Sellerio Gimenez Bartlett 001

 “Che notte fresca! Dio solo sa quanto mi piacciono le notti di Settembre!”

Tocco il libro e già provo piacere…E’ bello. E’ un’edizione Sellerio, nera la copertina e morbida, satinata. Bellissima la riproduzione delle “Calze Rosse” di Guillermo Roux, dove il primo piano è per questo simbolo sensuale e passionale: due gambe incrociate, coperte da spesse calze rosse, segno di vitalità, passione, audacia e ribellione.

Seduta sul letto la donna, il cui viso è nascosto, sta leggendo. Forse è triste, in ogni caso è “sola nella stanza”, la sua stanza? D’altri, ma occupata temporaneamente da lei? Bella la carta e le fluide pagine a caratteri “normali”. Ho qualche remora a intaccare questa bellezza con le mie “orecchie” o con i miei appunti. Lo tocco spesso, mi da piacere…

La storia è tessuta con dei fili che mi sono noti e cari: Virginia Woolf e il suo mondo. Bartlett mi stupisce con la sua assunzione del punto di vista  dal basso, dove il basso sono Nelly principalmente, e Lottie e il mondo  della servitù  delle upper classes britanniche.  Ma anche loro hanno le loro vite, nonostante queste siano assorbite da quelle dei loro “padroni”. Molteplici e interessanti le fughe verso il privato. Amori, relazioni, visioni sul matrimonio, sulla posizione delle donne nella società.

E colpisce il clash tra il femminismo  alto  e spesso  radical chic di Virginia e delle sue amiche e la vita di lotta quotidiana di Nelly e delle sue colleghe/amiche.  Parlando di Lottie e del suo matrimonio Nelly dice:

“Preferisco vivere libera in una stanza di altri che schiava a casa mia”

come Lottie si avvia ad essere se si sposerà…

E il punto di vista, piano piano, alza gli occhi e sempre più spesso incrocia, sullo stesso piano, quelli dei “padroni”. Piena di ammirazione e sgomento la descrizione che Nelly fa della Honourable  Vita Sackville West in visita a Monk’s House, le sue meravigliose camicie da notte, Ben sette!  ciascuna avvolta in un sacchetto di seta.

E gioielli e vestiti splendidi! Una vera signora, altro che i  vestitucci striminziti di Virginia, ma lei si sa è un’intellettuale a lei interessano solo i libri e le discussioni con gli amici di Bloomsbury.

“…ma è troppo facile fare pensieri da mettere nei libri, il difficile è mettersi al posto di un’altra persona e capire cosa sta provando…” p.227

Nelly pensa e pensa tanto. Di notte:

“…io mi sono riservata un angolino della notte, come adesso, per pensare. Che siamo serve non vuol dire che ce ne stiamo nella stalla come cavalli, a masticare biada finchè non ci portano fuori a lavorare” p.179

Nelle numerose scenette domestiche, nei dialoghi “serva-padrona”, nella descrizione fisica  che Nelly fa di Virginia, si materializza immediatamente, davanti ai miei occhi, la splendida Nicole Kidman/Virgina Woolf del film the Hours di Stephen Daldry, 2002, in compagnia delle altrettanto splendide “Clarissa”  Julianne Moore e Meryl Streep. Il film è tratto dal romanzo di Michael Cunningham. (Trailer da  Video Detective )

Molto interessante il ruolo che  Gimenez-Bartlett scrittrice/narratrice, si ritaglia. Invidio un po’ la ricerca che le ha permesso di scrivere il romanzo, il suo viaggio in Inghilterra nei luoghi Woolfiani, alla scoperta del diario di Nelly, che nessuno prima di lei, a detta della sua ospite ora proprietaria del documento, Lady Prudence Lane, aveva cercato o pensato di usare per raccontare l’altra storia di VW.

Alicia Bartlett  spiega il perchè della sua scelta  nell’ incipit/prefazione:

“Credo di essere affascinata dal cosiddetto Gruppo di Bloomsbury come molti miei contemporanei di ogni nazionalità. Il motivo mi appare semplice. Al di là di qualunque considerazione artistica o letteraria, quel pugno di intellettuali anticipò un sogno che coniuga la dimensione personale con quella sociale e che ha fatto e farà sempre sospirare tutta la generazione rimasta in qualche modo segnata dal Maggio del 68. Mi riferisco al sogno di libertà sessuale, di pensiero, di creazione. Libertà nei rapporti umani, nel modo di vivere, nel rifiuto delle convenzioni[…] Le pagine che seguono sono una commistione di frammenti del diario di Nelly Boxall e brani del romanzo basato sui fatti reali che un giorno finirò di scrivere. Contengono anche una sommaria testimonianza del mio soggiorno a Londra per un intero inverno, durante il quale mi procurai la documentazione storica e, facendo buon viso al cattivo tempo, lavorai chiusa nella stanza di una pensione”.

Virginia 1903

L’appello le è giunto direttamente da Virginia che, nel suo diario del 15 Dicembre del 1929, scrive:

“Se questo diario non l’avessi scritto io e un bel giorno dovesse cadere nelle mie mani, cercherei di scrivere un romanzo su Nelly, sul suo personaggio. Tutta la storia tra noi, gli sforzi miei e di Leonard per liberarci di lei, le nostre riconciliazioni”.

Lettura affascinante in compagnia di una guida brillante, Alicia Gimenez-Bartlett, per guardare Virginia e il suo magico gruppo da un’ottica nuova e stimolante.

Il Titolo

Woolf_a roomofonesown

Habitacion Ajena (A Room of Other People’s Own)

Una lettura parallela per capire meglio e apprezzare la scelta di Bartlett è ovviamente A room of one’s own (Una stanza tutta per sè) di Virginia Woolf. Ma questa è una storia che merita un discorso  ” a se stante”…

2 pensieri riguardo “A.Gimenez-Bartlett-UNA STANZA TUTTA PER GLI ALTRI, in un angolino della notte, per pensare.

I commenti sono chiusi.