non sono loro, è il…”
Dopo questa preoccupante presentazione di chi, intorno a noi potrebbe essere coinvolto nell’uso di droga, inizia il sorprendente giro del mondo, tra quelli che la coca la producono, la distribuiscono, ne agevolano la diffusione e ne godono i frutti in termini di danaro, potere e controllo delle coscienze.
Tralascio la descrizione dettagliata delle singole organizzazioni criminali, perché l’impressione che rimane è quella di un amalgama indistinto putrido, fetido e repellente.
Perché l’ho fatto? E lo rifarei?
“ Sono un mostro, com’è un mostro chiunque si è sacrificato per qualcosa che ha creduto superiore. Ma conservo ancora rispetto. Rispetto per chi legge. Per chi strappa un tempo importante della sua vita per costruire nuova vita. Nulla è più potente della lettura…”(cap.19)
E continuiamo a bere queste intense parole sul valore della lettura, sul potere di questo gesto rivoluzionario e pericoloso, che qualcuno osa definire “passivo”. Saviano, “corridore di storie, moltiplicatore di racconti”, è dentro l’abisso, inesorabilmente, con tutto se stesso e sempre più affamato di conoscenza. Più ne sa è più ne vuole sapere e ne vuole scrivere. Non riesce a mantenere quel sano distacco che gli impedirebbe di diventare dipendente dalla conoscenza, dalla curiosità, da quel pane dell’anima e del pensiero che poi potrà spezzare con gli altri, perchè in molti si sfamino e guardino con lucidità cosa accade intorno a loro, quanta coca gira intorno a loro. E perché.
Il narratore è ormai addicted… dipendente dalla conoscenza e dalla scrittura. Chi legge non può non riconoscere le sue dolorose considerazioni sulle scelte fatte. Lo rifarebbe se potesse tornare indietro? No, ma questa è la risposta della ragione. La consapevolezza di essere come è lo porta invece a dire che non avrebbe potuto fare diversamente.
La puntata del 10 Maggio 2013, VITE IN POLVERE, di Le Storie Diario Italiano, di Corrado Augias, ospita Roberto Saviano che commenta il suo libro ZeroZeroZero con il conduttore e con gli studenti dell’IIS “Carlo Levi” di Marano presenti in studio,
Ma chi sono i lettori di questo libro, ormai in vetta alle classifiche da più settimane? Giovani, vecchi? Intellettuali, Chi? La trasmissione mi aiuta a mettere a fuoco meglio il valore divulgativo di questo “Non-fiction Novel” , come lo definisce Roberto. Un romanzo (certamente) che però include dati reali, nomi reali, realtà esistenti. Il modo di raccontarli è fictional, narrativo e si capisce il perché.
Mary, una delle studentesse presenti in studio, gli chiede se non ritenga possibile che, leggendo il libro, si possa essere indotti a provare la cocaina. Roberto risponde semplicemente. Ha in mentre un progetto: vuole catturare l’attenzione per dare al lettore una chiave di lettura della complessità globale del fenomeno coca e, nello stesso tempo, offrirgli una via di fuga romanzesca.
La descrizione degli effetti immediati e positivi (piacere, energia, senso di onnipotenza) accanto a quelli devastanti, a medio e lungo termine che la cocaina produce, dovrebbe anzi smorzare il desiderio di provarla. Leggere per conoscere, parlarne a scuola e fuori, con e tra studenti, è dunque opportuno, anzi indispensabile.
Ma i risultati? Lentamente, molto lentamente, forse troppo lentamente, arrivano. Ma dove arrivano? E in cosa sono evidenti, al di là di qualche roboante maxi sequestro di droga? La tragedia di questo libro è che ci trasporta in un mondo globalizzato dalla coca e dalle sue dinamiche, che ti avviluppano, catapultandoti in una realtà che non vorresti mai vivere.
Stratagemmi narrativi
Aggancio molto casuale tra il romanzo di Coe, The Rain Before It Falls e ZeroZeroZero di Saviano. Hanno un elemento in comune: lo stratagemma tecnico dell’album fotografico e della descrizione dei personaggi attraverso una loro fotografia. Due mondi: uno narrativo a pieno titolo e uno tragicamente reale. Il riferimento nostalgico all’album fotografico assume, nel libro di Saviano l’anima (nera) del dossier dei ricercati negli uffici della DEA di New York o di qualunque ufficio delle polizie di tutto il mondo. Nello stesso tempo introduce un elemento puramente narrativo di costruzione della storia e dei suoi climax.
Un progetto interdisciplinare
ZeroZeroZero mi fa pensare ad un complesso progetto interdisciplinare, con la cocaina come main theme che collega le discipline trattate in un mosaico di tragica bellezza. Materia base? La Geografia antropica,
“Chiamata anche Geografia Umana o Antropogeografia, è la scienza dedicata all’analisi della distribuzione, della localizzazione e dell’organizzazione spaziale dei fatti umani. Tale scienza è composta da un aspetto sincronico, ovvero l’analisi degli assetti organizzativi umani presenti nel mondo in un determinato periodo, e da un aspetto diacronico, ovvero l’analisi dei processi che nel corso del tempo hanno condotto alla formazione di tali assetti. Questa branca include gli aspetti culturali, economici, sociali e politici della geografia. Privilegiando la ricerca degli elementi soggettivi nel rapporto uomo-territorio, sovente si avvale di discipline quali le scienze sociali (in particolare sociologia, economia e psicologia), o di forme comunicative come la letteratura e le espressioni artistiche, specie in ambito regionale…” ( Wikipedia)
A questa disciplina multiforme si associano perfettamente Economia e Finanza, Storia, Arte, Letteratura, Musica, Chimica, Botanica ed altro ancora, sotto il segno della coca!
“mi calmo, mi devo calmare[…] Guardo il soffitto e immagino l’intero globo. Il mondo è una pasta tonda che lievita. Lievita attraverso il petrolio. Lievita attraverso il coltan. Lievita attraverso i gas. Lievita attraverso il web. Tolti questi ingredienti, rischia di afflosciarsi, decrescere. Ma c’è un ingrediente più veloce di tutti e che tutti vogliono. Ed è la coca. Un ingrediente senza il quale non potrebbe esistere nessuna pasta. Proprio come la farina. E non una farina qualsiasi. Una farina di qualità. La migliore qualità di farina: 000.”(cap.19)
Pura. ma quanto è pura la cocaina? Quante forme di purezza si nascondono dentro le molecole della polvere bianca?. Non è mai pura, neanche quando è la “perlata”. È sempre sporca, sudicia, contaminata dal sangue e dalla violenza che genera e che la genera.
Ci avviamo verso la fine, dopo aver incontrato uomini, donne e vite violente e disperate che affollano le pagine di questo splendido lavoro. Ultima pagina. Chiudo il libro e mi ritrovo occhi negli occhi con Roberto. I miei sono umidi di lacrime e smarriti, i suoi pieni di un universo che vogliono continuare a guardare, con coraggio e umanità, per cambiarlo:
“Nell’Apocalisse di Giovanni si dice: «Presi quel piccolo libro dalla mano dell’angelo e lo mangiai: dolce come miele in bocca nelle viscere mi divenne amaro». Credo che i lettori dovrebbero fare questo con le parole, per masticarle, triturarle infine ingoiarle, perché la chimica di cui sono composte faccia effetto dentro di noi e illumini le turbolenze insopportabili della notte, tracciando la linea che distingue la felicità dal dolore”
ZeroZeroZero è il libro più bello tra le mie letture di questa prima metà del 2013. Go Roberto go, continua a scrivere e noi continueremo a starti vicino e a dar voce a quello che tu scrivi con tanta efficacia e passione, narrativa e sociale. Continua a darci parole, di miele o di fiele.
UK 2015-Benvenuto ZeroZeroZero, in Inglese.
“an impassioned account of the damage done by global cocaine trade”,
secondo Misha Glenny del Financial Time…qui tutto l’articolo Spero venga tradotto in molte altre lingue, vista la pervasività della criminalità internazionale della droga e visto l’interesse anche “scientifico-pedagogico ” di questo libro.
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