I. Tuti-LUCE DELLA NOTTE “i confini sono fratture” da illuminare ed eliminare.

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I romanzi di Ilaria Tuti non sono semplici storie di detective e misteri, hanno un’anima sociale, politica, umana, spesso straziata, mai doma, sempre combattiva. È l’anima di Teresa Battaglia, una sorta di Don Chisciotte questurino che, tra un acciacco e l’altro, riesce sempre a trovare la soluzione dei misteri in cui si imbatte. Luce della notte ci porta in luoghi che conosciamo già, quelli di Fiori sotto l’inferno, dove luce ed ombra spesso si sovrappongono senza tuttavia far perdere la speranza di riuscire “a riveder le stelle…”

Chiara è una di queste stelle, una bambina che brilla di notte perché la luce del giorno la ferisce. Il mistero in cui è coinvolta trae origine da un suo presunto sogno che la terrorizza. Forse non è un sogno, forse è un ricordo, o forse è un’intuizione, una visione che solo persone con una sensibilità speciale possono avere. La commissaria Teresa Battaglia viene chiamata da Giulia, madre preoccupata della bambina, per risolvere l’enigma. Nonostante sia il periodo delle feste natalizie, Teresa decide di andare a vedere di cosa si tratti, accompagnata dall’agente Marini che delle vacanze natalizie non sa che farsene…

Comincia così una nuova indagine che, passo dopo passo, indizio dopo indizio, si trasforma in un’ inaspettata caccia alla verità su un fatto accaduto dieci anni prima. Accadevano episodi raccapriccianti dieci anni prima, nel pieno della fuga di migliaia e migliaia di profughi, dal Kosovo in fiamme verso l’Europa, lungo la rotta balcanica e attraverso il Nord Est italiano.

Indizi…

“Teresa poteva comprendere meglio di altri. la storia della sua famiglia era un crocevia, il suo stesso sangue portava le tracce di passi giunti da lontano, sospinti da venti di guerra, impugnando una sciabola. «I confini sono fratture» disse. Correvano sulla terra, spaccavano il territorio.” p.112

“Conosciamo la cronaca, ma vogliamo scendere nello specifico e parlare dei migranti bambini, delle madri che li accompagnano.” p. 149

«Lo dicono le neuroscienze» confermò. «I bambini nascono credenti perfetti e poi la vita pensa a trasformarli in altrettanti perfetti miscredenti. Per fortuna. Ma per salvarli dai propri simili, a volte, è troppo tardi.»p.153