Giovanna Zucconi (Tuttolibri/La Stampa, 20 Agosto 2011) coglie un aspetto condivisibile della crisi del libro tra i giovani o YA (Young Adults). Il caso in questione riguarda Londra e il Regno Unito nel momento critico dei Riots di Agosto, ma è estensibile ad altre realtà contemporanee.
Certo, riferito agli anglosassoni, colpisce molto perchè, da sempre, è scolpita nell’immaginario, anche cinematografico della società moderna, l’immagine del giovane (spesso donna) che legge, dovunque si trovi, tomi non leggeri proprio in nel senso del volume, in piedi nella Metro, o alla fermata del bus o nei luoghi più scomodi.
Molto è cambiato nella vita delle ultime generazioni e il grande cambiamento si nota anche nel modo di leggere. Poco, pochissimo è cambiato nell’atteggiamento spesso un pò snob-bish degli editori e dei “libreschi” come li chiama Zucconi.
«Resteremo aperti. Se rubano qualche libro, magari imparano qualcosa», pare abbia detto un commesso della Waterstones di Manchester. Ma la Macchina del disprezzo che trasuda da tutti i commenti non cancella una sensazione di marginalità, perfino di malinconia. Oggetti, e persone, fuori dalla storia: in una terra desolante di autocompiacimento ormai anacronistico. La vita è altrove.
Altrove è nella rete con gli e-Books che registrano un incremento nelle vendite , fino a riguardare il 10% del mercato…qui l’articolo di Giovanna Zucconi
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