Maria è la giovane e bella protagonista di una storia strana. Una storia di solitudine, nata all’interno della famiglia di origine, cercata e temuta sin dai tempi della scuola, del college di Oxford, della vita lavorativa e familiare.
Maria attraversa accidentalmente tutte le fasi della vita di una donna moderna. Vive anche un drammatico matrimonio con un marito violento e un figlio che sembra essere il clone di suo padre.
Maria attraversa, accidentalmente, l’amicizia con donne e uomini che hanno in comune con lei, sicuramente, la loro ”stranezza”.
Maria incontra, spesso volutamente, una serie di errori che caratterizzeranno la sua vita.
Maria incontra anche l’amore, forse. Non è ben chiaro cosa si aspetti dai rapporti con gli uomini e con le donne.
Maria vive la musica come una compagna fedele e inseparabile delle sue notti, anche se il lettore la percepisce come una specie di sonnifero assunto con ritualità maniacale.
Prokofiev’s F minor violino sonata ci accompagna verso la fine.
La storia sembra non avere una conclusione evidente e strutturata, d’altra parte, tutto nella vita di Maria ha poco a che fare con il mondo esterno e con le sue regole prestabilite. Tutto appare, in quel parco sulla collina molto, molto distante e silenzioso.
“On her way to the summit the sound of the wind was, at first, the only sound of which she took any notice. Then she started to hear others, the distant cars, the songs of birds, the cries of children…”
Un pensiero riguardo “Jonathan Coe -THE ACCIDENTAL WOMAN. Le scelte di Maria”
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