
Un autunno speciale quest’anno. Una scoperta sorprendente in un’area della “Greater London”: la Green Chain di Plumstead Common
Quanto “verde” in questi nomi e quanto verde di fronte ai miei occhi.
“Ma cosa ti aspettavi?” mi direte “Londra e the British countryside sono da sempre il fiore all’occhiello di questo paese e l’aspetto che più impressiona l’immaginario collettivo quando si parla di Inghilterra”
E’ vero, ma in questa zona, al confine tra la sfolgorante super Londra e il ben noto e decantato Kent, in questa zona dove vedi il fattore umano incarnato in mille colori e suoni e lingue e caleidoscopici, ma anche scuri, plumbei, neri abiti, pensi che il classico milieu middle-class e working-class non esista più e se esiste, si mimetizzi bene.

No, non si mimetizza, però si trasferisce appena può, nelle ore di riposo del Sabato e della Domenica in questi paradisi verdi dove freddo, umidità e pioggia non spaventano nessuno. Dove incontri tanti cani di tutte le razze e dimensioni, tanta gente, mainly White, di tutte le “dimensioni” ed età.

Passeggi con soddisfazione lungo i vialetti che ti portano sin dentro il bosco, dove alberi alti danzano con le loro chiome ancora rigogliose e dorate o rosse d’autunno. I parchi sembrano laghi: dolci dune li attraversano e il verde è quasi abbagliante e rinfrescante, anche a Novembre.
“Some antiquarians accept the obvious meaning of the village name Plumstead as the “place of plum trees”; others suggest it referred to plumes of feathers. In any event, the village goes back to early Saxon times. The origin of Plumstead Common as a legal Common derives from the Saxon King Edgar’s gift of Plumstead to the Abbot and Convent of St Augustine at Lesnes in AD 960.” Plumstead Common Conservation Area, Character Appraisal and Management Strategy
Nell’Ottocento Plumstead Common è oggetto di feroce contesa tra i ricchi proprietari terrieri che vogliono farne luogo privato e privilegiato di pascolo e intrattenimento e il pubblico e la cittadinanza che lo vuole aperto a tutti. Il comune decide di comperare il diritto di aprire il parco alla cittadinanza per la “modica” cifra di 9.000 sterline. Cosi da allora l’orto dei susini, diventa patrimonio della comunità.
In una domenica di fine Ottobre, abbastanza tiepida per stare all’aperto, ci andiamo a passeggio con i nipotini, ammaliati dai vari cani in giro, dai giochi sparsi qua e là intorno al rifugio-bar-pub e dal verde misterioso del sottobosco e degli alberi.

Black History Month
E’ ancora Ottobre e si celebra il Black History Month. Il mese scorre tra una celebrazione e l’altra: a scuola si studia un po’ di storia dell’Africa e dei numerosi paesi di provenienza di molti degli scolari. Una storia spesso romanzata che aiuta a catturare l’interesse di tutti.
Diwali
Contemporaneamente la comunità Indiana festeggia il Diwali e, sempre a scuola, si organizzano recite ed intrattenimenti su Storia, storie e tradizioni indiane.
Glyndon Community Centre
Quale comunità vive lì, oggi? Non è facile definirla, è bello comunque vedere che il Greenwich Council, in questo caso nel Glyndon Community Centre, cerca di creare diversi momenti di incontro tra vite, bisogni, culture diverse che cercano di integrarsi nel tessuto civile del paese.
Al Centro di Glyndon grande evento durante le vacanze di mid-term per i bambini del circondario! Esiste qualcosa di simile in Italia? No, non credo proprio. Da noi Patronato, asili privati, baby sitter…

Creatività, innocenza, passione per la musica, desiderio di incontrarsi portano ad un successone. I bambini, con l’aiuto di mamme e animatori del centro, creano cappelli stile-Africa con giornali vecchi e ballano e cantano con mamme, papà, nonni (anch’io partecipo e suono le percussioni: il mio tamburo è il coperchio di una scatola di biscotti di latta, e nonno scatta qualche foto).
I pezzi di giornale multicolore fluttuano e danzano anch’essi al ritmo dei tamburi, corone dinamiche sulla testa dei bambini. Un animatore Brasiliano batte il tempo.
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Un pensiero riguardo “Fine settimana d’Autunno nei parchi della Grande Londra”
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